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Alice Ongaretti: Pienezza di Vita e Scrittura

Creato il 23 novembre 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Alice Ongaretti: Pienezza di Vita e Scrittura

Con il suo terzo romanzo Viola (pubblicato da Gruppo Albatros Il Filo nel 2011), la scrittrice Alice Ongaretti ha ricevuto il 28 di ottobre scorso il Diploma di merito come finalista per la narrativa edita al Premio “Angelo Musco – Il Convivio” (2012) ed è notizia di qualche giorno fa l’ulteriore riconoscimento, il 3° Premio ex aequo sezione narrativa del 37° Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa “Città di Fucecchio” Firenze. Alice Ongaretti è originaria di Brescia e svolge una professione che da sempre l’ha portata a viaggiare e a vivere in contesti diversi; l’influenza della sua vita di viaggiatrice è evidente nei suoi romanzi e nelle sue figure femminili, forti e intriganti eroine che con carattere e passione affrontano la vita e il destino. La stessa Alice durante il nostro incontro mi racconta: «Per diversi anni ho conservato in un cassetto il mio “quadro astro-natale” che una studiosa mi fece come regalo di compleanno: ero nata con tutte le caratteristiche per essere una donna di casa, dedita alla famiglia, una vita tranquilla tra le mura domestiche, ma per una contraddizione insita nel segno, ero anche proiettata verso l’ignoto, gli spostamenti, la vita avventurosa. Se il nostro vagabondare, viaggiare in luoghi così diversi dalla nostra realtà sono scritti nel destino di ognuno di noi è altresì vero che siamo artefici di come il nostro destino si realizza e io sono stata sempre troppo sognatrice, curiosa, piena di voglia di viaggiare, conoscere e sperimentare modi di vita diversi. Da sempre il viaggiare è stato per me una necessità più che un passatempo; un bisogno “primordiale” mi spinge a partire». La vita di Alice è infatti essa stessa una lunga e appassionante avventura e con la spontaneità tipica delle nature a lei affini, lascia il lavoro “sicuro”, fatto di calcoli, precisione e certezze, per una nuova vita dinamica e sorprendente a Mombasa, nel cuore arabo del Kenya.

una immagine di Copertina di Viola Gruppo Albatros Il Filo 2011 su Alice Ongaretti: Pienezza di Vita e Scrittura

Qualche anno dopo si trasferisce ancora, questa volta al Cairo, per ricominciare daccapo e calarsi profondamente in un’altra nuova realtà; la si può ascoltare per ore, una vita talmente intensa, piena di episodi incredibili che sembrano tutti pescati da un film (e così anche la sua partecipazione alla pellicola cult di Marco Risi Nel continente nero, di cui stava seguendo la logistica per conto della produzione, trova una sua naturale collocazione biografica negli anni di lavoro trascorsi in Kenya). La conseguenza di tanto viaggiare, ora che la vita ha preso una piega di maggiore stabilità, è stato accostarsi ad una scrittura che traduce nella pratica della creazione artistica la sempre viva, “primordiale” passione per “l’altro” e “l’oltre”: «Ho iniziato a digitare sulla tastiera e le parole sono uscite come un fiume in piena: Otto donne e un baule, Le gole di Olduvai, Viola e ora ci sono pronti altri due inediti Atelier Belladonna e La regina di ghiaccio, due travolgenti storie nate da fatti veri e da persone realmente esistite».

una immagine di Copertina di Otto donne e un baule Gruppo Albatros Il Filo 2009 620x944 su Alice Ongaretti: Pienezza di Vita e Scrittura

Nel primo romanzo Otto donne e un baule (Gruppo Albatros Il Filo, 2009) che tra l’altro le è valso nell’ottobre del 2010 il Premio Europa nel XIV Concorso Internazionale Il Giunco – Città di Brugherio, la storia di una famiglia dai primi dell’Ottocento fino agli anni dell’ultimo dopoguerra e il racconto delle loro vicissitudini fra il Tirolo, Vienna, la Baviera e Mantova hanno i lineamenti di otto figure femminili ostinate e caparbie. Nel suo secondo romanzo Le gole di Olduvai (Gruppo Albatros Il Filo, 2010) l’intreccio si dipana fra la Francia, la Valle d’Aosta, Firenze e il Kenya e protagoniste sono due sorelle, Milly e Giselle, che affrontano il difficile periodo storico delle leggi razziali e del terrore. Riusciranno a fuggire, altrove, in Africa e altre vicende e incontri determineranno lo svolgersi della loro esistenza.

una immagine di Copertina di Le gole di Olduvai Gruppo Albatros Il Filo 2010 620x945 su Alice Ongaretti: Pienezza di Vita e Scrittura

Ciò che è già evidente con i primi due romanzi è la capacità di Alice Ongaretti di delineare i personaggi, di descrivere le situazioni e i gesti di una quotidianità a tutti nota, con una scrittura chiara ed elegante e mentre si procede con la lettura, dinnanzi agli occhi scorrono le immagini di un film, di cui diventiamo silenziosi ma coinvolti cosceneggiatori. L’autrice ci avvisa, vuole solo raccontare una storia che regali qualche ora di gradevole lettura e svago, senza insegnare nulla se non forse la capacità di ricordare il nostro passato, che «è parte di noi». Anche questa è una prerogativa di Alice Ongaretti: il tornare con entusiasmo ed equilibrio, in una certa fase della propria vita, alle origini, ci rende completi.

una immagine di Alice Ongaretti a destra ad una presentazione di Le gole di Oldulai a Roma presso libreria Il Filo 620x465 su Alice Ongaretti: Pienezza di Vita e Scrittura

Con il terzo romanzo Viola, il messaggio è definitivo. Le vicende, cronologicamente lontane ma tutte legate da un unico filo comune, si svolgono fra Brescia, Firenze, Parigi e l’India. Per la prima volta accanto a tutte le virtù delle protagoniste vengono tracciate evidenti le debolezze che, anche nelle persone più forti, prima o poi emergono. Ma sono comunque figure femminili di temperamento e determinate nel raggiungere i loro obiettivi; parlando dei suoi personaggi la scrittrice conferma: «Le mie eroine si spostano tanto, ricominciano tante volte daccapo in tanti luoghi diversi e sempre hanno una volontà di ferro, tutte rispecchiano persone vere e realmente vissute che però, incontrandomi per caso, sono finite nelle righe delle mie storie»; poco dopo, concludendo, si chiede e ci dice con tenerezza: «Forse, in ognuna di loro, esiste qualcosa di me».


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