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Al Sud a Natale calata la vendita dei pandoro: -40%

Creato il 28 gennaio 2013 da Ilazzaro @Ilazzaro

 

Al Sud a Natale calata la vendita dei pandoro: -40%

 

Un interessantissimo articolo di Lino Patruno tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno:

La Lega ci riprova. Dopo aver tentato di spaccare l’Italia col federalismo fiscale, ecco l’arma letale numero 2. Se andrà al governo, è pronta una legge che consentirebbe alle Regioni di trattenere sul proprio territorio il 75 per cento delle tasse pagate. Consentire alle Regioni è un modo di dire. Diciamo consentire anzitutto al Nord. Che da tempo accusa il resto del Paese (leggi Sud) di vivere alle sue spalle: loro lavorano e pagano le tasse, gli altri ne approfitterebbero grazie alla famigerata <Roma ladrona> che redistribuisce ai parassiti.
Diciamo la verità: se fosse proprio così, a chiunque salirebbe il sangue alla testa. Come, noi ci diamo da fare, produciamo, teniamo in piedi il Paese, e gli altri se la devono godere a spese nostre?
Un ritornello ascoltato di recente, provenienza Germania della signora Merkel: ci siamo stancati di essere i pagatori per chi in Europa spreca. E giù l’esempio del ristorante nel quale chi ha più soldi si accontenta delle alici e chi ne ha meno ordina l’astice.
Poi la Germania si è ricreduta. Decidendo così di non scannare la principale indiziata di avere un debole per l’astice: la Grecia (e anche l’Italia). Forse perché la Germania suddetta ha capito ciò che già sapeva, e le conveniva. E cioè che a fare un affare ai danni della Grecia (e dell’Italia) era lei. Gli investitori internazionali comprano i titoli di Stato tedeschi non ricevendo un euro di interesse, mentre gli investitori tedeschi comprano i titoli greci (o italiani) prendendo interessi anche del 6 per cento. Risultato: sarà vero che la Germania mangia alici, ma si arricchisce ai danni di quelli che mangerebbero astice.
Così la Lega. Le cifre impazzano, partendo dagli ormai mitici 50 miliardi di euro del <Sacco del Nord>: quelli di cui ogni anno sarebbe saccheggiato il Nord, cioè le loro tasse che <Roma ladrona> passerebbe al Sud. Facendo il doppio danno di impedire al Nord di utilizzarli in modo produttivo e consentendo al Sud di utilizzarli in modo non produttivo. Soluzione: vogliamo tenercele noi al 75 per cento. Federalismo mezzo fallito, ma stesso risultato.
Si potrebbe obiettare che ogni moderno Stato democratico si regge sulla solidarietà nazionale. Italia compresa, come dice quella Costituzione che i leghisti vorrebbero mettere al rogo: altrimenti che Stato unito sarebbe? Ma parlare di Stato unito ai leghisti, è come mettere il drappo rosso davanti al toro. Senza dire che non c’è Stato federale al mondo in cui ciascun territorio si tenga il 75 per cento del suo: meno che mai gli Stati Uniti d’America, il più federale di tutti.
Del <suo>: ma <suo> quanto? Nel Natale appena passato, al Sud si è consumato il 40 per cento in meno di pandoro. I produttori del Nord si saranno agitati: ma come si permettono questi terroni? Non avranno capito che le loro paste di mandorla sono molto meglio? Non è che stanno facendo sul serio col loro CompraSud? Perché il Sud acquista ancòra il 60 per cento dei prodotti del Nord, ma se comincia a boicottare anche il pandoro, addio.
Ecco una prima quota delle tasse pagate dal Nord: sui ricavi delle vendite al Sud. Ma scava scava, ne trovi un’altra. Tutte le aziende settentrionali che producono al Sud, pagano le tasse al Nord dove hanno la sede legale. Strano: le tasse si dovrebbero pagare dove il reddito si produce, non dove chi lo produce ha convenienza a pagarle per arricchire casa sua a danno altrui. E di aziende settentrionali che producono al Sud, non è che ce ne sia una. Ma è la legge, bellezza. A favore di chi, lo capiscono anche all’asilo.
E’ la seconda quota delle tasse pagate dal Nord in cui il Sud ha parte. Ma c’è una terza quota targata Mezzogiorno. Ogni anno salgono al Nord 80 mila giovani meridionali, quasi tutti laureati o diplomati, a caccia del lavoro che al Sud non c’è. Il Sud ne paga la formazione, il Nord ne beneficia a costo zero. E quei giovani, dove pagano le tasse? Al Nord, dove finiscono per abitare se non tornano.
Chissà cosa la Lega che strepita risponderebbe se le si dicesse: tenetevi il vostro 75 per cento, noi non compriamo più da voi neanche mezzo pandoro, le vostre imprese al Sud pagano le tasse al Sud, i nostri ragazzi decidono di resistere e di restare al Sud. Non solo i 50 miliardi del presunto saccheggio ai danni del Nord non sarebbero più 50 miliardi, ma il Nord perderebbe tutto ciò che gli sale dal Sud: altro che 50 miliardi.
E’ giusto che il Nord, quello produttivo da medaglia d’oro, rivendichi dallo Stato servizi adeguati alle tasse che paga. Non li riceve e lo sappiamo (come del resto non li riceve il Sud). Ed è giusto lamentare eventuali sprechi al Sud. Ma il Nord sa sotto sotto che non ci sarebbe Nord senza Sud. E che gli converrebbe andare calmo nel dire chi vive a spese degli altri. Chissà, dovesse scoprire che se scortichi vivo chi ti mangia (anche se molto meno) il pandoro, poi il pandoro lo lasci ai vermi.


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