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amor che nullo amato...

Creato il 09 gennaio 2011 da Eileen
Lo so sono un pò sparita ma ho avuto vari cazzi.
In pratica venerdì sera dopo aver fatto la pulizia del viso dall'estetista di mia madre, me ne stavo spaparazzata bella tranquilla sul divano nella mansardina, mio fratello fuori a cena, pigiamone di pile con su clarabella, calzettoni fatti a maglia, capelli sporchi raccolti, faccia rossa e puntinata come varicella e morbillo insieme.
Suona il telefono. Mia madre mi dice "Ele scendi che c'è qui una persona che ti cerca. Ma scendi subito!"
Ohcheccazzo! Va bè, scendo. Mi guardo nello specchio dell'ascensore e mi faccio paura da sola. Evviva.
Entro dai miei e...trovo lui. Lui, lui. Spencer.
Mia madre che non sa più da che parte girarsi, mia nonna che continua "UH! ma che bel fio lè qust chi!" Io che volevo morire.
In pratica per chiarire è venuto sparato diretto da Londra, atterrato a Malpensa, preso un taxi fino a Pavia a casa dei miei. E ovviamente ha citofonato all'unico Invernizzi sul campanello. E io lo accolgo conciata così.
Comunque, alla fine siamo saliti alla mansardina, dopo tanto imbarazzo abbiamo parlato. E cristo, non posso non dargli ragione.
La coerenza c'è, l'amore anche, noncipiove. Capisco la difficoltà a vivere con una testa di cazzo come sono io, con una che l'accarezzi e si gira dall'altra parte, capisco uno scivolone, una caduta di stile. Cazzo, alla fine è umano lui come sono umana io. E vi prego, non dite che storie o amore non ce ne è mai stato, perchè io ho diviso anni della mia vita con quest'uomo, e non lo si fa tanto alla leggera.
Anche nella lontanza c'era la suo voce ogni notte prima di addormentarmi, e ogni mattina prima di uscire di casa, e c'era almeno uno scambio di mail giornaliero.
L'amore c'era. I casini anche è vero, ma chi non ne ha? Chi può dire di non aver mai discusso, aver avuto un momento no, essersi fatto venire un dubbio?
Siamo scivolati ok, siamo caduti entrambi ok, ma non si può buttar via tutto così. C'è ancora del buono da salvare, io ne resto convinta.
Lui resta il mio porto sicuro, con acque tranquille su cui navigare.
Perdonare si può, perdonare si deve.
E io l'ho fatto. Mi sono già fatta abbastanza del male nella mia vita.
Per cui si è fermato qui fino a stasera, quando ha ripreso il suo volo ed è tornato a Londra, da sua madre, che ora ha bisogno di lui. Con il telefono acceso, come il mio, d'ora in avanti sempre.
Io voglio, io ci devo provare. Io voglio dare amore a quest'uomo perchè lui se lo merita e perchè me lo merito anche io. Basta buchi neri, basta uomini che sono di altre, basta farsi del male. E' ora di volersi bene e di lasciarsene volere.
E' stato strano dormire con lui nella mansardina, ascoltare la pioggia tamburellare sul tetto e fare l'amore cercando di far piano, pensando a mio fratello nella stanza di fianco.
E' stato assurdo presentarlo a mio fratello mentre entrambi erano in pigiama, e non si capivano nemmeno.
E anche i miei, a disagio nel modo più totale, che gli parlavano in francese macaronico, e sorridevano nervosamente.
E' stato buffo con mia nonna che mi diceva "non lascairtelo scappare nè! Mannaggia se avessi degli anni di meno!"
E' stato divertente andare per saldi con lui a Milano nel delirio della gente che c'era.
E' stato folle quando mi sono resa conto che due ragazzine ci hanno seguito adoranti per le vie del centro di Pavia.
Non so quando tornerò a New York, si vedrà come vanno le cose a Londra. Vedremo.
E viviamo.

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