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Almost brothers a band of roadies

Creato il 27 gennaio 2015 da Maurozambellini
ALMOST  BROTHERS     A  BAND OF ROADIES  
Il nome già di per sé induce alla simpatia e rimanda alla ben più famosa band dei fratelli Allman. Gli Almost Brothers non sono una cover band della celebre band ma l'insieme dei loro roadies, quelli immortalati in più di una celebre copertina e saliti alle cronache come the best road crew in the world. La storia è questa : ai tempi delle registrazioni di Brothers and Sisters  attorno agli Allman si era consolidata una vera e propria "famiglia" di roadies che tutti invidiavano per la loro efficienza sul campo e la totale sinergia coi musicisti della band e coi fans,  tanto da essere considerati parte integrante ed indivisibile di questa. Li si può vedere nella copertina interna di Brothers and Sisters assieme agli stessi Allman, alle fidanzate,alle mogli, ai bambini, agli amici e ai cani. Il primo road manager fu Twiggs Lyndon, un chitarrista che aveva lavorato con Little Richard e preso i primi rudimenti con la chitarra da Jimi Hendrix. Fu road manager di Percy Sledge, visionò per conto di Phil Walden un chitarrista dei Muscle Shoals allora pressochè sconosciuto, che di nome faceva Duane Allman e divenne poi egli stesso stage manager della Allman Bros.Band e tecnico dei testieristi. Avendo poi un particolare intuito per i chitarristi reclutò  Dave "Trash" Cole nelle ciurma e in seguito convinse Virginia Speed, pianista con studi classici a Dallas, ad entrare nel giro   durante il tour di Laid Back di Gregg Allman. I primi roadies in ordine di tempo furono però Mike Artz,batterista, parente di Butch Trucks e Red Dog Campbell, batterista pure lui,marine in Vietnam e capo dei tecnici dei batteristi. Personalità di rilievo della road crew fu Buddy Thornton,ingegnere che aveva lavorato al Marshall Space Flight Center e disegnato i progetti per il programma Saturno e per lo Skylab. Durante gli anni della high-school aveva suonato il basso in una band con Johnny Sandlin, diventò l'ingegnere di registrazione dei Capricorn Studios. Tutti questi tipi, oltre a costituire la ciurma da strada degli Allman, spesso si sostituivano agli stessi nel sound check, mettendo a punto suoni e strumenti e fornendo  grande aiuto e supporto alla band. Una sorta di band-ombra nel pre-show e nei momenti critici. Così facendo si impratichirono sugli strumenti ed iniziarono quasi per gioco a suonare come band vera e propria nelle feste e nei pic-nic di Macon e dintorni. Suonavano classici del blues e roba loro, spesso imitando la più famosa band a cui erano legati da amicizia e professionalmente, anni prima che un addetto alla security della band, Scooter Herring confidasse alla polizia sui numerosi approvvigionamenti di droga da parte di Gregg.
ALMOST  BROTHERS     A  BAND OF ROADIES
La band dei roadies si fece un nome come Almost Brothers nei club della Georgia, e arrivarono perfino a registrare del materiale, per tanti anni rimasto nel cassetto e oggi riscoperto e ripulito dall'ingegnere Buddy Thornton, il quale grazie all'aiuto di Chuck Leavell lo ha pubblicato in CD. A Band of Roadies  documenta quella piccola storia nascosta del southern rock, dieci brani che testimoniano la gagliardia di una band che suona per il puro piacere di divertirsi, imitando un po' i maestri ma mettendoci del proprio, quel sano entusiasmo che contraddistingue i set "minori"in cerca di una visibilità lunga un giorno. Dal classico blues di Roosvelt Sykes in Driving Wheel agli umori pigri e laid back di Love You (Like a Man) di Chris Smither, da Stepping Out di Memphis Slim fino alla versione di Fever, la road crew band non nasconde il suo forte attaccamento alla musica del diavolo nelle sue diverse declinazioni, da quella urbana a quella rurale, mentre è nei brani originali che la vicinanza agli Allman si fa sentire lasciando intravvedere i colori e i suoni di Brothers and Sisters, in particolare nella strumentale Rainbow Chase dove l'era  Dickey Betts è santificata in lungo ed in largo. In primo piano salgono i lunghi assoli delle chitarre, il blues si fa morbido e jazzato, la sezione ritmica è in gran spolvero (oltre ai due batteristi c'è anche un percussionista, come nel modello originale), il chitarrista Dave "Trash" Cole ci mette la voce e Virginia Speed fa con classe il suo lavoro al pianoforte. In un pezzo, Is It Wrong, si aggiunge Scott Boyer, altra conoscenza del giro, con la steel guitar.
Onesto e degnamente suonato, A Band of Roadies è una piccola sorpresa inedita per gli amanti del southern rock e della saga Allman, rende inoltre giustizia ad un gruppo di lavoratori del rock, qui finalmente non dietro le quinte ma sotto la luce dei riflettori. Democratico.

 
MAURO   ZAMBELLINI    GENNAIO 2015


 

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