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Alla ricerca di sé, alla scoperta dell’altro...

Da Silviagriff
C’è chi passa una vita senza porsi delle domande, sicuramente per una ragione, è più comodo. Magari per porsele poi tutte insieme, sul punto di morte, quando potrà esser fatto poco. C’è chi passa una vita, pianificando scelte, obiettivi, dai più semplici ai più sfidanti, e che poi li raggiunga o meno, prosegue il suo viaggio, appunto senza porsi interrogativi, come una marionetta inconsapevole.
Alla ricerca di sé, alla scoperta dell’altro...La vita che resta per lo più un mistero e un dono straordinario, curiosamente ci mette di fronte a fatti talvolta imprevisti, inaspettati, misteriosi. Eppure la maggior parte delle persone danno giudizi sommari e superficiali, di  casualità, di imprevisto, e quando non sanno dare una risposta più specifica resta sempre il classico “ se la vie “… “così è la vita”…. Allora io mi domando, così come ?!
Qualche giorno fa, pensavo che l’importante non e’ arrivare alla risposta, ma sicuramente arrivare a porsi delle domande. I più fortunati, hanno quest’occasione straordinaria. Io mi considero una di questi.
Ho iniziato a pormi domande verso i trent’anni. Quando “misteriosamente” o non tanto misteriosamente, parecchie questioni della mia vita hanno iniziato a prendere una direzione diversa da quanto inizialmente pianificato. La mia primissima fase è stata quella di sorvolare e di non dare troppo peso alla questione, peccato che puntualmente “piovesse sempre sul bagnato”… I presunti amici (scritto con la a minuscola di proposito), sapevano solo banalizzare con frasi del tipo; - “ stai tranquilla è una ruota che gira”, o peggio “ non ci pensare”… peccato che tu quando sei proprio nel bel mezzo del ciclone, non capisca bene quando per te gira nel verso giusto. Quando infine perdi completamente ogni riferimento, e smarrisci la tua bussola delle “certezze”, ti domandi “ e adesso ?”... Insomma per la mia esperienza le scelte sono due, o ti imbottisci di "tavor" per il resto della tua esistenza, oppure ti fermi e aspetti. Lasci che il tempo scorra, senza farti prendere dall’ansia. Quando questa prende il sopravvento, (sicuramente nel primo periodo è piu’ che probabile) puoi ricorrere ad alcuni lavori agresti e molto faticosi, ad esempio puoi metterti a zappare un intero campo sotto il solleone. Se però siete sprovvisti di campo, dei buoni ansiolitici, o un bravo strizzacervelli, in dosi moderate, sicuramente possono essere un toccasana.
Alla ricerca di sé, alla scoperta dell’altro...Comunque nonostante moderate dosi di ansiolitici e strizzacervelli, per uscirne completamente bisogna attivarsi per fare un intenso lavoro su sé stessi. Il che non è sicuramente semplice. E’ necessario mettersi di fronte alle proprie paure, vizi e virtù. O semplificando mettersi di fronte a noi, a noi stessi completamente. Nudi e crudi, come piace dire a me. Alla nostra parte buona e alla nostra parte “cattiva”, anche se personalmente preferisco dire alla nostra parte chiara e alla nostra parte scura.
Credo che un essere umano debba ricercare l’equilibrio con queste due parti, e di conseguenza con sé stesso. Questa ricerca, è un viaggio solitario, a volte molto lungo, e ognuno deve fare il suo, se intende farlo. I bravi “strizzacervelli” dico io, ti danno le basi, e soprattutto sanno sempre quando dirti: “la seduta è finita” e rimandarti a casa, con tutti i pezzettini scombinati del puzzle della tua vita.
Io mi considero fortunata, non solo perché ho iniziato presto a pormi domande, ma soprattutto perché non ho mai smesso di aver voglia di farmene altre. La vita è stata benevola, perché oltre a presunti amici, mi ha regalato l’incontro con persone davvero speciali… che mi hanno dato “insegnamenti”, talvolta anche piccoli, che mi sono serviti. Spesso mi sembravano “buttati lì “ o mi facevano arrabbiare, ma con il tempo sono stati illuminanti, delle vere perle. Ho avuto la fortuna personale di sperimentare nella mia vita questi insegnamenti, di meditarli e di metterli in atto. Mi hanno arricchita, e mi hanno permesso di crescere. Ora non credo di avere raggiunto la “saggezza” anzi… neppure di avere la chiave in tasca (sempre che un giorno possa trovarla), ma almeno sento di essere sulla buona strada.
Alla ricerca di sé, alla scoperta dell’altro...Purtroppo in questa materia, non c’è esperienza che tenga, e non si può insegnare a nessuna persona che ci è cara, o vicina, il percorso da fare. Quando una persona a noi cara è nel pieno del ciclone della propria vita, non vede nulla che sé stessa. Non vede che l’inquadratura del suo paesaggio, indossa sempre ed ostinatamente gli stessi occhiali. Difficile farle capire che basta cambiare l’inquadratura o cambiare lenti… Pesa moltissimo, la sicurezza che ha conquistato nel passato, e questa finisce per amplificare l’ego e renderla sempre più miope. Non capisce che è lei a dover cambiare, e pur di non farlo, si lancia in attività frenetiche di qualsiasi tipo, che possano distrarla...
Ma come dicevo prima il segreto è fermarsi. E soprattutto non avere paura di farlo.E nei casi più difficili, avere l’umiltà, di chiedere aiuto.
Purtroppo, per la mia esperienza, se questo processo di cambiamento avviene troppo in là nel tempo, diventa davvero arduo e poca è la speranza di successo; per i più deboli può risultare addirittura impossibile perché dopo un’iniziale processo evolutivo può improvvisamente avviarsi una fatale regressione….Quello che posso augurare a chi intende avviarsi per questo percorso è un grande “In bocca al lupo” , e un grande abbraccio !!
Ora vi saluto, e mi avvio a preperare la cena. Stasera pesce ! … E poi, quella folle simpatia di Bridget Jones … :)

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