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All’Innovation Week oggi si tiene l’Open Hardware Summit 2014

Da Franzrusso @franzrusso

Dalla Innovation Week che si sta tenendo a Roma e che da giovedì 2 a domenica 5 Ottobre ospiterà l’atteso evento della Maker Faire Rome 2014, trasmettiamo in live streaming la giornata dedicata all’Open Hardware Summit 2014, per la prima volta in Europa

All’Innovation Week altra interessante giornata da seguire qui sul nostro blog in live streaming. La giornata odierna ospita, per la prima volta in Europa, l’Open Hardware Summit 2014, la prima conferenza completamente dedicata al mondo dell’hardware aperto; un luogo per discutere e richiamare l’attenzione sul movimento Open Source Hardware che è in rapida crescita.

Gli speaker che vedremo e ascolteremo oggi, a partire dalle 9:30 (e fino alle 19 di questa sera), sono Adrian Bowyer (il papà di RepRap, la più famosa famiglia di stampanti 3d open source), Tomas Diez (Direttore del Fab Lab Barcelona), Yasmin Elayat (GOOD fellow), Becky Stern (Direttore della parte Wearable Electronics, di Adafruit Industries), Eric Pan (Fondatore di Seeed Studio, e uno dei 30 under 30 per Forbes Cina), David Lang (fondatore di OpenROV, e autore di From Zero to Maker) e Gawin Dapper (CTO, Phonebloks, il progetto che sta cercando di rivoluzionare l’elettronica di consumo in chiave sostenibile). L’elenco completo è disponibile a questo link.

Prossima diretta dall’Innovation Week, da seguire sempre qui sul nostro blog, sarà giovedì 2 ottobre, a partire dalle ore 9 e fino alle alle 17.30, spazio ai maker con la Opening Conference della Maker Faire Rome “Let’s Make! (A Better World)”. Condurrà Riccardo Luna, Digital Champion del governo italiano. Tra gli speaker di fama internazionale, oltre a Massimo Banzi, co-fondatore del progetto Arduino, e Dale Dougherty, guru e fondatore del movimento dei maker: lo scrittore e attivista Cory Doctorow, l’astronauta Samantha Cristoforetti che pochi giorni dopo partirà per una lunga missione spaziale portando con sé molti strumenti da maker, l’economista Mariana Mazzucato, che spiegherà perché anche questa “rivoluzione senza permesso” ha bisogno di uno Stato innovatore, Glenn Green, il chirurgo toracico che ha impiantato una trachea stampata in 3D ad un paziente di sole sei settimane di vita, e l’artista cyborg Neil Harbisson. A questo link l’elenco completo dei relatori.

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In una settimana che metterà in scena l’innovazione che sta costruendo il futuro, un ruolo centrale lo avranno i giovani.

Venerdì 3 ottobre, in diretta web, da seguire insieme a noi, dalle 11.30 alle 12.30 con “20 under 20” tutti, sul palco e in platea, saranno rigorosamente under 20. Durante l’appuntamento, realizzato in collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, alcuni fra i più brillanti adolescenti di cinque continenti racconteranno ai loro coetanei in che modo stanno cambiando il mondo con una app o una invenzione. Sul palco: Joey Hudy, il ragazzo che ha mostrato a Barack Obama il suo “cannone spara marshmallow” e che ora, a nemmeno 18 anni, sviluppa invenzioni per il colosso della tecnologia Intel. Il quindicenne di Boston Nathan Han, che ha vinto il premio ISEF promosso da Intel grazie al suo software di apprendimento automatico per studiare le mutazioni del gene BRCA1 legato al tumore al seno: il tasso di precisione del suo strumento va oltre l’80%. E ancora dalla Germania, Lennart Kleinwort che a 15 anni ha realizzato un’app per dispositivi mobile che semplifica le operazioni di disegno a mano e traduce in equazioni il rendering del disegno per una eventuale e più facile successiva rielaborazione. Da Singapore Shannon Xinjing Lee, che a 17 anni ha inventato la batteria del futuro a partire da una melanzana carbonizzata, più efficiente ed ecosostenibile di quelle attualmente in commercio. Dall’Italia Giuseppe Dall’Agnese, che si è distinto con un progetto sul funzionamento della chinasi p38, sviluppato al quinto anno del Liceo Scientifico Biologico “Elisabetta Vendramini” di Pordenone, vincendo l’Exceptional Science Award dell’American Physiological Society. Il suo studio potrebbe aiutare a capire come regolare l’attivazione di questo particolare enzima e permettere così la messa a punto di nuove e più efficaci terapie per gravi malattie come il rabdomiosarcoma e la distrofia muscolare.

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