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American Horror Story: Freak Show, la colonna sonora postmoderna

Creato il 19 novembre 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Il giudizio di Marco Goi

Summary:

American Horror Story a ogni stagione divide il suo pubblico. Trattandosi di una serie tv antologica, ogni ciclo di episodi presenta dei personaggi e una vicenda differenti, benché l’autore Ryan Murphy abbia di recente sottolineato come tutte le stagioni siano in qualche modo collegate. Anche la nuova season di American Horror Story: Freak Show è destinata a far schierare gli spettatori, come già la precedente controversa Coven, tra entusiasti e detrattori. Dalle prime puntate è però ancora difficile esprimere un giudizio preciso, sia in un senso che nell’altro. Come spesso avviene con questa serie, ci sono alcuni elementi molto positivi e altri che lasciano piuttosto interdetti. Alcuni personaggi per il momento non convincono del tutto, altri sono apparsi un po’ troppo abbozzati e, inoltre, non si capisce ancora bene dove voglia andare a parare la stagione nel suo complesso.

Tra le note vincenti di American Horror Story: Freak Show, comunque, c’è sicuramente la sua colonna sonora. La musica ha rivestito all’interno della serie un ruolo via via sempre più importante. D’altra parte l’autore Ryan Murphy è anche il paparino della serie musical Glee. Nella seconda stagione una delle scene più memorabili è stata proprio un momento musical che vedeva Jessica Lange cantare e ballare scatenata sulle note di “The Name Game” di Shirley Ellis. In American Horror Story: Coven trovavamo invece come protagonista aggiunta della stagione la musica dei Fleetwood Mac e di Stevie Nicks, la quale compariva anche come guest-star in un paio di episodi.

American Horror Story
Nel Freak Show messo in piedi da Ryan Murphy e ambientato negli anni Cinquanta, questa volta tocca di nuovo a Jessica Lange un ruolo di primo piano a livello canoro. La grande attrice ci regala due splendidi momenti musicali. Nel primo episodio di American Horror Story: Freak Show la Lange canta “Life on Mars?”, storico pezzo di David Bowie, in una sequenza davvero da brividi, destinata a finire tra i momenti cult del serial insieme a “The Name Game”. Jessica Lange bissa poi nel terzo episodio con la sua rilettura di “Gods & Monsters”, brano recentissimo di Lana Del Rey. Nella seconda puntata stagionale, si ritaglia invece un suo spazio vocale Sarah Paulson, o meglio una doppia Sarah Paulson, visto che in Freak Show interpreta due sorelle siamesi: sono loro due a cantare una scatenata versione di “Criminal”, splendido pezzo firmato da Fiona Apple, sulle cui note alcuni personaggi si cimentano nello stage diving. Oltre alle cover di questi brani, sono inoltre suonati nella colonna sonora brani come “Slave to Love” di Bryan Ferry e “Fame”, ancora di David Bowie. Qualcuno a questo punto si domanderà: ma come, la serie è ambientata negli anni Cinquanta e vengono cantati e utilizzati dei pezzi pop di epoche successive? Questo è il bello del postmoderno, come ci insegna ad esempio il Moulin Rouge! orchestrato da Baz Luhrmann. Questo inoltre è il bello di assistere a un Freak Show, in cui può succedere davvero di tutto.

di Marco Goi per Oggialcinema.net


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