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American Sniper | Recensione

Creato il 22 febbraio 2015 da Xab @Xabaras89
American Sniper

Clint Eastwood

Vi risparmierò il grosso della mia storia personale, anche perché chi segue Xaba Cadabra da un po' forse già saprà come io adori visceralmente quest'attore, complice un'infanzia segnata indelebilmente dai film di Sergio Leone....ma un bel paragrafo sull'Eastwood regista non può non aprire la recensione di American Sniper

Visione Politica

Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa è nostra
é evidente che la gente è poco seria
quando parla di sinistra o destra. 
Giorgio Gaber 
Ecco, avere idee diciamo "genericamente sinistrose" e adorare Clint Eastwood può sembrare un controsenso, visto che è da sempre considerato un alfiere Repubblicano, e indubbiamente la sua visione del mondo caratterizza i suoi film.
Ora: io sempre amato anche il cinema di John Wayne e Arnold Schwarzenegger, gente decisamente destrosa (al limite del reazionario), perché personalmente sono un tipo che scinde molto l'opera artistica da politica ed etica...ma a parte questo, mi preme sottolineare una cosa:
Clint Eastwood è anche quello di Gran Torino, quello a favore dell'eutanasia e dei matrimoni gay, un uomo che è nato durante gli anni della Grande Depressione americana e che si porta dietro svariati decenni di storia vissuta sulla propria pelle.
Eastwood, se proprio lo si vuole connotare politicamente, è piuttosto un libertariano, uno che malsopporta lo Stato propriamente detto e vuole che le singole comunità vengano lasciate in pace a gestirsi da sole. Ed è anche una sorta di Hemingway del suo tempo.
Poi certo, essendo americano, a livello politico pubblicamente sa pure essere un gran paraculo, ma visto come funziona la politica da quelle parti credo sia quasi un requisito fondamentale (penso la stessa cosa dei liberal)

American Sniper è un film di propaganda americana?

Zio Sam
No. Anzi, io direi pure assolutamente no, e so già che in molti non mi crederanno.
American Sniper non è assolutamente un film guerrafondaio, anzi, appare decisamente schifato dalla guerra. Sopratutto quella guerra.
Ma non per questo può certamente dirsi un film pacifista:
American Sniper parla di dovere, di necessità.
Di attaccare per poter difendere, che è stata grossomodo la filosofia ultima del pensiero del protagonista Chris Kyle, e di una larghissima parte degli statunitensi sin dai tempi della seconda guerra mondiale  (filosofia che tra le altre cose io non condivido affatto, ma posso comprendere)
Ne parla senza entrare nella morale, nella politica di una guerra dall'utilità più che dubbia, ma mostrandole ne più ne meno in un rapporto di causa effetto sull'individualità di un soldato.
American Sniper è un film di guerra con un pesantissimo debito nei confronti dei polizieschi anni '70 ed i western anni '50-'60, e possiede un proprio merito fondamentale:
Tramite una regia di classe sopraffina e un'interpretazione, quella di Bradley Cooper, semplicemente straordinaria, tratta il DPTS in uno dei modi più intensi e umani che si siano mai visti sul grande schermo

Il patriottismo finale

American Sniper
L'americanismo vero e proprio di cui si taccia ingiustamente tutto il film appare nelle scene finali, che tuttavia sono autentici momenti di cronaca.
Ognuno, dalla vita del Cecchino Leggenda, può trarci quello che vuole, basandosi su questo film si ha a disposizione un'unica campana, certo, ma chiunque abbia un minimo d'intelligenza e carattere questo lo sa.
Inoltre, per quel che vale, in numerose scene mi sembra che la popolazione civile irachena sia trattata con rispetto anche superiore a quello dovuto ai militari americani (con cui in certe scene è davvero difficile empatizzare, almeno per me)

Bradley Cooper

American Sniper | Recensione
Quest'attore, che confesso di conoscere principalmente per i suoi ruoli più frivoli (dove ogni volta mi è piaciuto molto) ha portato a casa probabilmente la sua interpretazione migliore di sempre:
Non è "solo" un fatto di trasformazione fisica, ma anche di gestualità, di sguardi: l'occhio normalmente acceso e "furbo" di Cooper che si fa vitreo, quasi spiritato, nel momento in cui interpreta Kyle.
Diciamo che se dessi un'importanza agli Academy Awards, io l'oscar glielo appiopperei con tutte le lodi (posto che devo ancora vedere Birdman)

Conclusione

Per me, è un film da vedere.
Certo, deve piacervi il genere (è cinema granitico, spesso lento e pesante, con numerosi pugni nello stomaco: non aspettatevi niente di catchy) e dovete essere di larghe vedute aldilà di ogni pregiudizio che fisiologicamente pellicole del genere si portano dietro.
Per quel che vale, io l'ho trovato un'onesta visione americana della vita di un suo militare.
Per me Kyle non è stato affatto un eroe. è stato un buon soldato.

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