Magazine Attualità

ALIMENTAZIONE E DIPENDENZA – Una tira l’altra

Creato il 30 settembre 2015 da Ilfattaccio @Ilfattaccio2

ALIMENTAZIONE E DIPENDENZA - Una tira l'altra

QUALI I FATTORI BASE DI UNA DIPENDENZA ALIMENTARE? Una patatina tira l’altra, come le ciliegie, ma soprattutto come altri cibi pieni di grassi: non si riesce a limitarli e si continua a mangiare. La voglia continua di un particolare cibo e la sua ricerca spasmodica dipendono da fattori psicologici e puramente chimici, ovvero la loro composizione. La dipendenza può essere fisica e psichica, e qui si delinea anche il problema obesità. La dipendenza è collegata a fattori psicologici e crea una forma di dipendenza simile a quella da fumo, alcol, droghe.

ALIMENTAZIONE E DIPENDENZA - Una tira l'altra
COME AGISCE IL CIBO? I circuiti nel cervello relativi alla sensazione di fame, all’appetito e al desiderio di cibo vengono correlati agli ormoni prodotti nel corpo. Quindi, la maggior parte delle persone molto stressate mangiano in eccesso, cercando nel cibo la soluzione per sentirsi meglio, ed è accertato che avere a disposizione cibo desiderabile ci fa sentire meglio. Questo probabilmente è anche parte del problema alla radice del fenomeno dell’obesità. La compulsiva ricerca del piacere, guidata dall’eccessivo funzionamento della regione del cervello, è regolata dalla dopamina, un neurotrasmettitore i cui livelli aumentano prima e durante un’attività piacevole. I percorsi della dopamina collegano il sistema limbico,( che si occupa delle emozioni), con l’ippocampo, che invece è responsabile della memoria. In questo modo, le attività piacevoli vengono collegate a ricordi intensi e allettanti. Il problema sorge quando il ricordo e il desiderio di ripetere l’attività piacevole (in questo caso rappresentata dal cibo), prendono il sopravvento sulla libertà di scelta nella vita della persona. Quando la dopamina sale oltre i limiti, rompe i freni inibitori: la funzionalità dei lobi frontali, responsabili del controllo e della forza di volontà, è ridotta in chi soffre di dipendenza, con il risultato di avere un rinforzo del comportamento disfunzionale.

SEROTONINA.
A COSA E’ LEGATO IL DESIDERIO DI RIPETERE L’ATTIVITA’ PIACEVOLE LEGATA ALL’ASSUNZIONE DI PARTICOLARI CIBI? La risposta sta nella produzione di un ulteriore neurotrasmettitore: SEROTONINA. E’ uno dei più importanti neurotrasmettitori (canale di comunicazione del cervello) che regola anch’esso il desiderio di cibo, senso di sazietà (l’appetito) , l’umore, il sonno, il dolore, l’aggressività, l’ansia e molto altro. Se da un lato sale la dopamina, dall’altro scende la serotonina. Quando questa sostanza non è presente nei livelli adeguati, nel nostro inconscio nasce il desiderio di cibi che entrano velocemente nel circolo sanguigno sottoforma di zuccheri, come ad esempio i carboidrati ad alto indice glicemico (IG) e tutti gli alimenti raffinati (pane bianco, pasta, dolci, patatine, cracker, caramelle, cereali, bibite dolci, pasta, dolci, succhi di frutta…). La serotonina è legata all’insulina e al triptofano, in quanto l’insulina fa sì che il triptofano entri nel cervello e che poi si trasformi in serotonina per farci sentire bene. Parallelamente alla produzione ormonale esiste anche un collegamento con l’assunzione di determinati cibi (patatine, pop corn, noccioline, cioccolata – junk food) che scatenano in chi li assapora il bisogno di averne ancora e ancora… Alcuni di questi sono veri e propri “agenti di carica” ( mi piace definirli così), o più propriamente “comfort food” in quanto sono capaci di creare dipendenza, assuefazione,influenzare il cervello, e regalare effimere sensazioni di piacere, convalidando il nesso sussistente tra cibo ed emozioni.

ALIMENTAZIONE E DIPENDENZA - Una tira l'altra
E’ STATO PROVATO COME I CIBI AD ALTO CONTENUTO DI GRASSI, aumentano il desiderio di consumarne continuamente e sempre di più, e sembrerà strano, ma anche i cibi a basso contenuto di grassi o addirittura senza grassi, provocano la medesima risposta. Sono identificati anche come carboidrati complessi e sono ricchi di zucchero. Tra questi: pane, pasta, cereali, che solitamente sono senza grassi, subiscono un processo di raffinazione in modo da avere un gusto estremamente piacevole, tale da mantenere la morbidezza e renderli Caboidrati ad alto IG. Tutti i cibi sottoposti a raffinazione hanno una digestione brevissima perciò entrano immediatamente nel sangue, aumentando velocemente l’insulina e regalandoci effimere sensazioni di benessere. Dieta a basso contenuto di grassi o senza grassi= carboidrati ad alto IG= insulina elevata= eccesso di peso.

>Fonte<  

Redatto da Pjmanc: www.ilfattaccio.org


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog