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AmMazza che flop! La delusione del direttore di Rai1 per il ritorno di Per tutta la vita? che chiude alla seconda puntata

Creato il 21 settembre 2012 da Iltelevisionario

AmMazza che flop! La delusione del direttore di Rai1 per il ritorno di Per tutta la vita? che chiude alla seconda puntata”Il programma non durerà per tutta la vita, ma per la prossima settimana ancora sì”, così il direttore di Rai1 Mauro Mazza sul modesto risultato della prima puntata della nuova edizione di Per tutta la vita…? condotta da Fabrizio Frizzi e Natasha Stefanenko, che ha esordito con 2 milioni 597 mila telespettatori, pari al 10.44% di share. “Questo è un programma che ci è stato proposto, caldeggiato dalla Direzione intrattenimento di Giancarlo Leone – ha dichiarato Mazza a Torino al 64esimo Prix Italia -. Ci aspettavamo come rete che il format fosse realizzato con molti più elementi di novità rispetto alle precedenti edizioni di Per tutta la vita. L’orientamento che sta prevalendo in queste ore è quello di andare in onda sicuramente con la seconda puntata mercoledì prossimo”. Per Rai1 la stagione autunnale non è partita in volata sul fronte degli ascolti. “Poteva andare meglio – ha commentato il direttore -. Siamo abbastanza soddisfatti della mattina e del pomeriggio, le fasce che Rai1 cura direttamente, con Uno mattina rinnovata e La vita in diretta che si conferma leader degli ascolti con notevole margine”. Inoltre “Carlo Conti vince contro il nuovo assalto del grandissimo professionista che è Bonolis. In sofferenza l’access prime time con Affari tuoi“. Infatti è allo studio un nuovo access prime time non più con Max Giusti, ma con un altro conduttore maschile interno alla Rai.

Il ritorno di Per tutta la vita…? è stato bocciato non solo dal pubblico ma anche dalla critica. Aldo Grasso, nella sua rubrica A fil di rete sul Corriere della Sera, ha scritto:

Che senso può avere riproporre, più di dieci anni dopo la sua prima edizione, un programma che si era dimostrato già molto modesto al suo esordio televisivo? Rai1 dev’essere proprio a corto di idee per andare a ripescare nel fondo del magazzino «Per tutta la vita…?», un vecchio format incentrato su vita di coppia e matrimonio, e affidarlo alla stessa coppia di conduttori che l’ha tenuto a battesimo negli anni 90, Fabrizio Frizzi e Natasha Stefanenko (mercoledì, ore 21.25). La grande innovazione sta tutta nell’aver aggiunto un punto interrogativo alla fine del titolo, a simboleggiare l’insostenibile precarietà dei sentimenti ai tempi della crisi. Ma c’era proprio bisogno di una pletora di autori per partorire un programma che più vecchio, slabbrato e noioso non si potrebbe? L’idea di partenza è questa: ci sono due coppie di fidanzati pronti a convolare a nozze, che decidono di raccontare la loro storia di fronte alle telecamere (accompagnati da alcuni parenti) e sottoporsi alla valutazione di tre coppie «vip», in questo caso i prezzemolini Francesco Pannofino (!), Emanuele Filiberto (!!) e Antonio Caprarica (!!!), con relative consorti (!!!!). In palio un viaggio ai Caraibi. L’intento dovrebbe essere quello di raccontare la costruzione di un amore, ma i problemi sono due. Il primo è di ordine linguistico. Il racconto dei sentimenti in tv sembra ormai funzionare in due forme: quella del docu-reality, per intenderci i format molto in voga sui canali tematici «mini-generalisti». Oppure, sulla generalista, nell’emotainment di Maria De Filippi. In entrambi i casi, alla base c’è un’importante lavoro di scrittura che trasforma la materia grezza in racconto. Proprio quello che manca a «Per tutta la vita». Il secondo problema, molto più grave, è l’abisso di banalità che attorciglia i concorrenti, il loro vissuto, il loro essere coppia, le loro dichiarazioni d’amore.

Invece Laura Rio su Il Giornale ha definito il programma una “specie di spettacolo stile villaggio vacanze”.  Infatti “uno show che si regge sulle storie di coppie in procinto di sposarsi non interessa più nessuno. E non tanto perché in Italia ci si sposa di meno, ma perché quel tipo di show ha fatto il suo tempo: non per nulla è stato ripescato da un format di quindici anni fa. Il fatto è che un errore del genere porta ulteriori buchi nel già disastrato bilancio della Tv di Stato: Gubitosi ha previsto una perdita per fine anno pari a ben 200 milioni. Ogni puntata di Per tutta la vita costa più o meno 400mila euro: buona parte dei soldi usati per scenografia, studio, autori andranno persi. Conclusione: uno show del genere non rientra certamente nei concetti di «innovazione» e «lotta agli sprechi» di cui continuamente sentiamo parlare”.

Per il futuro di Rai1, Mazza sta pensando a due grandi ritorni: Roberto Benigni e Raffaella Carrà. “Ci piacerebbe molto – ha affermato Mazza – che a ridosso o durante le festività natalizie di fine anno ci fosse una serata di e con Benigni, potrebbe essere un evento di grande rilievo per Rai1 e per la Rai”. Questo appuntamento andrebbe in onda prima degli appuntamenti di interpretazione dei canti della Divina Commedi, proposti da Rai2. In merito alla Carrà, il programma dovrebbe partire probabilmente da gennaio 2013 in prima serata al sabato sera. Tra le proposte di titolo ci sarebbe Accademia. ”Sarà un’esibizione di talenti, senza gara, con giovani che puntata dopo puntata incontreranno nuovi coach che gli daranno consigli per migliorare”, ha anticipato Mazza.


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