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Al cinema con Hunter: Clerks – Commessi (1994)

Creato il 20 dicembre 2013 da Exnovomen

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A dire la verità volevo cominciare questa nuova rubrica con uno di quei cult movie toccanti che fanno sognare e riflettere per giorni, ma qualcuno avrebbe potuto pensare di leggere una rubrica seria con gente competente. Niente di tutto ciò. Non mi permetterei mai neanche di recensire i film che tratterò, vorrei solo dare consigli per quelle sere divano/coperta/film che spesso sfociano nella visione di abomini senza ritegno di cui però tutti parlano.

Quindi partiamo da Clerks – Commessi, un film del 1994 di Kevin Smith. È un film stupido, in bianco e nero, ambientato pressoché tutto in una sola stanza, costato pochissimo e senza nemmeno una trama, ma nonostante tutto è una delle commedie più divertenti e scorrevoli che abbia mai visto. Si basa tutto su  episodi di vita quotidiana che capita a tutti noi di vivere e raccontiamo alle serate al pub con gli amici sbellicandoci dalle risate. Ed è proprio questa l’atmosfera che si respira, ci sembra di conoscere i personaggi da anni e si fanno subito amare anche se sono maldestri e sfigati.

La storia è di una semplicità disarmante: la giornataccia di Dante Hicks, commesso al “Quick Stop”, un minimarket in periferia.  Dante si trova a vivere vicende grottesche e imbarazzanti con i clienti, con il suo collega Randal, con la sua ragazza e con la sua ex. Ogni scena di questa pellicola è memorabile: come non ricordare dialogo socio-antropologico a proposito degli operai della Morte Nera di Star Wars, la telefonata al fornitore della videoteca dove Randall snocciola un intero catalogo di titoli di film porno davanti alla cliente (una mamma col bambino in braccio che voleva noleggiare un cartone animato) o semplicemente i due spacciatori Jay e Silent Bob – diventati presto leggende – e i loro dialoghi no-sense. Il tutto è così familiare da farci accettare anche il più assurdo e finito il film ci sembra di essere stati anche noi al Quick Stop, ma vivendo solo le parti divertenti della routine lavorativa, spesso desolante e deprimente.

Chissà se dopo aver visto Clerks vedrete diversamente i colleghi, i compagni e tutte le persone che vedete tutti giorni che volente o nolente siete costretti a sopportare, con cui alla fine condividete ricordi che ancora oggi, ripensandoci, vi fanno scappare un sorriso.

Hunter Reed (Fabio Rossato)


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