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Allacciate le cinture: perturbazione Ozpetek

Creato il 06 marzo 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

6 marzo 2014 • Primo Piano, Vetrina Cinema, Videos •

commento di Elisabetta Bartucca

Summary:

Allacciate le cinture: perturbazione Ozpetek

Una trama top secret fino a pochi mesi fa, quasi nove settimane di riprese tra Lecce e il Salento la scorsa estate, una campagna social che – dopo qualche foto ufficiale di scena – ne ha fatto conoscere prima il poster su Twitter, poi il trailer attraverso Facebook, e solo di recente un Instagram trailer: a lanciarli lo stesso regista, Ferzan Ozpetek, che sceglie i propri social network per svelare al pubblico la sua ultima creatura , “Allacciate le cinture”, in sala dal prossimo 6 marzo per 01 Distribution.

Un film che riporta Ozpetek a scrivere ancora insieme a Gianni Romoli, che qui riprende anche il ruolo di produttore in tandem con Tilde Corsi; “Allaciate le cinture” ricompone così il trio di capolavori come “Le fate ignoranti”, “La finestra di fronte” e “Saturno contro”. Avevamo già deciso dopo Mine Vaganti che saremmo tornati insieme per questo film – annunciava il regista turco alla stampa qualche anno fa – C’è la commedia ma anche il dramma, si ride e si piange come capita nella vita. Quando si allacciano le cinture di sicurezza? Quando c’è una turbolenza… si parla di questo”. Non solo: sarà il primo film di Ozpeteksull’amore tra uomo e donna: mi piace molto esplorare i meccanismi del matrimonio. Cercherò di raccontarlo attraverso i sentimenti e l’uomo”.

Così dopo una gestazione di oltre tre anni – per ammissione del regista stesso che dichiarava: “Questo film è un progetto deciso tre anni fa con Tilde Corsi e Gianni Romoli, mentre ero impegnato con Mine vaganti” – e a due dalla pausa pirandelliana di “Magnifica presenza”, Ozpetek affronta di nuovo la sala con una storia di atmosfere, suggestioni e coralità, che lo riconduce alle emozioni delle origini, al suo cinema di strappi e turbolenze.

Almeno a giudicare dalle prime immagini del trailer, su cui campeggia una voce fuori campo: “Una grande storia d’amore non muore mai”. Come quella che per oltre un decennio legherà i protagonisti di questa storia, Elena (Kasia Smutniak) e Antonio (Francesco Arca), costretti prima a fare i conti con una passione proibita – quando si incontrano per la prima volta lui è il compagno della migliore amica di Elena (Carolina Crescentini), lei sta insieme a Giorgio (Francesco Scianna) – e tredici anni dopo con un evento che sconvolgerà le vite di tutti in maniera violenta, dura, burrascosa, crudele.

Gallery allacciate le cinture

Una perturbazione che ridefinirà sentimenti e relazioni in quello spazio piccolo piccolo, silenzioso, rimosso, sospeso. “Allacciate le cinture” segna così il ritorno a un cinema di passioni e fascinazioni, che agitano la solita combriccola di personaggi divorati dalla vita. Questa volta Ozpetek punta sul carisma e il malinconico incedere di Kasia Smutniak e sul fascino di Francesco Arca, nuovo volto de “Il commissario Rex” nella fiction Rai, ma prima ancora chiacchieratissimo tronista di ‘casa’ De Filippi, che come fu ai tempi di “Saturno contro” per Luca Argentero e de “Le fate ignoranti” per un misconosciuto Gabriel Garko, compie il grande salto dopo le trascurabili prove di “Scusa ma ti voglio sposare” e “5”.

Attorno a loro un corollario di personaggi altrettanto passionali (Filippo Scicchitano, Elena Sofia Ricci, Carolina Crescentini, Paola Minaccioni, Francesco Scianna, Luisa Ranieri, Carla Signoris e Giulia Michelini) capaci di farci piangere, sorridere e innamorare.
Ora, allacciate le cinture e preparatevi alle manovre di decollo.

di Elisabetta Bartucca per Oggialcinema.net

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