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Alla scoperta di Paolo Simion

Creato il 15 ottobre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

In un mondo quantomeno controverso come quello del ciclismo su pista italiano, ha impressionato favorevolmente la vittoria ottenuta nell’omnium da Paolo Simion a Cali, in Colombia, prima tappa della CdM di categoria edizione 2012-2013.

Veneto di Martellago, vent’anni compiuti una manciata di giorni fa, è in forza alla Zalf Euromobil Desirée Fior, storica squadra dilettantistica diretta da Gianni Faresin: in questo 2012 ha conquistato importanti successi su strada, cogliendo sei successi e ottenendo una quantità enorme di piazzamenti. Il giovane veneto è decisamente una ruota veloce che si lancia senza paura nelle volate di gruppo, ma è anche capace di dire la sua nei cronoprologhi, come dimostra il suo successo in questa disciplina al prestigioso Giro delle Pesche Nettarine.  Nel 2010, con la divisa della UC Giorgione Aliseo, si è laureato campione nazionale juniores, precedendo due ottimi talenti come Ignazio Moser e Luca Wackermann, giungendo poi quarto agli Europei di categoria ad Ankara.

Accanto all’attività su strada, Simion ha sempre affiancato la pista, che ha indubbiamente contribuito a perfezionarlo come corridore: quest’estate ha partecipato agli Europei under23 in Portogallo, giungendo nono nell’omnium vinto dal tedesco Ackermann, mentre l’anno precedente si era aggiudicato l’oro a San Pietroburgo nella categoria juniores.  La sua predilezione per l’omnium gli ha fatto guadagnare la definizione, da parte di alcuni addetti ai lavori, di “erede” del pur giovane Elia Viviani: le premesse per arrivare al livello del suo corregionale, sprinter e pistard in continuo miglioramento, ci sono tutte. E talenti del genere, in Italia, non sono assolutamente da buttar via.

foto tratta da bicibg.it

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OA | Marco Regazzoni

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