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Al Festival del Giornalismo di Perugia il video-messaggio del direttore di “Charlie Hebdo”, Gerard Biard

Creato il 17 aprile 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

“Vogliamo far capire a tutti non soltanto ai francesi, ma a tutti gli europei, a tutta la gente del mondo, a tutti i democratici del mondo che esercitare un diritto non è una provocazione”. Parla così Gerard Biard, direttore di “Charlie Hebdo” in un videomessaggio inviato al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia. Da pochi minuti è iniziata la diretta streaming, dalla Sala dei Notari, del collegamento Skype con Edward Snowden, il tecnico della Nsa che ha svelato le attività di controllo della intelligence americana.

Il messaggio di Biard per il Festival del Giornalismo di Perugia. ”Purtroppo come sapete quello che è accaduto a gennaio ha messo ‘Charlie’ diciamo, in gran difficoltà materiali e umane. Mi piacerebbe essere lì con voi a Perugia. Tra l’altro conosco già Perugia, una bella città. Però sono obbligato di rimanere a Parigi che è bella lo stesso”. Biard sottolinea che “a Charlie abbiamo continuato a fare quello che abbiamo sempre fatto. Perché anche se quello che è accaduto è terribile, abbiamo voluto andare avanti perché vogliamo far capire a tutti non soltanto ai francesi, ma a tutti gli europei, a tutta la gente del mondo, a tutti i democratici del mondo che esercitare un diritto non è una provocazione”. ”Siamo stati spesso accusati di essere provocatori – dice il direttore di ‘Charlie’ – perché abbiamo usato il diritto della libertà di espressione, della libertà di satira, della libertà di caricatura, e della libertà di blasfemia”. E spiega che “la blasfemia è importante non perché è un piacere bestemmiare”, ma perché “è una forma di contestazione dell’autorità, e questo in democrazia è fondamentale. Se una democrazia proibisce la blasfemia, se la punisce con la legge non è più una democrazia, perché punisce la contestazione dell’autorità”. Biard ricorda che a Parigi non è stata colpita solo “la libertà di espressione, la laicità”, ma “il cuore dell’idea politica della democrazia”. “Abbiamo visto con l’attentato a Copenhagen che questa gente, il dibattito, non lo vuole, lo rifiuta. E questo non è possibile. Se rifiutiamo il dibattito siamo morti. E noi siamo sempre vivi”.

La diretta streaming del collegamento Skype con Edward Snowden, il tecnico della Nsa che ha svelato le attività di controllo della intelligence americana.


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