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Alcoa: Il parere dei Di Pietro

Creato il 10 settembre 2012 da Yellowflate @yellowflate
alcoa

Alcoa, foto FB

“Il governo continua a non dare risposte concrete ai lavoratori dell’Alcoa. Le promesse di Passera, che si è addirittura presentato in ritardo all’incontro al ministero, lasciano il tempo che trovano. La verità è una sola: l’esecutivo e i partiti che, a parole difendono le ragioni dei manifestanti e nei fatti appoggiano le politiche di Monti contro i lavoratori, hanno la responsabilità di quanto sta accadendo. La vertenza Alcoa è stata lasciata incancrenire dal governo, che ora cerca di risolverla senza idee e con colpevole ritardo”. Lo affermano in una nota congiunta il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, il deputato e segretario IdV Sardegna, Federico Palomba, e il responsabile lavoro e welfare del partito, Maurizio Zipponi, che aggiungono: “È da un anno che l’Italia dei Valori ha portato in Parlamento questa vicenda, chiedendo interventi strutturali sulla competitività dell’impresa e sulla filiera dell’alluminio.

In tutto questo tempo il governo Monti si è però limitato a fare convegni, comizi, annunci e dichiarazioni d’intenti per gettare fumo negli occhi dei lavoratori, senza prendere nessuna decisione e senza avere uno straccio di politica industriale da mettere in campo”. Secondo gli esponenti dell’IdV: “È necessario dare prospettive occupazionali agli operai dell’Alcoa e a tutto il Sulcis, anche attraverso nuovi progetti che tengano conto delle istanze dei lavoratori. Chi è sceso oggi in piazza a Roma chiede lavoro, non assistenza. Purtroppo, la vertenza dello stabilimento di Portovesme dimostra che l’Italia non è arrivata alla fine del tunnel della crisi, come vorrebbero farci credere i tecnici e i banchieri del governo. La verità è che le imprese sane e gli italiani che lavorano sono stati investiti dalla spaventosa accelerazione della crisi”. Di Pietro, Palomba e Zipponi concludono: “Chiediamo nuovamente al presidente Monti e ai ministri Passera e Fornero di recarsi nel Sulcis per confrontarsi e trovare una soluzione adeguata insieme a tutti i lavoratori. Si assumano la responsabilità di quanto sta accadendo oppure si facciano da parte per il bene dell’Italia”.


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