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Alitalia, rush finale sul nodo del contratto

Creato il 15 luglio 2014 da Nicola933
di Consiglia Grande Alitalia, rush finale sul nodo del contratto - 15 luglio 2014

AlitaliaDi Consiglia Grande. La trattativa Alitalia-Etihad è in via di prosecuzione, forse vicina alla fine: oggi i sindacati hanno discusso del contratto collettivo e riduzione del costo del lavoro. La Cgil non dà invece risposte in merito ai tagli, richiesti dagli arabi. Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture, attende la risposta dalla Cgil stessa entro domani mattina. Gli orientamenti dei lavoratori risultano spaccati sull’ultima posizione assunta dal Governo sulla vicenda: il personale in eccedenza è si 2251 unità, tra cui 616 verranno ricollocate nel perimetro aziendale, 681 saranno esternate entro il 31 dicembre prossimo e 954 posti in mobilità, che si spera di poter ricollocare.

Al momento è previsto l’incontro a Roma di Lupi con James Hogan, amministratore delegato della compagnia del Golfo. Ha incontrato nel pomeriggio Gabriele Del Torchio, amministratore di Alitalia e domani invece parteciperà alla presentazione del nuovo volo Roma- Dubai.

Volendo però osservare esigenze logistiche, ci rendiamo conto che l’accordo Alitalia Etihad non si concluderà né in serata, né domani stesso. Andrea Giuricin, docente di finanza pubblica all’università di Milano Bicocca ed esperto di trasporti ha difatti decretato che più tempo passa e più aumenta il potere contrattuale degli arabi. La firma dell’accordo è  prospettata per la fine di agosto: Alitalia, che nel secondo semestre del 2013, ha cumulato perdite pari a 1,6 milioni di euro quotidiani, ora ha la possibilità di risollevarsi, per l’evidente maggior numero di biglietti venduti.

E una volta trovato l’accordo, il numero dei biglietti venduti potrebbe ancora essere incrementato. Ma questo lo vedremo a suo tempo. Oltre tutto non mancano perplessità: Adusbef e Federconsumatori temono si possa ripetere la stangata tariffaria risalente al 2009. Il governo in quel caso concesse una deroga Antitrust, con il provvedimento  “Destinazione Italia” e i consumatori si scontrarono con almeno 250 milioni di euro di maggiori costi dei biglietti.


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