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alessia e michela orlando: CILENTO-ANGELO VASSALLO-SANGUE E LACRIME-HEMINGWAY-FERNANDA PIVANO-IL VECCHIO E IL MARE

Creato il 08 settembre 2010 da Gurufranc

alessia e michela orlando: CILENTO-ANGELO VASSALLO-SANGUE E LACRIME-HEMINGWAY-FERNANDA PIVANO-IL VECCHIO E IL MARE

Ma ditemi, città ricche e ornate,

Firenze bella e Napoli gentile,

ch'ognun di voi divenuto è un porcile;

con l'empia, sporca Roma,

tutte tre sarete dome e porterete una gran soma.

Così, Roma, per le tue campagne,

così, Firenze, per le tue contrade

diran gridando con trombe e tamburi;

i genovesi ancor non son sicuri,

né lor varran le torri e i forti muri.

Frà Bartolomeo da Saluzzo, profezia in versi nel codice conservato nel monastero di Santa Chiara in Urbino.

CILENTO

LACRIME E SANGUE PER ANGELO VASSALLO

Lo sguardo più sereno, mesto e dolce che abbiamo mai visto

È come se nulla fosse cambiato

Ci sono occasioni in cui si depongono le armi. E si vorrebbe deporre anche le penne. Non scrivere più. Mestamente. Nulla a che fare con le bandiere ammainate, listate a lutto, quelle che nell'identificare in realtà dividono. Pericolosamente dividono. È vero, ce ne sono altre che uniscono: a esempio quella dell'ambientalismo nella quale Angelo Vassallo era avvolto. E non lo era solo per se. L'idea che ha permeato l'uomo e l'azione amministrativa era rivolta agli altri, a tutti, al mondo. C'è forse ancora chi ritiene risolvibili certi problemi curando solo il proprio orto? È così, grazie alle sue idee, che il mondo ha saputo di Acciaroli. Si tratta, in realtà, del comune di Pollica con le sue frazioni, anche quelle di cui nessuno sa nulla, di cui nulla si dice, come Celso, dove si giunge dando le spalle al mare,; quel mare che tanto Angelo ha amato. Il mare di Acciaroli: è divenuto un luogo ideale, una oasi innanzitutto mentale: è esattamente ciò che dovrebbe essere il mare, la culla da cui pare proveniamo. È, il presente, un momento atroce che lascia l'amaro in bocca. È molto dura avere lo stesso DNA cilentano, avere nella mente gli stessi desideri, avere alle spalle le stesse storie e leggende e sapere che forse il futuro è irrimediabilmente compromesso. È come se nulla fosse cambiato dai moti del 1828, dalle lotte contadine, dagli incendi inestinguibili. È come se nulla fosse cambiato. È come se nulla fosse cambiato. È come se nulla fosse cambiato! È come se la disperazione fosse sempre la stessa, da secoli. Quello sguardo lo vedemmo a Salerno, la prima volta. Avremmo avuto tre o quattro. Amico del nostro papà. Quasi coetanei. Angelo Vassallo stava già meditando di scendere in campo. Si era prima del 1990. non poteva sapere che sarebbe divenuto a lungo sindaco. E nessuno poteva immaginare ciò che sarebbe accaduto quale tragico epilogo. Si, è una tragedia. E adesso? Quale potrà essere il futuro per il Cilento? Ci si rende davvero conto del danno che ha ricevuto il mondo? Eppure sembrava che qualcosa potesse cambiare. Pareva che ci fossero novità rilevanti e definitive, anche grazie  a dibattiti apparentemente nuovi, al Parco del Cilento e del Vallo di Diano, all'essere un bene protetto, un bene UNESCO, alle bandiere blu conferite da Lega Ambiente, alle polemiche costruttive. Chissà se c'è qualcuno che ricorda la polemica con Fernanda Pivano. La ragione del contendere: ad Acciaroli si è convinti che un giorno arrivò Ernest Hemingwai. Ammirò un anziano pescatore all'opera e scrisse il suo capolavoro:Il vecchio e il mare. Quell'uomo è stato più volte intervistato. Sarà stata una leggenda? Così come tutto sommato lo è la dieta mediterranea? Fa nulla, non è rilevante appurare la verità, giacché Angelo ha saputo attirare lo sguardo su una zona negletta anche attraverso quell'espediente e non vi sarebbe nulla di immorale se non fosse vero, giacché ne è sorta una lezione ambientalista, che mira alla qualità della vita da migliorarsi a ogni costo. A ogni costo: anche della propria vita. Chissà quant'altro si scriverà su una vicenda che è sporca in se, che sa di lacrime e sangue cilentano, versato sulla solita terra che ne ha accolto in misura incalcolabile. Si è spesso trattato di sangue di giusti versato ingiustamente. È la storia di Pisacane, è la storia del brigantaggio, dei decapitati, dei cuori mangiati ancora palpitanti (sono purtroppo veri molti fenomeni di cannibalismo perpetrati a danno di intellettuali che avevano una colpa: semplicemente volevano che la cultura appartenesse a tutti). E torna la voglia di deporre la penna, perché quello sguardo non potrà più guardare il mare. È soprattutto questo, insieme alla paura che deve aver sentito, che ci ferisce: sapere che il suo sguardo sereno, mesto e dolce non potrà più guardare il mare. E noi.  

La foto: Cipressi e due figure. Vincent Van Gogh



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