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(Al)gas naturale

Creato il 01 novembre 2012 da Giorgiocaccamo

(Al)gas naturale

"Lattuga di mare"

Non solo nel sushi o nelle creme anti-cellulite. Le alghe possono essere ancora più utili. Partirà tra un mese ad Augusta, in provincia di Siracusa, il progetto BioWALK4Biofuels, presentato nella sede di Confindustria Siracusa. Biofuel, cioè biocarburante, cioè energia naturale. Ed ecco quindi le alghe: BioWALK4Biofuels prevede la realizzazione del primo impianto “algale” per la produzione di energia elettrica e di biometano. Una valida alternativa, in un’area in cui già sono presenti raffinerie e poli chimici.
(Al)gas naturale
Finanziato per 3 milioni di euro con i fondi del settimo programma quadro dell’Unione europea per la ricerca scientifica (2009) e per un milione grazie a finanziamenti privati, il progetto vede la partecipazione di nove università e istituti di ricerca. È coordinato da Silvano Simoni e Andrea Cappelli del dipartimento Icma della Sapienza di Roma, insieme a una équipe di esperti nello studio delle alghe dell’università di Catania e del Conisma (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare) e da ricercatori di biologia, chimica e ingegneria meccanica, oltre a specialisti e manager privati. Circa 50 i ricercatori e tecnici coinvolti, oltre a imprese locali impiegate nella costruzione dell’impianto, che si trova in località Pantano Danieli, sul golfo di Augusta. Occupa circa 800 metri quadrati a terra e 5 mila in mare, concessi dal Demanio marittimo. Tra un mese, dunque, l’impianto dimostrativo BioWALK4Biofuels inizierà la produzione di energia elettrica e a febbraio del 2013 quella di biometano.
Le alghe utilizzate sono quelle caratteristiche del Mediterraneo e del mar Ionio, in particolare l’ulva lactuca, più conosciuta come “lattuga di mare”, coltivata in vasche galleggianti. «Il progetto – ha dichiarato Simoni – punta a dimostrare in ambito europeo che è possibile trasformare un problema locale come l’eccessiva presenza di sostanza organica disciolta in mare in risorsa». A differenza di tanti altri progetti pilota sulle alghe, il progetto integra conoscenze biologiche e ingegneristiche e riesce a ottenere il massimo rendimento dalla “biomassa algale” autoctona, già presente naturalmente nello Ionio. Si tratterà di «un primo esempio di bioraffineria marina», come ha spiegato Elio Di Lella, presidente di Ecoil, una delle aziende che si occupano di biocarburanti. «Nei prossimi 18 mesi l’impianto funzionerà in varie condizioni operative, in modo da raggiungere un’applicazione industriale anche su scale più grandi».
[articolo pubblicato su Affaritaliani.it]

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