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All Star Game: vince l’Ovest 196-173, ma gli occhi sono tutti su Kobe Bryant (Video)

Creato il 15 febbraio 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

Chiude con una vittoria la sua ultima apparizione nell’All Star Game Kobe Bryant, il team della Western Conference si impone 196-173 andando vicinissimo ai 200 punti, un record. “Black Mamba” chiude la gara con 10 punti a referto mentre Russell Westbrook è il migliore con 31 punti che gli valgono il titolo di Mvp per il secondo anno consecutivo.

Vince l’Ovest per la quinta volta nelle ultime sei edizioni e asfalta l’Est 196-173 (sbriciolato il record stabilito l’anno precedente, per punti totali: 369). Steph Curry, autore di 26 punti, la sigilla con una tripla da quasi metà campo. Russell Westbrook ne realizza 31 e conquista l’Mvp per il secondo anno consecutivo (non succedeva dal 1959, Bob Pettit). Il più prolifico della notte, invece, è stato Paul George con 41. Kobe fa 10 punti (4/11 6 r., 7 a.) in 26′ e non lascia il segno. Ma non ha importanza, la serata gli appartiene ugualmente di diritto. Era lui il piatto forte qui a Toronto e vederlo per l’ultima volta in una All Star, in attesa del ritiro a fine stagione, meritava il prezzo del biglietto. A 1’06″ dal termine, coach Pop lo toglie e Bryant riceve l’abbraccio di ciascun compagno e rivale. Poi anche dallo stesso Pop ed Ettore Messina che gli dice “bravo” e il pubblico gli ha tributato una standing ovation.

A brillare nel team dell’Ovest anche la stella di Golden State Stephen Curry, 26 punti, Anthony Davis, 24, Kevin Durant e James Harden chiudono a 23. Ad Est brilla Paul George che eguaglia il numero di punti realizzato la scorsa stagione da Westbrook ma non riesce a demolire il record di Wilt Chamberlain realizzato nel 1962. Bene anche John Wall, il giocatore dei Wizards chiude a 22 punti, 18 per DeMar DeRozan. “King” LeBron James mette a referto 13 punti, abbastanza per superare Bryant nella speciale classifica dei marcatori più prolifici di sempre nell’All Star Game: 291 a 290.

“Vederlo in campo oggi fa capire il cambio generazione, è stato un simbolo ed ora passa il testimone a molti giovani campioni che hanno giocato con lui questa sera”, spiega l’allenatore del team dell’Ovest, Gregg Popovich.


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