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Altro che omeopatia! Curatevi con i libri

Creato il 12 marzo 2014 da Frailibri

Ella Berthoud, Susan Elderkin, Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno, (a cura di Fabio Stassi), Sellerio *Il contesto* (2013), 637 pagine, 18 euro

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Una mia splendida amica (perché solo le amiche splendide azzeccano i libri che ti piacciono) mi ha regalato un volume di Sellerio che mi ha molto incuriosito. Fondamentalmente è un libro di recensioni, o meglio, consigli spassionati di lettura. E fin qui, nulla di nuovo. Anche Nick Hornby, per citarne uno fra i tanti, lo ha fatto.
La cosa veramente sorprendente è che è una sorta di enciclopedia medica in cui i malanni siano malanni del corpo e dello spirito e in cui le medicine siano… i libri!
Per ogni stato mentale, fisico e sociale “difficile” ci sono uno o più libri che ne costituiscono la “cura” ideale. Ogni libro ha il suo lettore ideale, quello che sicuramente, per come sta messo, ne trarrà beneficio. Tutti quindi possono trarre beneficio dai libri; ci sarà sempre un libro da leggere, qualunque disagio, esigenza o desiderio di lettura si abbia.
Sulle prime il volume potrebbe scoraggiare: seicentotrentasette pagine, pur se impaginato in quella maniera magistrale che dà piacere anche solo a guardarlo, può sembrare una lettura ostica, “enciclopedica”. E invece ogni voce è trattata con leggerezza, ironia, puntualità, tanto da far venire voglia di leggere tutti i libri presi in considerazione come rimedi, placebo o semplicemente conforto.

C’è una voce che io ho amato particolarmente e che spero di mettere in pratica, quella che riguarda la mia malattia (e credo quella di tutti i bookaholic come me), Disturbi della lettura ovvero Acquisto compulsivo di libri. Uno dei rimedi a questa fissazione di accumulare libri, comprare classici che prima o poi si leggeranno o rileggeranno, novità da conoscere assolutamente, libri fermi nella wishlist da secoli e tutti quei libri che ci chiamano dagli scaffali è acquistare un reader per gli eBook. E questa diciamo che è la soluzione più sbrigativa – e logica – che però non tiene conto di un’aggravante della malattia: il feticismo.
L’altra soluzione è geniale e un po’ riprende la tesi dei “libri sul comodino”.
Le autrici suggeriscono infatti di sistemare accanto al letto i libri che si ha viva intenzione di leggere e lasciarli lì, attingendo alla pila ogni volta che si finisce un libro.
Se per caso un libro perde il turno a vantaggio di un nuovo acquisto, allora il libro va eliminato dalla pila e sistemato nella libreria principale. Vuol dire che l’intenzione non era poi così forte.

Quante volte vi è capitato di pensare appena finisco questo libro inizio subito quest’altro e poi siete stati conquistati da un terzo, che ne ha preso inesorabilmente il posto?

Non so se l’esperimento riuscirà – ho almeno cinque libri in questo momento che vorrei assolutamente leggere chiuso quello che sto finendo (Ci rivediamo lassù di Pierre Lemaitre) – ma ho già fatto la mia pila sul comodino.

E voi? Che libri avete impilato come una torre di lego?



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