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Amici 14 – nuovo “match” loredana berte’-briga per caparezza: “tu non vuoi fare un ca***”

Creato il 19 maggio 2015 da Musicstarsblog @MusicStarStaff

loredana-bertè-amici_980x571Ennesimo “match-spettacolo” (poteva forse mancare?), anche nella puntata vista in tv sabato 16 maggio, fra Loredana Bertè, in giuria e il concorrente dei Bianchi Mattia Briga, per quello che sembra proprio destinato a trasformarsi in un “siparietto fisso”, si presume foriero di ascolti, del programma. A surriscaldare il clima, nella fattispecie, è la cosiddetta “prova giudice” e stavolta ad assegnare con qualche giorno d’anticipo i pezzi su cui due allievi si misureranno, affinchè li possano preparare, è proprio l’artista calabrese, al malcapitato Luca, dei Blu, tocca in sorte nientemeno che “Purple Rain”, di Prince, come se non bastasse, deve anche suonare la chitarra elettrica, con cui non ha molta confidenza, un’impresa disperata, ma lui non batte ciglio, per la squadra avversa deve scendere in campo Briga (e qui arriva il bello!), che dovrà cantare “Fuori dal tunnel”, brano- tormentone di Caparezza (ndr Michele Salvemini) del 2003, in quanto, secondo la Berté, gli permetterà di dimostrare che riesce a “scandire” velocemente le parole come sa fare un “rapper” che si rispetti, ma, inaspettatamente, si troverà di fronte a un improvviso, secco rifiuto “E’ un brano totalmente distante dalla mia visione artistica. Di comune accordo con la mia coach abbiamo deciso di non fare questa canzone” è quanto basta per far montare su tutte le furie la sua esaminatrice, che contrattacca “Vuoi fare le solite cantilene, sei banale nelle tue canzoni. Sei strafottente e arrogante nella vita quotidiana, invece dovresti esserlo sul palcoscenico.

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“Tu non vuoi fare un ca**o”, contro di lei scattano all’istante le rumorose “buate” e i coretti a base di “Fuori!Fuori!” di un pubblico fin troppo turbolento e incapace di contenersi nelle sue manifestazioni di dissenso (ma Briga si è per caso portato dei “pullman”con tutto il quartiere al seguito?) e naturalmente immancabile, quando si tratta di scagionarlo, giunge l’intervento di Emma “Briga non lo può fare perché Caparezza è un mondo (probabilmente allude all’impegno sociale e politico). Difficile rendere la sua tonalità, se a me chiedessero di rifare Whitney Houston tale e quale lascerei perdere …”. Sabrina Ferilli (questo è il guaio!) si associa, mostrando di propendere per le ragioni espresse dal ragazzo, Renga si mantiene su un piano di prudente diplomazia, morale della favola?La “Signora Bertè”, come la chiama, sfrontatamente, per provocazione, l’aspirante cantautore romano, ne pretende l’immediata squalifica, con il punto attribuito ai Blu, Maria De Filippi, come da regolamento, accondiscende alla sua richiesta. Una polemica, complessivamente, fin troppo trascinata per le lunghe, che forse si poteva evitare e che, alla fin fine, ha fatto gioco a Briga, che ancora una volta è riuscito ad attirare l’attenzione su di sé, forse non del tutto casualmente, visto che si è verificata proprio in concomitanza con l’uscita del suo primo cd. A disturbare alquanto sono il suo atteggiamento indisponente, l’aria irriverente e da sfottò che continua a mantenere nel rapportarsi con persone che non sono certo sue pari per età, esperienza e preparazione, alle quali dovrebbe riconoscere autorevolezza e ancora di più l’impressione che dà che tutto (o quasi) gli sia consentito perché comunque troverà sempre qualcuno disposto a giustificarlo, invece di lasciarlo, nel bene e nel male, di fronte alla responsabilità delle sue affermazioni e azioni. Ha colto nel segno Stefano Accorsi, quando, dopo un’esibizione con la sua “tutor”, gli ha detto a bruciapelo “Sei una spalla di Emma”, appoggiarsi troppo agli altri inibisce la “crescita” personale, che avviene anche attraverso errori e insuccessi, Briga non avrebbe certo “perso la corona” se avesse interpretato il brano di Caparezza, anche se il risultato si fosse rivelato, per assurdo, “una boiata pazzesca” (per dirla alla Fantozzi), “stecche” incluse (ci possono stare), almeno avrebbe dimostrato di sapersi mettere in gioco e di avere buona volontà. Cos’avrebbero dovuto dire, allora, i concorrenti di “Amici” delle edizioni di anni fa, quando esistevano ancora le cosiddette “prove proibitive” che erano da “caduta senza rete”? Complessivamente, i loro colleghi attuali sono fortunati, anche perché, ulteriore elemento di vantaggio, sono valutati da una commissione di giudici non “di parte”, mentre precedentemente, a esprimersi sull’allievo di turno erano tutti gli insegnanti, in perenne contrasto fra di loro, inclusi quelli del “team” rivale e ognuno mirava ai propri interessi, a scapito di equità e obiettività. Ed è fuori luogo anche quel “Lei non si è risparmiata di sparare a zero su di me”, quasi la Bertè, con quel brano, si fosse voluta vendicare di Briga, “punendolo”, efficaci, in merito, i commenti di Luca (ndr Luca Tudisca, contrapposto a lui nella sfida), anche se i termini utilizzati sono stati piuttosto “forti” e soprattutto il suo ammonimento “Basta col vittimismo!”

by Fede


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