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Saranno forse delle creature poco graziate e per questo non molto attraenti, eppure i ragni possiedono delle caratteristiche comportamentali che sorprendentemente li avvicinano all’uomo, più di quanto non accada con altre specie a noi filogeneticamente più affini. È questo il resoconto di uno studio condotto da Eileen Hebets, scienziata presso la University of California Berkeley. La studiosa ha in particolare osservato il comportamento dei generi Lycosidae, Heterothele e Hysterocrates. Hebets ha scoperto che i primi, cacciatori per antonomasia e contraddistinti da un apparato visivo eccezionale, sono tendenzialmente monogami, e quindi inclini alla fedeltà nei riguardi del partner. Ciò è stato appurato dal fatto che le femmine scelgono di accoppiarsi sempre con gli stessi esemplari, con cui hanno già avuto esperienze. Mentre per quanto concerne gli altri due generi il riferimento è alle caratteristiche altruistiche e ‘affettive’ dei ragni. In questo caso Hebets ha potuto constatare che gli adulti, procurando il cibo necessario al loro sostentamento, badano innanzitutto che siano i ragni più giovani a sfamarsi, assecondando le proprie necessità. I Lycosidae, volgarmente chiamati ragni lupo, vivono in molte località del mondo, compresa l’Italia. Al gruppo tassonomico appartengono anche le famose tarantole.