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Altro che “uno vale uno”

Creato il 20 febbraio 2014 da Laotze @FrancoTorre1953

Quello che è avvenuto ieri, in occasione dell’incontro tra Matteo Renzi e Beppe Grillo, oltre a confermare la deriva presa dalla politica italiana, ridotta ormai a puro spettacolo, dimostra come dietro il famoso slogan dell’uno vale uno, così tanto strombazzato a destra e a manca, si nasconda in realtà una concreta disuguaglianza, una netta disparità di trattamento.

Da una parte infatti c’è la popolazione del movimento 5 stelle e dall’altra c’è Beppe Grillo, che più che un leader politico è un idolo.

Nei giorni scorsi la base del movimento si era espressa, seppure con una debole maggioranza, a favore di un incontro tra Grillo e Renzi, dall’altra una singola persona (Grillo) ha deciso di utilizzare quell’incontro, approfittando del voto della base, per perseguire un obiettivo personale, per un fine sul quale la famosa base non aveva detto la sua.

A decidere come utilizzare quell’incontro, a stabilire che quell’incontro andasse a finire come si è visto, è stata così una sola persona, che ha agito senza che vi fosse stata alcuna indicazione a tal riguardo da parte della base.

Chissà per esempio quanti sono, fra quelli della base del movimento 5 stelle che si erano espressi a favore di quell’incontro, quelli che avrebbero voluto che quell’occasione fosse utilizzata in un altro modo, con un’altra strategia.

Una strategia finalizzata a stanare Renzi, a far emergere, in streaming, le tante contraddizioni, le tante incongruenze, che segnano il governo che sta per nascere.

E invece no, uno ha deciso per tutti, prescindendo dalla volontà della popolazione del movimento.

Altro che la tanto sbandierata uguaglianza, altro che “uno vale uno”, banale slogan accreditato di un significato inesistente.



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