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Alessandria, quartiere Cristo, un altro pericolo amianto.

Creato il 16 giugno 2011 da Uncittadinoattivo

 

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I residenti della zona, e non solo, che transitano in Via della Moisa e Piazza Vittorio Bellotti non possono non notare la presenza di un vecchio fabbricato in parte diroccato.

Ciò che preoccupa maggiormente, a parte l’aspetto estetico dello stesso, sono talune coperture in amianto che, a quanto asseriscono i residenti vedendole dall’alto dei palazzi circostanti, sono in pessimo stato e si stanno sgretolando.

Se così fosse c’è il forte rischio come è ormai tristemente noto (è la tragedia dell’Eternit diCasale Monferrato purtroppo insegna) che con il passare del tempo i manufatti contenenti amianto si deteriorino e quindi permettano alle fibre di liberarsi. Queste ultime, una volta distaccatesi, viaggiano nell’aria e se respirate, causano, dopo un periodo d’incubazione che può durare molti anni, patologie gravissime come asbestosi, carcinomi polmonari, mesotelioma pleurico (tumore alla pleura con percentuale di sopravvivenza zero e aspettativa di vita di sei mesi).

Il caso sopra indicato si aggiunge a quelli già segnalati tempo fa relativi a Corso Acqui 221 – 223 e Via Don Stornini – Via Pochettini, per i quali per quanto mi risulta non sono stati ancora presi provvedimenti concreti per una definitiva risoluzione, tra l’altro in corso Acqui ci sono ancora delle coperture di amianto che giacciono al suolo marcendo nel campo sottostante.

Sul problema amianto ho letto con attenzione la comunicazione che mi ha inviato il Consigliere Mario Bocchio con la quale mi ha elencato gli interventi già effettuati e quelli programmati (che speriamo vengano realizzati), si tratta esclusivamente di edifici pubblici, mentre nulla di risolutivo almeno per quanto mi è dato sapere è stato fatto per gli edifici privati.

Pertanto pur prendendo atto del positivo lavoro sinora svolto, mi domando che cosa si intende fare in concreto per i casi segnalati dal sottoscritto (oltre a quelli esistenti e noti a tutti) e che fine hanno fatto le varie ordinanze di sgombero delle coperture in amianto su edifici privati emesse da tempo, ad esempio quella relativa allo stabile di Spalto Borgoglio 33.

La mancanza di una legge che obblighi i privati a rimuovere le coperture e la presenza di amianto nei fabbricati non deve diventare un alibi, ci sono Amministrazioni Comunali ad esempio Casale Monferrato (contributo di 30 euro al metro quadro) Valenza e altri che hanno attivato iniziative finalizzate ad agevolarne la rimozione e la sostituzione con il fotovoltaico (ad esempio l’operazione “Eternit Free” creata da AzzeroC02 e Legambiente).

Va altresì ricordato che la Regione mette a disposizione dei fondi per incentivare lo smaltimento dell’amianto, inoltre si può sempre beneficiare degli incentivi speciali introdotti dallo Stato.

Mi domando infine se procede l’aggiornamento del censimento di tutti gli edifici con presenza di amianto.

Concludo affermando che non è assolutamente mia intenzione fare del terrorismo in quanto non serve a risolvere i problemi, allo stesso modo come non parlarne, ma credo che trattandosi di una questione rilevante dato che riguarda la salute di tutti i cittadini sia il caso di dare delle risposte concrete e soprattutto risolvere i problemi esistenti nelle strutture private oltre che in quelle pubbliche.

Alessandria chiede a buon diritto di diventare con i fatti una città Eternit free.

I cittadini prima di tutto

Pier Carlo Lava

Alessandria, quartiere Cristo, un altro pericolo amianto.

 


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