Magazine Giardinaggio

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Da Fluente

Scienziati della Nasa hanno notato un nuovo iceberg in fase di formazione in Antartide. Il ghiacciaio di Pine Island aveva iniziato a mostrare una spaccatura già lo scorso ottobre e le dimensioni della crepa avrebbero ora raggiunto i 30 km di lunghezza e i 60 metri di profondità. Se i calcoli dell’Agenzia spaziale americana dovessero rivelarsi corretti, il nuovo iceberg dovrebbe misurare circa 880 chilometri quadrati, circa l’estensione di Berlino, e iniziare a vagare per mare all’inizio del 2012.

Meteosettimana

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Se non fosse per quella coperta grigia che avvolge tutto come un invisibile cappello di ghiaccio, anche le città padane starebbero ora constatando la gestione fallimentare di questo autunno. Certo non è tutta colpa sua, ma soprattutto di quell’anticiclone snaturato che appiattisce senza remore il tempo e le stagioni.

La sua presenza pulsante è stata senz’altro una caratteristica di questo 2011 che ha visto alternarsi pochi ma intensi giorni di maltempo a lunghi ed anomali periodi di sole sfrenato. Ora, mentre l’autunno deve ancora decidere come fare per sbarazzarsi di questo ingombro, l’inverno inizia a muovere i primi passi dietro le quinte. Di sicuro non si farà avanti prima della fine di novembre e, per quanto di competenza, lascerà navigare a vista l’autunno con tutte le sue pecche.

La seconda decade del mese in corso vedrà pochi cambiamenti, con la nebbia che rimarrà ancora protagonista sulle pianure del nord, il sole sui monti della Penisola e le nubi sulle Isole Maggiori. Solo tra martedì 22 e giovedì 24 una debole perturbazione tenterà di intervenire per smuovere le acque: riuscirà a portare le nubi un po’ su tutta l’Italia e anche qualche pioggia.

A seguire ecco però pronta la spinta dell’alta delle Azzorre che negherà ancora una volta alla stagione in corso i suoi buoni propositi e che ci porterà probabilmente sino agli ultimi giorni del mese per cedere solo dinnanzi all’avvento del Generale.

SINTESI PREVISIONALE FINO A VENERDI 25 NOVEMBRE 2011

WEEK-END: instabile su Isole Maggiori e bassa Calabria con rovesci sparsi e qualche temporale. Bello altrove ma con nebbie in val Padana e nubi in arrivo su Piemonte, Liguria e Toscana a partire dalle ore centrali di sabato. Freddo in pianura Padana, mite altrove.

LUNEDI 21 NOVEMBRE: bello sul Triveneto. Nuvolosità in aumento sugli altri settori peninsulari con qualche pioggia su Liguria, Emilia e basso Piemonte. Ancora instabile con rovesci sparsi sulle Isole.

MARTEDI 22 e MERCOLEDI 23 NOVEMBRE: nubi su tutte le regioni con piogge sparse e locali brevi rovesci. Temperature in aumento sulle regioni padane, in calo moderato altrove, in particolare sui monti.

GIOVEDI 24 NOVEMBRE: tende a migliorare al settentrione, dove però in serata torneranno le nebbie. Ancora instabile sulle altre regioni con ulteriore rischio di rovesci sparsi, in attenuazione al centro prima di sera.

VENERDI 25 NOVEMBRE: residua instabilità sulle Isole e al sud. Bello sul resto del Paese, con nebbie anche fitte su valli e pianure. Temperature minime in calo, massime in aumento, specie in quota.

Luca Angelini

Il Libro
“La confraternita dei giardinieri” di Andrea Wulf

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Come un gruppo di uomini uniti dalla passione per le piante rivoluzionò la botanica e i giardini d’Europa”, recita il sottotitolo, ma scopriremo che fece molto di più. L’osservazione delle piante, il desiderio di riprodurle, di procurarsene di nuove non coinvolse solo la sfera estetica, ma quella scientifica, politica ed economica, influenzò le scoperte geografiche, l’espansione coloniale, l’introduzione di nuove coltivazioni destinate a modificare non solo il paesaggio, ma i sistemi di produzione, i rapporti di lavoro, l’alimentazione e fecero dell’Inghilterra del XVIII secolo la padrona e il modello del mondo. La storia può cominciare con una panoramica sui giardini britannici alla fine del Seicento, grandi distese di prati levigati e poche varietà di alberi crudelmente potati e aiuole che restavano tristemente vuote durante la maggior parte dell’anno, finché nel 1716 Thomas Fairchild, eminente vivaista dell’epoca, strofinò una piuma sullo stame di un garofano dei poeti, poi la passò con delicatezza sullo stigma di un garofano doppio in modo da cospargerlo col polline impalpabile dell’altro fiore. Dai semi maturati, germogliò la primavera successiva un fiore rosa che univa le caratteristiche dei due “genitori”. Era il primo incrocio creato dall’uomo. D’ora in poi i giardinieri inglesi cominciarono a creare sempre nuove varietà di piante. La passione contagiò anche i commercianti, la nuova classe sociale in espansione. Uno di questi, Peter Collinson, sognava di raccogliere ogni sorta di pianta esotica per “amore del suo Creatore grande e onnisciente e per accrescere la mia consapevolezza della Sua onnipotenza” scriveva a John Bartram, l’agricoltore della Pennsylvania che gli mandava casse di piante sconosciute. Bartram si avventurava nelle zone desertiche, sulle montagne più impervie, trattava e si scontrava con gli indiani irochesi alla ricerca di rododendri, magnolie, cactus. Negli anni successivi chiederà anche l’appoggio dell’esercito per sconfiggere quei selvaggi appoggiati dai francesi, perfino durante la guerra d’Indipendenza americana, riuscirà a mantenersi neutrale in nome di un superiore amore per la scienza e a inondare l’Europa delle sue vigorose e magnifiche piante. Incontreremo Linneo, il suo allievo Solander, che si imbarcherà col capitano Cook e con Banks, fondatore dei Kew Gardens. Scopriremo l’Ausralia, assisteremo all’ammutinamento del Bounty provocato dall’acqua data agli alberi del pane anziché all’equipaggio, alla creazione di piantagioni negriere di cotone e tabacco.
Ponte alle Grazie, 426 pp., 22 euro

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Amate piantealberifiori e vi state impegnando ad affinare e perfezionare il vostro “pollice verde”? Siete tra i fortunati che hanno un bel giardino e sperate che sopravviva alle rigide temperature invernali per poi rifiorire, più rigoglioso e più bello, in primavera?

Ecco 6 suggerimenti che possono aiutarvi nel vostro proposito:

1. Ridurre l’uso di fertilizzanti

Se siete soliti utilizzare sostanze fertilizzanti, riducetene l’impiego a partire dall’inizio dell’estate, fino ad eliminarle del tutto entro la fine della bella stagione. Piantefiori devono infatti affrontare l’arrivo dell’autunno e di temperature più rigide in buona salute, ma non devono crescere troppo in fretta.

2. Acqua fin quando è possibile

Fate in modo che il suolo del vostro giardino sia sempre ben irrigato (compatibilmente con il tipo di piante che coltivate) in modo che le radici non rimangano asciutte e non secchino. A partire dai mesi autunnali, diminuite progressivamente la dose quotidiana di acqua ma continuate comunque ad innaffiare il vostro giardino fino a quando sarà possibile e il suolo non sarà ghiacciato (questa ipotesi-limite vale nel caso in cui viviate in zone dal clima particolarmente rigido).

3. Occhio all’esposizione

Se state coltivando o volete coltivare piante resistenti al freddo (non solo i sempreverdi, ma anche alcuni tipi di ortaggi e di bulbi, come i tulipani), abbiate cura di scegliere un angolo del vostro giardino esposto a nord o nord-est. Potrebbe sembrare un consiglio controintuitivo, ma bisogna tenere presente che le piante che crescono rivolte a sud o sud-ovest sono più esposte al sole e nei mesi invernali ciò significa sperimentare quotidianamente degli sbalzi di temperatura che potrebbero risultare nocivi alla loro salute.

4. Tenere le radici al caldo con del pacciame

Spargere uno strato abbondante (di circa 4 dita) di fogliame secco e di residui di corteccia a protezione del suolo del vostro giardino fa sì che quest’ultimo si mantenga umido e che la sua temperatura resti il più possibile costante, evitando che le radici delle piante siano soggette a variazioni troppo brusche e che ghiaccino.

5. Legare i rami delle piante al fusto

Se vivete in una zona molto fredda, soggetta a bufere e a frequenti precipitazioni nevose, ricordate che il peso della neve e del ghiaccio può spezzare le fronde delle vostre piante, in particolare se si tratta di conifereagrifogli. Per questo, è preferibile legare i rami al fusto, per poi liberarli quando il pericolo sarà passato.

6. Creare una barriera protettiva

Proteggete le piante più delicate mettendole al riparo dal vento, che in inverno può essere gelido e violento. A questo scopo, potete fissare intorno ad esse dei bastoni più o meno alti (tutto dipende dall’altezza della pianta da proteggere) e farvi girare intorno della iuta, in modo da creare una sorta di “capanna fai-da-te”. Oppure, per piante più basse, potete realizzare un cannicciato di bambù. Tenete comunque presente che la protezione non deve sovrastare del tutto la pianta, ma deve lasciarne libera la parte alta, che ha pur sempre bisogno di una certa quantità di luce. E ricordate anche che per i sempreverdi questo tipo di protezione non è necessaria: al contrario, potrebbe persino risultare dannosa.

Infine, se vivete in campagna o in luoghi isolati, dove magari nevica spesso e abbondantemente, ricordate che, nel corso del periodo invernale, le vostre piante potrebbero diventare un’appetitosa fonte di cibo per qualche roditore… in questo caso, l’unico consiglio è di tenere gli occhi ben aperti!

Lisa Vagnozzi

Greenme.it

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Autunno: foliage e tartufi nella tradizione al Parco di Villa Carcano (CO)

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Un’occasione dedicata ai tartufi al Parco di Villa Carcano. I tartufi neri locali erano una costante, simpatica e gradita delizia da gustare a Villa Carcano. Sicuramente, dal primo ’700 e fino all’inizio del XX Secolo. Poi la tradizione si è persa. Ma da allora la natura nel Parco è rimasta intatta, senza inquinamenti e la vegetazione si è sviluppata indisturbata. Qualche tartufo è rimasto. Stiamo recuperando questa realtà e per festeggiare i primi successi vi invitiamo ad un week end dedicato al tartufo, ad Anzano, il 19 e 20 Novembre prossimi. Grazie alla sapiente collaborazione di esperti stiamo ritrovando le aree più adatte alla crescita dei tartufi e speriamo di recuperare e difendere le antiche tartufaie. Con la collaborazione di Ortofloricola Comense e dell‟Associazione dei Tartufai Lariani organizziamo un evento dedicato ai tartufi al Parco di Villa Carcano, articolato in due momenti. La sera di Sabato 19 Novembre, cena al tartufo presso il Castello di Casiglio, nel medio evo un’antica dimora Carcano ed ora un affascinante luogo di alta cucina. Introdurranno la cena gli esperti Tartufai che ci terranno una breve relazione sul tartufo e ci racconteranno cosa – e come – si puo’ ancora trovare, in particolare nelle nostre zone. Domenica 20 Novembre, al mattino, dimostrazioni di ricerca di tartufi nel Parco di Villa Carcano ad Anzano. Circondati dagli splendidi colori del foliage: i grandi alberi del Parco all’inizio dell autunno. Saranno i tartufai dell’Associazione Lariana che, con i loro bravissimi (e simpaticissimi!) cani, ci mostreranno come si scoprono e raccolgono questi preziosi tuberi. Li seguiremo nei boschi e nelle vallette del Parco nelle loro ricerche che speriamo coronate da successo. Al ritorno, comunque, un leggero spuntino caldo al tartufo ed un buon vino rosso dovrebbero aiutarci a superare l’asprezza del clima.

Come partecipare: indicazioni pratiche

Cena del 19 sera, al Castello di Casiglio
Indirizzo: Via Cantù, 21. Erba –Co 22036
Tel: 031 627 288, Fax 031 629 649, email
[email protected]
www.hotelcastellodicasiglio.it
Ore 20. Necessaria la prenotazione entro mercoledi 16/11 direttamente al Castello.
“Serata Tartufi Parco di Villa Carcano”.
Pranzo 50 € per persona.

Mattinata al Parco per i tartufi. Domenica 20 Novembre.
Indirizzo: Via Piave 4, 22040 Anzano del Parco (CO) Tel. 340 946 2516, [email protected], www.villacarcano.it
Ingresso ore 10. Prenotazione consigliata.
Ingresso 15 € per persona;
(In caso di forte maltempo rinviata al 4 Dicembre)

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