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Alla scoperta della musicoterapia, l'arte che sfiora l'anima sfruttando la comunicazione non verbale

Creato il 02 ottobre 2014 da Pedagogika2
Alla scoperta della musicoterapia, l'arte che sfiora l'anima sfruttando la comunicazione non verbale
di Roberto Zonca
Fonte: http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/14/10/musicoterapia-intervista.html
La “musica” è una delle poche arti in grado di attivare, contemporaneamente, un gran numero di aree cerebrali. Ed è per questo che, con l’aiuto di persone altamente qualificate, la si può utilizzare come strumento terapeutico efficace nella gestione del dolore e dell'ansia. Evidenti benefici sono stati dimostrati anche sui pazienti in stato di coma, infermi terminali, autistici, psicotici e malati d'Alzheimer. Uno studio condotto dall'Università del Kentucky ha inoltre dimostrato che la musicoterapia può essere utile anche dopo una procedura chirurgica, diminuendo dolore e tempi di recupero. Per meglio comprendere di cosa si tratta abbiamo intervistato il professor Rolando Omar Benenzon, una delle massime autorità nel settore. Che cosa è la musicoterapia?“Nel modello Benenzon, la parola musicoterapia è stata sostituita con ‘terapia non verbale’. Questo perché il mezzo principale della comunicazione non è rappresentato dalla sola musica, ma è dato da tutti gli elementi che compongono il contesto non verbale che contempla suoni, odori, movimenti, temperatura e, naturalmente, alcune strutture musicali. La terapia non verbale del modello Benenzon dà la possibilità di stabilire un vincolo tra terapeuta e paziente attraverso l'uso dei mezzi non verbali al fine di migliorare la qualità della vita e l'integrazione nella società”. Esiste un’unica corrente o ve ne sono di diverse?
"Oltre al modello Benenzon (Mt attiva), che si fonda sulla libera improvvisazione e che viene considerato uno dei cinque modelli eletti, esistono altri metodi. Tra i vari citiamo la Musicoterapia d’immaginazione Guidata (GIM) di H.Bonny (MT recettiva), la Musicoterapia Comportamentista di C.Madsen (Mt recettiva), la Musicoterapia creativa di Nordoff-Robbins (Mt attiva) e la Musicoterapia Analitica di M.Priestley (Mt attiva)". A chi si rivolge e per quali problematiche?
“La terapia non verbale è applicabile a tutti i problemi di comunicazione dell'essere umano, dai pazienti in stato di coma, infermi terminali, autistici, psicotici, malati d'Alzheimer, sino ai problemi di integrazione sociale e i gravi problemi di isolamento condiviso del XXI secolo dovuto al sempre maggior utilizzo delle moderne tecnologie” (smartphone e tablet). Esistono delle controindicazioni oppure è aperta a tutti?
“Non esistono controindicazione”.
Ha basi neuroscientifiche?
“La terapia non verbale fa parte del campo della psicoterapia; si tratta di fatto di una psicoterapia non verbale. Il modello Benenzon si basa su teorie scientifiche, psicologiche (psicologia quantica) filosofiche, artistiche, letterarie e antropologiche”.
Chi è il musico terapista?
“E’ quella figura professionale che va ad operare sia con normodotati che con utenti aventi disabilità sia mantali che fisiche. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità di vita, alleviando talvolta la sintomatologia. Il musico terapista deve avere una vocazione al servizio, ciò significa confrontarsi con se stesso ‘contenendo’ l'altro nell'espressione della sua storia; deve avere una grande capacità di comunicazione e di percezione di ciò che succede nell'altro perché lavora attraverso la sua storia non verbale. Chi si avvicina a questa professione deve avere un’etica profonda che non ha nulla a che fare con la morale o con gli ideali. È indispensabile una formazione permanente, continua, di pratica e supervisione e di psicoterapia non verbale e personale. Il modello, infatti, considera importante la cura della salute del terapeuta e la sua qualità di vita, poiché un terapeuta sano è in grado di ‘contenere’ i suoi  pazienti”.Come si diventa musicoterapista e come si diventa tecnici del modello Benenzon? "Si diventa musicoterapisti frequentando una delle scuole di formazione di musicoterapia sparse per il territorio italiano. I corsi hanno una durata che può variare, a seconda della scuola, dai tre ai 4 anni. In Italia la più rinomata è la scuola di musicoterapia (quadriennale) di Assisi, la Pro Civitate Christiana fondata nel 1981. Per diventare tecnici del modello Benenzon, uno dei 5 orientamenti musicoterapici più importante al mondo - esattamente il secondo, decretato tale al convegno di Washington del del 1999 - è necessario frequentare una formazione il cui iter consta di 6 livelli. Vi sono centri Benenzon sparsi in tutto il mondo, uno per ogni Paese, e magister abilitati alla formazione che organizzano i singoli corsi”. Per chi fosse interessato ad avvicinarsi alla musicoterapia?
“Per quanto riguarda il metodo Benenzon è possibile far riferimento all'associazione “University Natura, Naturopatia e Musicoarteterapia”, alla Arpamagica di Milano, oppure alla Diversamente arte di Torino. Ulteriori informazione, sulle altre associazioni che promuovono il metodo in Italia, è possibile ottenerle attraverso il Centro Benenzon di Torino. A breve in Italia si terranno dei corsi di primo livello?
"Sì, l'University Natura, Naturopatia e Musicoterapia al momento ha in programma due corsi: il primo si terrà a Cagliari (il 29 e 30 novembre), il secondo con Diversamente arte a Torino (il 6 e 7 dicembre) e il terzo a Novara (il 10 e l’11 gennaio del 2015). Si tratta di corsi a numero chiuso, pertanto ci sono delle date entro le quali presentare domanda". Per quanto riguarda invece Arpamagica il I° livello è in programma per il 18 e 19 ottobre 2014.

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