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Amsterdam con la pioggia : i musei

Creato il 20 luglio 2014 da Valigia Rossa Valigia Blu @ValigiaRossaBlu

Mi sveglio e il cielo è grigio.

Oggi pioverà, ne sono certa.

Per fortuna ieri ho concluso il mio giringiro per Amsterdam e quindi ora posso concedermi una visita indoor della città: che cosa c’è di meglio della pioggia per dedicarmi ai musei?

Dopo colazione, esco dal mio hotel in Dam Square e mi incammino per Nieuwezijds Voorburgwal una strada che ha un nome impronunciabile, lo ammetto, ma che è vicinissima al centro. In pochi minuti sono davanti al Amsterdams Historisch Museum, il museo della storia di Amsterdam. Oltre alla collezione permanente che permette di scoprire molto sulla città, il museo ospita esposizioni temporanee. In questo momento, tra le altre, è interessante la retrospettiva di Jacob Cornelisz van Oostsanen, artista olandese a cavallo  tra ’400 e ’500. Purtroppo, non so molto di storia dell’arte e mi dispiace perché non posso cogliere appieno le opere che mi si presentano davanti. Resto comunque piacevolmente soddisfatta e mi riprometto di frequentare un corso, magari uno di quelli gratuiti online su Coursera, sulla storia dell’arte, non appena avrò tempo. Il biglietto mi è costato 11 euro, non male per un paio di ore al riparo dalla pioggia :)

Amsterdam feature2
Esco dal museo di storia e mi ritengo fortunata: non piove più (per ora).
Per arrivare al Rijksmuseum, prendo il tram numero 5 e mi risparmio dieci dei venti minuti di camminata. Ieri ho camminato molto, ma oggi me la voglio prendere comoda. Con un paio di euro e pochi minuti del mio tempo sono davanti ad un edificio imponente e suggestivo, il piu’ grande museo di Amsterdam, inaugurato nel 1885.

Al Rijksmuseum entro con un biglietto pagato 15 euro. Sembra un po’ caruccio dapprima, ma ne vale davvero la pena. Perche’? Perche’ nonostante non sappia nulla di arte, resto comunque affascinata dai capolavori che scorro in ogni sala. Opere di Vermeer (quello della Ragazza con l’orecchino di perla), Jan Van Eyck e di tantissimi maestri dell’Eta’ dell’Oro olandese sono qui raccolte e raccontano la storia di questa eccezionale piccolo Paese.

In particolare e’ da notare l’importanza che riveste nel museo di un capolavoro di Rembrandt, la Ronda di notte, dipinto ad olio di dimensioni notevoli (supera i 15mt quadrati). Commissionato in occasione della visita di Maria De’ Medici dagli archibugieri della milizia di Amsterdam, pare fosse di dimensioni ancora piu’ grandi. E’ uno dei quadri piu’ conosciuti e apprezzati in tutto il mondo e ne ha ben donde. C’e’ anche un cameo dell’artista, un autoritratto nel dipinto, ma non dico dove! :P

Il Rijksmuseum inoltre espone reperti e oggetti singolari che fanno parte della cultura olandese, tra le quali mi piace citare le eleganti ceramiche di Delft.

Lascio il Rijksmuseum e la pioggia ricomincia. Giusto il tempo di una crepe alla nutella nella Museumplein e sono gia’ al Museo Van Gogh. Ho prenotato l’ingresso in anticipo, altrimenti mi sarebbe toccata una fila lunghissima. Ho anche scelto l’orario dell’ingresso, e siccome mi conosco, ho optato per il tardo pomeriggio. Il biglietto d’ingresso costa 15 euro, ma il museo davvero li vale tutti

amsterdam canale
La collezione e’ interessante e ben strutturata. La vita dell’artista e i suoi dipinti sono esposti in modo che il suo genio e la sua grandezza siano comprensibili a chiunque, anche ai profani come me. Ovviamente, mi soffermo sui quadri piu’ conosciuti, come i Girasoli, i Mangiatori di patate, la Stanza da letto. Capolavori senza tempo. Mi pento di non aver preso l’audioguida, ma davvero non mi andava di passare un paio di ore con questo “pseudo-telefono” all’orecchio. Sarebbe stato piu’ interessante il tour guidato, ma non ce n’erano disponibili al momento della mia visita (tutti gia’ cominciati o da cominciarsi troppo in la nel tempo). Una visita con guida dedicata sarebbe stata perfetta, ma forse un po’ troppo da snob :P

Concludo il mio giro al caffe’ del museo, con un espresso e una fetta di torta.

Non piove piu’ e il sole sta timidamente uscendo a scaldare ed asciugare le strade. Sulla strada del ritorno mi soffermo sulla particolare architettura delle case di Amsterdam: strette, anzi strettissime e poi alte. Dei piccoli palazzi borghesi. La spiegazione me la fornisce un caro amico che ormai vive qui da molti anni: semplicemente i proprietari venivano tassati in base alla larghezza della facciata, per questo motivo cominciarono a essere costruite case con mura anteriori contenutissime. Chissà come potevano vivere gli abitanti del palazzo al numero 7 del Singel, la casa con la facciata più stretta di tutta Amsterdam: poco più di un metro! (Scherzo! In realtà, perlomeno questa casa ha sul retro della facciata un’abitazione di dimensioni “normali”. La vera casa più stretta d’Europa si trova al numero 22 di Oude Hoogstraat e misura poco più di due metri di larghezza).

Sono in hotel e sto preparando la valigia rossa per il ritorno a casa l’indomani.

Non sono ancora pronta per rientrare, c’e’ un’ultima cosa da fare.

Con tutto questo correre su e giu dai tram e visitare musei, oggi non mi sono concessa nemmeno un’oretta di relax. Ho bisogno di una birretta. Scendo in strada in Gravenstraat e giro a sinistra. Dopo pochi metri, arrivo davanti al Cafe’ Belgique, uno dei pub piu’ piccoli di Amsterdam. Il Cafe’ Belgique e’ specializzato in birre belghe, come il nome lascia intuire, ovviamente. Prendo una pinta di Kwak, che mi viene servita in una specie di ampolla tenuta sospesa da un aggeggio di legno.

Ho trascorso un bellissimo weekend in Olanda. Non posso dire di non essermela goduta fino in fondo.

Ballare ad Amsterdam
Si, viaggiare sola mi piace, mi piace tantissimo.

Se fino a poco tempo fa pensavo che non sarei mai riuscita ad attraversare il confine della mia solitudine forzata, ora scopro che  ogni volta in cui prendo la mia valigia rossa e parto, non e’ un salto nel buio, ma un passo verso la luce.

Ogni partenza mi da forza, ogni ritorno e’ una vittoria. E la promessa di una nuova avventura.

Un abbraccio,

Valigia Rossa.


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