Allenaci, o Signore,
a lanciarci nell'impossibile
perché dentro l'impossibile
ci sono la tua grazia e la tua presenza:
non possiamo cadere nel vuoto.
Il futuro è un enigma,
il nostro cammino si inoltra nella nebbia,
ma vogliamo continuare a donarci,
perché tu stai aspettando nella notte,
con mille occhi umani
traboccanti di lacrime.
Luis Espinal (SJ)
Ancora una volta Papa Francesco, in questo suo viaggio in America Latina (Ecuador, Bolivia e Paraguay),ultimo in ordine di tempo in attesa di quello epocale a Cuba in settembre, si fa latore di “misericordia” contro le molteplici iniquità presenti nei rapporti umani, politici , culturali, laggiù e non solo,ovunque allignano prepotenza e sopraffazione.
Nonché testimone della Buona Parola.
Egli visiterà soprattutto i contesti urbani, quelli delle popolose città di questi tre Paesi, dove sono presenti, a suo dire, tutte le realtà umane con luci e ombre, dove la pluralità delle presenze, dagli autoctoni ai meticci, ai bianchi, discendenti quest’ultimi dei colonizzatori europei, simboleggia al meglio l’essenza del contesto latino-americano, che noi occidentali, appunto europei, dobbiamo imparare a conoscere, liberandoci dagli stereotipi.
Nel percorso è prevista, in Bolivia, anche una sosta di Francesco nel luogo dove fu trovato il cadavere del gesuita spagnolo Luis Espinal, martire della democrazia e grande comunicatore, assassinato dai paramilitari il 21 marzo 1980.
In alto una poesia-preghiera di Espinal per un primo approccio con questo grande sacerdote e uomo di cultura,le cui parole sintetizzano l’impegno di una vita spesa con amore con e per i poveri, in particolare per coloro che non trovano accoglienza e giustizia presso i potenti di turno.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)