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Ambizione, senso del dovere e determinazione: l’intervista alla dottoressa Consolmagno, nuovo dirigente Polizia di Frontiera di Luino

Creato il 07 febbraio 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

Ambizione, senso del dovere e determinazione. Sono queste alcune peculiarità della dottoressa Valeria Consolmagno, nuovo commissario capo della Polizia di Stato di Luino settore “Polizia di frontiera”. La presentazione ufficiale è avvenuta la scorsa settimana in Questura, alla presenza del dottor Attilio Ingrassia. Consolmagno, invece, è entrata in servizio dal 4 gennaio scorso, ma sembra aver già chiare le priorità del proprio lavoro nonostante si tratti della sua prima esperienza nel ricoprire un ruolo così prestigioso. I punti cardini riguardano la gestione del personale, gli incontri di prevenzione nelle scuole e la tutela dei cittadini.

La dottoressa Valeria Consolmagno, nuovo commissario capo della Polizia di Stato di Luino settore

La dottoressa Valeria Consolmagno, nuovo commissario capo della Polizia di Stato di Luino settore “Polizia di frontiera”

Ambizione, senso del dovere e determinazione: l’intervista alla dottoressa Consolmagno, nuovo dirigente Polizia di Frontiera di Luino. Trent’anni, originaria del Cilento, in provincia di Salerno, la dottoressa Valeria Consolmagno è il nuovo responsabile del commissariato di Polizia di Frontiera di Luino. Ha ottenuto, con il massimo dei voti, la laurea magistrale presso l’Università degli Studi di Salerno, nella quale è stata anche cultore di diritto pubblico; in seguito ha superato l’esame della Scuola di specializzazione per le professioni legali, sempre con il massimo dei voti, e ha partecipato al Concorso di Commissario a Roma. Oltre a questo, ha frequentato e conseguito il master in Scienze di Pubblica Sicurezza, convenzionato con l’Università “La Sapienza”. Dal 27 dicembre 2013, insieme ad un altro centinaio di colleghi, ha iniziato a frequentare la Scuola Superiore di Polizia, durata due anni e conclusa lo scorso 19 dicembre, dopo alcune esperienze tra Torino, tre settimane al Reparto Mobile con servizi a Chiomonte, cantiere TAV, Palermo, due mesi di tirocinio tra questura e specialità, e Roma, tra commissariato e reparto volante. Non solo una preparazione teorica quindi, ma anche pratica, divisa tra diversi tirocini e differenti competenze. “La scelta, in base alla graduatoria, mi ha portato a Luino. Mi interessava molto la Polizia di Frontiera per le sue finalità: nel momento in cui una persona mette piede sul territorio nazionale vi è un primo controllo. Questa è una fase importante per poter evitare e prevenire determinati fenomeni: infatti, sono più per la polizia di prevenzione che per quella di repressione. Per me bisogna attivarsi per prevenire il fenomeno prima che un ‘evento reato’ si verifichi. Una volta che il reato è accaduto per noi è già una sconfitta. Qui a Luino ho trovato un’ottima squadra, composta da sessanta persone che si dividono tra polizia amministrativa, funzioni di commissariato, permessi di soggiorno, rilascio di passaporti e porto d’armi, squadra PG, pattuglie per il controllo del retrovalico e vigilanza sul territorio”.

Come si sente a ricoprire questo ruolo di grande responsabilità a Luino per la prima volta?

La responsabilità è enorme però credo nelle potenzialità e nelle finalità della missione che svolgo, per cui è l’incarico perfetto. Il rapporto umano è una delle cose che tendo maggiormente a valorizzare, perché sono così caratterialmente. E’ inevitabile che la gestione del personale è uno degli elementi imprescindibili, perché tra di noi deve esserci armonia per trasmettere serenità e sicurezza all’esterno. Chi dirige deve creare una situazione di equilibrio all’interno del proprio ufficio. Bisogna farlo con grande umiltà, buon senso ed intelligenza di capire e farsi capire. Comandare non è la mia massima aspirazione. Io, semmai gestisco, il comando è insito nel mio grado, me è naturale che sia così. Sono un punto di riferimento per gli altri ef questo significa avere più responsabilità, cercare di risolvere i problemi e le criticità che si manifestano. Mi avvalgo della collaborazione di validi responsabili dei vari settori, che sono la mia longa manus all’interno del Settore. E’ un rapporto basato sulla fiducia reciproca e per averla devono conquistarsela.

Oltre alla gestione del personale, quali saranno le altre priorità del suo lavoro qui a Luino?

Le altre priorità sono la sicurezza sul territorio, il coordinamento con le altre forze di polizia, l’aumento del livello di percezione di sicurezza, visto che siamo un luogo di frontiera, quindi stare sempre attenti perché gli allarmi sono sempre dietro l’angolo. So che il mercato è uno degli eventi più importanti di Luino che va monitorando, soprattutto nel periodo estivo, in cui arrivano tanti turisti ed è inevitabile una maggiore attenzione. Predisporrò un servizio di pattuglia appiedata anche perché la polizia deve funzionare da deterrente. Nel momento in cui c’è la Polizia, considerato che il mercato è frequentato per la maggior da persone anziane, che magari nell’acquisto di alcuni prodotti si distraggono, chi è intenzionato a compiere un furto potrebbe essere ostacolato dal farlo per la nostra presenza. Inoltre, lavoreremo in un vasto territorio di competenza e ci coordineremo con i carabinieri delle varie zone. Sarà una sorveglianza complessiva, specialmente nel controllo di retrovalico.

Arrivando a Luino che percezione ha avuto dell’ambiente sociale?

In realtà mi sembra una cittadina tranquilla, però come ogni luogo è normale che possano nascondersi insidie che innalzano il livello di criminalità. Senza dimenticare che Luino è una cittadina di frontiera, un posto di passaggio, l’attenzione alla frontiera deve sempre essere molto alta.

Quali autorità ha incontrato dal suo arrivo?

Ho incontrato il Direttore della II zona polizia di frontiera, il Questore di Varese, il Prefetto, il sindaco Pellicini, il Prevosto, il Capitano dei Carabinieri, il Capitano della Guardia di Finanza. Non solo con loro, ma anche con la Questura c’è massima collaborazione e disponibilità.

Com’è stato l’arrivo all’interno del commissariato?

Io non giudico mai, ma valuto. Per poter farmi un’idea di una persona devo conoscerla. La mia porta è sempre aperta e qualora qualcuno dei miei ritenesse opportuno parlarmi o comunicarmi qualcosa, sono sempre disponibile. Devono dimostrare di saper lavorare per il bene comune. Credo molto in quello che faccio perché altrimenti non avrei scelto questo percorso di vita che comporta sacrifici personali. A Luino mi trovo bene, nonostante la lontananza da casa. Dal mio arrivo qui avverto un calore umano da parte dei colleghi, che è stato positivo per essere un nuovo ambiente di lavoro, visto che trascorro la maggior parte del tempo. Lavorare in un contesto disteso e di armonia, di confronto, è importante. Questa è la mia idea per la gestione di un ufficio con circa sessanta unità, decidere coinvolgendo le parti interessate. E’ ovvio che la mia è l’ultima parola e sarà sempre presente una mia linea guida, che caso per caso i miei intuiranno e alla quale dovranno adattarsi.

Negli scorsi mesi, Luino e i valichi limitrofi sono stati interessati da fenomeni e reati di immigrazione. Come affronterà questa problematica?

La Polizia di Frontiera si attiva con il controllo della pattuglie di retrovalico sull’intero territorio di competenza per reprimere il fenomeno dell’immigrazione clandestina, attraverso i provvedimenti espressamente previsti dal Testo Unico sull’Immigrazione.

Quanto sono importanti gli incontri con studenti e cittadini in un’ottica di prevenzione dei reati?

La mia intenzione è quella di organizzare incontri nelle scuole a favore delle tematiche della legalità perchè inevitabilmente è dalle scuole che bisogna partire. Per sensibilizzare gli studenti ad una maggiore osservazione della legge sono necessari anche incontri pubblici, promossi per far aumentare il livello di sicurezza e far capire quali possono essere le criticità di una zona. La comunicazione è lo strumento chiave per il confronto con i cittadini.

Lo scorso anno il sindaco Pellicini aveva mandato una lettera al ministro Alfano per il taglio del personale all’interno del suo attuale ufficio. Sette unità erano state trasferite. Ad oggi, com’è la situazione?

La situazione non è mutata e per quanto ne so io non sono arrivati sostituti. Luino ha un organico molto corposo e le unità sottratte sono state utilizzate per esigenze diverse. Il fatto che questi uomini non siano stati “rimpiazzati” non dequalifica il nostro ufficio perché alla fine si lavora allo stesso modo bene. Nel caso in cui fossero state dimezzate sarebbe stato un problema, ma in un’ottica di ottimizzazione delle risorse è normale che accada questo.

Cosa si sentirebbe di dire ai cittadini luinesi?

La Polizia di Stato si occupa dell’ordine, della tutela e della sicurezza di tutti i cittadini. Sul territorio, insieme alle altre Forze dell’Ordine, sono e siamo un punto di riferimento. La mia sarà una gestione di una persona fortemente motivata, con grandi potenzialità, con spirito di sacrificio e la forza d’animo per provare a coinvolgere tutti: mi prodigherò per ottenere grandi risultati per il bene del territorio. Sono una persona aperta e disponibile e sarò sempre vicina alle persone, per qualsiasi loro problema o esigenza.


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