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Allarme Onm su emissioni gas serra

Creato il 06 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
L'Onm ha pubblicato un pesante bollettino sulle emissioni di gas serra mondiali, in costante aumento e considerate fuori controllo.

Photo credit: blmurch / Flickr / CC BY 2.0.

L’Organizzazione meteorologica mondiale (Onm), un’agenzia dell’Onu, ha illustrato oggi a Ginevra il bollettino sulle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra. Le notizie non sono di certo confortanti: la quantità di gas che causano l’effetto serra ha superato di nuovo i limiti del 2011 e ha raggiunto nel 2012 un livello record, livello che, secondo l’Onm: “forgerà il futuro del nostro pianeta per migliaia di anni”. Il tasso medio di crescita della CO2 nell’atmosfera è stato superiore a quello degli ultimi dieci anni. I gas che sono i principali protagonisti dell’effetto serra sono tre: la CO2, il metano e il protossido di azoto. Dall’inizio dell’era industriale, nel 1750, la concentrazione media di CO2 nell’atmosfera, causata principalmente dalle emissioni legate ai combustibili fossili, è aumentata del 41%, quella del metano del 160% e quella del protossido di azoto del 20%. Secondo Michel Jarraud, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale: le osservazioni della vasta rete di Global Atmosphere Watch dell’Omm dimostrano ancora una volta che i gas di origine antropica che intrappolano il calore hanno turbato l’equilibrio naturale dell’atmosfera terrestre e contribuiscono notevolmente al cambiamento clima”. L’Onm precisa che i processi che si verificano nell’atmosfera sono solo un aspetto del cambiamento in corso. Circa la metà delle emissioni di CO2 rilasciate dalle attività umane rimane nell’atmosfera, il resto viene assorbito dalla biosfera e gli oceani. Nonostante ciò, però, il ritmo di emissioni è ormai considerato chiaramente fuori controllo e la situazione non prevede miglioramenti significativi nei prossimi tempi, nonostante le promesse di molti leader mondiali e il taglio delle emissioni previsto nella maggior parte dei paesi industrializzati (ma non tutti). Resta la speranza che bollettini catastrofici come questo dell’Onm spingano i leader mondiali ad operare drastici cambiamenti con ancora più drastiche scadenze, prima che la situazione sfugga definitivamente di mano.


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