Magazine Cultura

Album di Famiglia – Homo habilis

Creato il 12 marzo 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

Facciamo un nuovo passo nella nostra direzione e parliamo di Homo habilis, la prima specie ad aver sviluppato una vera e propria forma di tecnologia, seppur primitiva. Questo salto di qualità fu reso possibile da un certo aumento di intelligenza e dall’evoluzione delle mani, che si specializzano in organi dedicati alla sola manipolazione grazie allo sviluppo della “presa di precisione”, ossia la capacità di manipolare piccoli oggetti mettendoli fra l’indice e il pollice.

Album di Famiglia – Homo habilis

L’Homo habilis è una specie di Ominide comparsa nel Pliocene e vissuta fra 2,4 e 1,5 milioni di anni fa in Africa. Come ci suggerisce il suo nome, questa specie è “abile”, ossia inizia a presentare delle caratteristiche tipicamente umane, come l’abilità manuale.
L’importanza di questa specie è elevata anche perché con essa compare il genere Homo, anche se non possono ancora essere definiti “umani” per via dell’aspetto ancora piuttosto scimmiesco e per via di altre caratteristiche ancora decisamente primitive come la mancanza di un linguaggio complesso e articolato.

Vediamo nel novità evolutive di questa specie:

  • Riduzione dei denti iugali (ossia premolari e molari) e dei canini;
  • Riduzione del dimorfismo sessuale nelle dimensioni dentali e somatiche;
  • Cranio dalle ossa più leggere, senza la cresta sagittale (dove si attaccano i muscoli masticatori) e dalla forma più arrotondata; la capacità cranica è intono ai 700 cm3;
  • Lo splancnocranio (ossia la faccia) è meno prominente degli Australopitechi, cosa che indica un maggiore volume intracranico;
  • Le mani e i piedi sono identici a quelli moderni.

In questa immagine possiamo vedere le ossa della mano destra di un Homo habilis poggiata sopra la mano destra di un uomo moderno. Come si può osservare, le ossa delle falangi sono dritte e seppur più piccola, è una mano molto simile a quella moderna.

Questo ominide si è guadagnato l’appellativo “habilis” per via della grande quantità di pietra scheggiata che ha lasciato, una vera e propria forma di primitiva tecnologia che prende il nome di Industria Litica Olduviaiana, dal nome della gola di Olduvai (Tanzania) dove è stata scoperta insieme reperti fossili di habilis.

Album di Famiglia – Homo habilis

Gli utensili sono nel complesso ancora molto rozzi: cme si può vedere nell’immagine, essi erano delle pietre che venivano scheggiate tramite percussione per ricavare una superficie tagliente, le schegge venivano gettate via e ne sono state ritrovate enormi quantità in molti bacini fossiliferi.
L’Industria Olduvaiana indica con certezza che Homo habilis si nutrisse con più carne rispetto ai suoi antenati, altrimenti a cosa gli sarebbero serviti degli strumenti per tagliare? Tuttavia, la sua capacità venatoria era limitata dalla primitività dei manufatti, quindi non doveva essere un cacciatore molto efficiente: è più probabile che fosse un raccoglitore che non disdegnava l’idea di nutrirsi di carcasse o di rubare le prede ai grandi predatori della savana. Probabilmente le prede che poteva caccciare attivamente erano animali di taglia ridotta.

Oltre alle pietre taglienti, dette “choppers”, sono stati rinvenuti anche attrezzi simili a percussori che dovevano essere usati per scheggiare dei ciottoli, in genere di forma arrotondata.
La capacità di creare utensili di vario tipo indica una certa intelligenza, superiore a quella delle Antropomorfe o a quella degli Ominidi precedenti, che non potevano costruire oggetti ma solo usare pietre casualmente adatte allo scopo. Per creare un Chopper è necessaria un elevata capacità di coordinazione mano-occhio e la presenza nei manufatti di varie forme geometriche, seppur rozze, prova con certezza un grado di intelligenza mai raggiunto prima.

Tuttavia, l’habilis non possedeva un linguaggio elaborato: l’area del cervello che nella nostra specie si occupa di gestire il nostro complesso linguaggio, l’area motoria di Broca, non è sufficientemente sviluppata, quindi doveva essere in possesso di una capacità comunicativa limitata. Sicuramente le capacità di creare utensili in pietra scheggiata veniva tramandata per imitazione: i giovani osservavano e imitavano gli adulti che costruivano choppers, esattamente come i piccoli scimpanzé odierni imparano a usare dei rametti per estrarre le termiti dai loro nidi guardando le loro madri.

 

Non c’è molto da dire su questa specie anche per via della scarsità dei reperti recuperati. La prossima volta conosceremo ergaster ed erectus: gli scopritori del fuoco.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :