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Allerta meteo: dopo l’esondazione del Lago Maggiore, da stasera criticità rossa in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto

Creato il 14 novembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Da questa sera e per domani  si prevede diffuso maltempo su gran parte della nostra Penisola. Criticità rossa in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto: queste le previsioni del Dipartimento della Protezione Civile, secondo cui da questa sera una vasta perturbazione atlantica attiva sulla Penisola Iberica determinerà precipitazioni sulle regioni nord-occidentali mentre brevi rovesci sono attesi sui restanti settori alpini e prealpini e sulla Sardegna nord-occidentale.

(Foto © Alberto Ussia)

13 novembre 2014 – La situazione a Porto Valtravaglia (VA) (Foto © Alberto Ussia)

Le criticità per la Protezione Civile: piene previste sul Po, i suoi affluenti e per il lago Maggiore. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino di criticità consultabile sul sito del Dipartimento. In considerazione delle piene previste sull asta del bacino del Po e degli affluenti e per il lago Maggiore, è stata valutata per oggi criticità rossa per rischio idraulico sulle pianure di Reggio Emilia e del modenese e sui settori meridionali del Veneto. E’ in criticità rossa per rischio idrogeologico localizzato il nord-ovest della Lombardia. Sono invece in criticità arancione per rischio idraulico le pianure di Bologna e Ferrara, gran parte della Lombardia ed anche la Liguria, le pianure di Parma e Piacenza ed il versante tirrenico della Calabria. E’ stata poi valutata criticità gialla per rischio idraulico e idrogeologico sul resto del Veneto e per rischio idrogeologico il Friuli Venezia Giulia, il resto dell’Emilia Romagna e della Lombardia, i restanti settori della Calabria, gran parte della Basilicata, la Sicilia nord orientale e la Sardegna nord occidentale. Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile.

La richieste del riconoscimento dello stato di emergenza per le province del Piemonte orientale. Le Province del Piemonte orientale chiederanno alla Regione il riconoscimento dello stato di emergenza per i danni alluvionali subiti dai propri territori negli scorsi giorni. Lo annuncia la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola (Vco), segnalando che i danni alle strade del territorio provocati dalle tre ondate di maltempo che si sono susseguite nell’ultimo mese sono stimati in quasi 2,2 milioni di euro, che serviranno per il ripristino di massicciate, carreggiate e per la messa in sicurezza dei versanti montuosi.

Il parere del presidente della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, Stefano Costa. “A queste cifre – spiega il presidente della Provincia del Vco, Stefano Costa – si devono sommare 376mila euro per lavori di primo intervento, come lo sgombero di detriti dalle sedi stradali colpite da smottamenti nelle ultime 48 ore, che sono già stati eseguiti per consentire, dove possibile, la ripresa del transito”. Nel Vco sono attualmente chiusi al traffico 58,6 km di strade, ma per altri 62 km di strade provinciali “in quota”, per le quali esistono percorsi alternativi, si sta valutando la possibilità di chiusura per la presenza di ghiaccio o neve.

Che l’allerta non sia finita lo ha confermato Franco Gabriellli capo della Protezione Civile. “Ci attende un fine settimana delicato e chiedo attenzione a tutti. Per una settimana attenzione massima. Ricordo che le alluvioni storiche in Italia sono avvenute sempre nel mese di novembre (Firenze e Polesine ad esempio)”. Gabrilelli ha incontrato i nove sindaci i cui territori sono stati colpiti dall’alluvione di lunedì che ha causato due morti e milioni di euro di danni alle attività commerciali, ai privati oltre che al territorio.

Ieri mattina c’è stata un’altra vittima del maltempo che sta imperversano al Nord Italia. Una persona è stata trovata, morta, dai vigili del fuoco vicino a un mulino invaso dall’acqua a Crema in provincia di Cremona.

Le raccomandazioni da parte della Protezione Civile per i prossimi giorni. Il previsto innalzamento dei livelli idrometrici del fiume Po, spiega la Protezione Civile regionale, determinera’ l’allagamento delle aree golenali non difese da argini, con interessamento delle attivita’, degli insediamenti e delle infrastrutture presenti. Potranno, inoltre , essere interessate le golene chiuse non adeguate dopo la piena dell’anno 2000. Si prevede, infine, la presenza di materiale flottante, in transito lungo il fiume. Ai cittadini, l’agenzia regionale di Protezione Civile “raccomanda di non accedere alle aree golenali aperte e lungo gli argini in prossimita’ del corso d’acqua interessato” per tutta la durata dell’allerta.


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