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Alice nel Paese della Vaporità

Creato il 22 marzo 2011 da Flavia
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Titolo: Alice nel paese della Vaporità

Autore: Francesco Dimitri

Edito da: Salani Editore

Prezzo: 16, 80 €

Pagine: 280 

Voto: 2/6

Trama più o meno: Ben è un giovane londinese che soffre di allucinazioni. Per lavoro legge manoscritti. Una notte gli arriva un libro che si chiama Alice nel Paese della Vaporità.
Noi con lui seguiamo la storia di Alice, un’antropologa che vive in una Londra Vittoriana che non c’è mai stata.
Alice viaggia nella Steamland, una terra invasa da un gas che provoca allucinazioni e mutazioni. Una terra in cui la realtà cambia a ogni istante, in cui ‘giusto’ e ‘sbagliato’ sono soltanto parole, e in cui le parole stesse di trasformano in odori e sensazioni.
Quella di Alice parte come una ricerca, ma si trasforma subito in una lotta per la vita e per la morte. Alice dovrà sopravvivere in una terra oscura, in cui non c’è differenza tra orrore e meraviglia.
Ben legge la sua storia.
E qualcosa succede anche a lui.

Prima le buone o le cattive notizie?

Cominciamo con le cattive? Così alla fine sembrerò più buona e starò in pace con la coscienza e anche questa volta mi salverò dal Babbo Natale dei Cattivi.

Questo libro è stato una delusione per me perché...

  • Punto NAMBER UAN!

Scrivere Steampunk non significa far precedere a tutte le parole  dal prefisso 'Steam'!

Non basta per creare un'atmosfera surreale, non basta per essere Steampunk!

La spazzatura è tale anche se è 'Steam'!

Ci voglino dettagli dettagli dettagli perchè macchinari immaginari e futuristici devono avere una base reale per essere concepiti dalla mente, perchè se si sceglie una determinata epoca storica (Londra Vittoriana) allora basta, non si esce da lì, quello è e quello rimane, non venitemi a dire 'E ma è un racconto di fantasia'!

'Sti cazzi!

  • Punto NAMBER CIU' (con tanto di sputazza u.u)

Purtroppo per tutta la lettura ho avuto l'imrpessione che il signor Dimitri avesse approcciato tutta la storia con la teoria per cui tutto è concesso e permesso, tutto è possibile e, soprattutto, nulla ha bisogno di una spiegazione appenaappena accettabile, perchè tanto... è Fentasy!

No! Fantasy non significa questo! Fantasy è rendere reale l'inimmaginabile!

Ci vuole un fondo di spiegazione che sorregge tutto, una rete e il discorso finale tra Alice e lo scienziato che blatera a vanvera su 'Carne, Incanto e Sogno' non aiuta per nulla, anzi, confonde solamente il tutto e alla fine ci si ritrova con un grande 'Boh'!

  • Punto NAMBER TRI

DEUS EX MACHINA. Io non ho nulla contro di loro, anzi, sinceramente ogni tanto ci stanno pure ma, anche qui, devono avere un senso!

Chesy, ovvero lo Stregatto è il personaggio cpiù notevole dell'intero romanzo: per tuta la storia non interviene mai neanche per il protagonista ma poi anche lui incappa nella trappola del buon samaritano - senza 'se', né 'ma'; senza un minimo di preavviso a dire 'Ecco perché!' - e cerca aiuto per Alice.. ma dove? Cosa? Perché?

Tuttavia questo romanzo ha i suoi lati positivi.

A quanto ho letto sul web, prima di Alice, Dimitri ha scritto un certo libro di nome Pan che io non ho mai visto in libreiria ma vorrei trovare per potermi rendere conto, perchè il confronto tra i due libri è impossibile, dato che Pan è decisamente superiore in tutto ad alice... okkei, ioi non l'ho letto ma voglio fidarmi...

Alice si legge, e anche bene, Dimitri è bravissimo a saper catturare l'attenzione e a costringerti a seguirlo passo passo per il sentiero fino alla fine. 

L'ho letto due volte il libro, una per conoscere e l'altra per tentare di capire x3, ma ci ho messo una settimana appena in tutto perchè lo stile di Dimitri è bello.

Se si pensa alla Alice di  Carroll si rimane delusi ma in realtà l'idea di base, la fantomatica Vaporità è pazzesca!

Una genialata che avrebbe potuto far fare i fuochi d'artificio ma non è stata sfruttata al meglio per me: sul sito dell'editore dedicato al libro è stato creato un vero e proprio fandom che ispira molto perchè nuovo e interessante che si basano appunto sui concetti Carne, Sogno e Incanto, che si manifestano rispettivamente con La sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie, le fanart dei lettori e infine la licenza Steamland Commons (e che cavolo!)  per permettere a tutti di usare l'ambientazione di Alice che - prefisso Steam onnipresente a parte - è molto caruccia.

In sostanza sì, si legge ma sono contenta che il libro me lo abbiano prestato e non sia mio.


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