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Amici come noi

Creato il 30 marzo 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Amici come noi

Anno: 2013

Distribuzione: Medusa

Durata: n. d.

Genere: Commedia

Nazionalità: Italia

Regia: Enrico Lando

Data di uscita: 20 Marzo 2014

La parabola è quella molte volte vista: dalla tv locale a quella nazionale, magari passando per YouTube e poi approdare al cinema. Pio e Amedeo si mettono sulla scia di praticamente tutti i nuovi comici italiani e realizzano, grazie a Medusa e TaoDue, il loro debutto al cinema, Amici come noi, diretto dal responsabile del doppio sbarco sul grande schermo dei Soliti idioti, a cui le due Iene non vogliono ispirarsi ponendosi più sulla scia di Checco Zalone, ma più bonari.

Trama che non lascia molte sorprese: dopo il matrimonio fallito per un video che ritrae (forse) la promessa sposa in gesta hard, Amedeo assieme all’amico Pio viaggia tra Roma, Milano e Amsterdam, per divertirsi e combinare guai. Equivoci e disastri in vista, prima del ritorno dell’amore. Canovaccio di servizio scritto dai due comici con Gianluca Ansanelli, Aldo Augelli, Fabio Di Credico e Gabriele Parpiglia, Amici come noi è un film comico vecchio stile, giocato sulle improvvisazioni tra gli attori, su qualche trovata simpatica e popolare, su aggiornamenti di stampo televisivo.

Un cocktail innocuo, che chiaramente non è grande commedia e nemmeno è capace di squassare il mondo della comicità, per quanto para-televisiva, ma che ha una sua genuinità: i due hanno un certo spirito e le loro dinamiche funzionano, come qualche idea di scrittura. Peccato che i tocchi di patetismo sentimentale sembrino messi apposta per solleticare il pubblico da prima serata Mediaset e che il finale, con i Modà in versione sacerdoti che celebrano un matrimonio con tanto di balletto di massa, sia imbarazzante.

Il film galleggia senza sprofondare (tolta qualche gag rancida), e resta sicuramente una prova migliore rispetto agli scherzi idioti con cui Pio e Amedeo si conquistano persino le prime pagine dei giornali, su tutti quello a Paolo Sorrentino la sera del premio Oscar: la loro freschezza, che Lando non sa tradurre in vera vis comica, comunque rende il prodotto meno dannoso di altri simili (Fuga di cervelli, per dirne uno), e il cast di contorno, da Alessandra Mastronardi a Maria Di Biase, fino a Massimo Popolizio, il cui impegno è comunque degno di miglior causa, non sfigura.

Emanuele Rauco


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