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Amori eleganti...

Da Rafahell
Oggi ero seduto in un bar, un caffè tanto per spezzare il pomeriggio.
Accanto a me c'era una coppia. Stavano litigando. Si stavano lasciando.
Inizialmente ero rimasto colpito da queste due persone, per l'eleganza e i modi garbati. Lui con un completo scuro, scarpa lucidissima, Ray-Ban dorato e orologio da qualche migliaio di euro. Lei...una sorta di fotocopia, formato donna. Jeans molto curato...ho riconosciuto la marca ma non ricordo il nome, una firma che comunque segnava tutto il suo stile, dalla camicia alla giacca...occhiali da sole compresi.
Due tipi molto precisi...a vederli sembrava fossero lì per un appuntamento di lavoro. Ho sospettato che i due Suv parcheggiati selvaggiamente davanti l'entrata del bar fossero i loro (sospetto che troverà conferma alla fine della loro litigata!).
In pratica ho capito che lui si era introfulato nella sua casella mail per leggere la sua posta...forse per sospetti fondati, forse per gelosia. Lei era contrariata. Il termine esatto era questo: CONTRARIATA. Ha detto proprio così. Questo per farvi capire che anche nella litigata, loro due, erano molto molto elegance!!!! Sembrava davvero stessero trattando un contratto...un trattamento di fine rapporto! Un TFR cacchio!!!
Alla fine della chiacchierata (o trattativa, forse) si sono alzati...lui è andato a pagare (per fare il signore!) e lei è uscita molto "contrariata" dal bar, diretta verso il suo SUV bianco. Una tristezza senza limiti.
Lui è andato via come se avesse appena riscosso il pagamento di una scommessa sportiva. Soddisfatto.
Lei...stringeva le labbra e aveva le mascelle serrate....si vedeva dai muscoli in tensione.
Ho letto parecchi libri sulla psicologia del corpo umano e sulla comunicazione non verbale, in particolare il linguaggio del volto. Lei voleva piangere e stava soffrendo come un cane. Sotto quegli occhiali di marca c'erano comunque degli occhi gonfi di lacrime. Sotto quella giacca firmata c'era un cuore spezzato. Sotto quei vestiti c'era una donna...fatta di carne e ossa come tutti, e nessuna ricchezza al mondo potrebbe in questo momento (ovunque lei sia) comprare la serenità che allevierebbe la sua disperazione.
Allora mi sono fermato a riflettere. Tante volte si pensa che con una certa tranquillità economica si possa costruire qualcosa di più solido, concreto. Ma uno dei luoghi comuni più in voga dice che i soldi non fanno la felicità.
L'ho visto in quel bar. Due bei ragazzi, economicamente ok, eleganti...ma dov'era la felicità? E soprattutto dov'era la fiducia se lui aveva avuto bisogno di controllare la sua mail?
Mah, non so bene che riflessione fare. Mi sono reso conto che però tante cose a cui aspiriamo, a volte, non servono a un cazzo. Pensiamo che la gioia di stare insieme ad una persona sia andare in vacanza nel posto figo, nel villaggio figo, con la macchina figa. Il regalo più bello può dare un sorriso....ma è un momento. La gioia di viversi è altro. E' condivisione.
Mi vengono in mente i miei nonni o i miei stessi genitori...che hanno passato la vita contenti di poter contare l'uno sull'altro. Tutto quello che volevano era poter stare insieme.
Oggi sono rare coppie di questo tipo...si pensa alla casa enorme, alla macchina più bella, al vestito più sfarzoso, la scarpa più di moda...la pettinatura più in voga.
Mi sarebbe piaciuto intervenire nella discussione tra quei due ragazzi...e dire: "Hey...ma tu ami lui? e tu ? ami lei?" ....sarei stato curioso di sentire le loro risposte. Invece lì si parlava di una mail, di un messaggio su Facebook, di appuntamenti di lavoro che stavano saltando per il loro incontro. Ma che roba è???
Non so nemmeno dove voglio arrivare...ma il bello di questo blog è anche questo....i miei pensieri quotidiani sparsi :))))
"Liberi...ci sembrerà di essere più liberi se dalle nostre mani non cadranno più parole per noi due. E sarà più semplice sorridere alla gente senza chiederle se sia per sempre o duri un solo istante...e poi che ce ne importa a noi. Tanto basta così...così, scendiamo qui che senza di noi cè la libertà....si ma basta così...così....fermiamoci qui..."
(Giuliano Sangiorgi - Negramaro)

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