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Alessandra Izzo e Frank Zappa

Creato il 19 febbraio 2014 da Ilbicchierediverso

Alessandra Izzo e Frank Zappa

Alessandra Izzo ha omaggiato, attraverso un lavoro corale e al tempo stesso personalissimo (dato che ha conosciuto il geniale oggetto di discussione di persona) l’indimenticabile Frank Zappa.
Nel suo libro “Frank e il resto del mondo” (Curcio editore) attraverso un percorso battuto in prima persona e un altro fatto di interviste a diversi personaggi che hanno gravitato attorno a Frank, mescolando reciprocamente le proprie vite, si arriva a tracciare un nuovo profilo dell’artista, dove lati più umani e indifesi escono dalla scorza dura che tutti ci siamo abituati a vedere addosso a Zappa.

Abbiamo intervistato Alessandra e vi lasciamo alle sue parole.

Buona scelta
IBD
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Come nasce questo libro. Da quale esigenza?

Rendere omaggio ad una persona per me molto importante e ad un genio della musica del ’900.

Vivere Frank Zappa per te cosa ha rappresentato umanamente?

Ah, bella domanda! Tante cose. Cosa pensi possa succedere ad una giovane ragazza che a 18 anni ha la fortuna di conoscere uno come FZ?  Lui è stato per anni SOLO dentro di me. Non condividevo quasi con nessuno, tranne che con una mia amica francese, il mio amore folle per lui. Mi ha dato tanto, umanamente e musicalmente. Ma ora non posso dire altro.

Quanto era lontano dai tuoi stereotipi della star?

Amava essere un rock musician, ma al tempo stesso voleva essere considerato per ciò che era, ovvero un musicista serissimo ed immenso. Non si è mai sentito una star ma era, quando lo voleva, anche molto presuntuoso da far capire “Io sono FZ!!!”

Cosa ascoltava Zappa?

Zappa ascoltava molto blues (passione in comune) , Webern, Edgar Varese ma molto poco rock. Non era un rock consumer. Però mi ricordo che, ad un certo punto della sua vita, gli piacevano i Blondie (Sex Offender) e i Tom Tom Club. Ci puoi credere? Ahahhah, troppo forte.

Che viaggio hai percorso scrivendo questo libro?

Un viaggio nei lontani anni ’80 e nel mio passato. E’ stato terapeutico e, come tutte le terapie che funzionano, arrivi ad un punto dove provi sia gioia che dolore. Ecco, questo è stato il mio viaggio, anche se…assolutamente necessario.

Senti questo tuo libro come un omaggio finito o pensi che continuerai a parlare di Zappa?

Non lo so ancora. Parlo di FZ sempre. O con amici in comune o con chi ha voglia di saperne sempre un po’ di più.  Diciamo che l’omaggio è fatto, il resto…. vedremo.

Qual è la domanda che avresti voluto fare a Frank e non sei riuscita a fargli?

Cosa ti è successo quando eri molto piccolo per essere sempre così sulla difensiva?

Come è stato rivivere Frank nella voce e negli occhi dei tuoi “ospiti”?

Interessante. Molte cose non le sapevo , alcune mi hanno anche spiazzata, ma li ringrazio dal profondo del cuore per essere stati tutti così generosi.

Un invito a leggere questo libro…

Leggerlo per conoscere il suo lato umano. Zappa non era solo il tiranno della musica pieno di sè ed arrogante con i suoi musicisti; oltre che un  genio era un essere umano ricco di sfaccettature , un universo straordinario e di una vulnerabilità impressionante. Ecco , volevo mostrare il suo lato umano. Spero di esserci riuscita.


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