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Amy Smart che cammina con quel suo ritmo di bolero

Creato il 08 febbraio 2012 da Vsgaudio @vuessegaudio
v.s.gaudioAmy Smart che cammina con quel suo ritmo di bolero


(…)Amy quando l’hai vista nonera girata di schienaper questo non hai notato lalinea morbida e compattadelle spalle sotto ilgrembiule bianco, la lievetraccia dei muscoli sullebraccia e i capelli neri,folti e lucenti, che lericadevano scioltiAmy non aveva il naso degliindios, piatto,con le narici larghe e lelabbra spesse come quelledi una negra, né lacarnagione scura di Camilla Lopezche quando camminava i senisi muovevanorivelando la loro sodezza[1]


Amy che non è una che puoiincontrare a Torino d’autunno quando uscendodalla Biblioteca Civicain via della Cittadella ilpoeta vedeva prima dei suoicapelli bianchi la chitarradi Bruno Lauzi che, scesoalla stazione di Porta Susa,se ne andava sotto i porticidi via Cernaia pieni di genteincredibilmente divertenteanche al Bar PasticceriaQuerio dove c’era la cassierache si alzava dallo scannoper mostrarti le paste piùappetibili e non era unaragazza di circa vent’annialta e dritta ma intanto chenel caffè lo zucchero sisciolga tutto la vedi che hagambe lisce e forti e nonè messicana né calabresequando dalla cassa si portavaal banco in piena vista dadietro intanto che mostravail pasticcino giusto alcliente sapeva che non era il suo grembiule bianco cheodorava di amido

Amy Smart che è alta 5 piedi e 6 pollici e ha l’arcosull’Ebertin tra 6 e 11 gradicome l’ombra di luce chec’è tra Sole e Plutone lungol’asse degli equinozi è quellol’arco che da un lato apre lastrada bagnata e dall’altro ha piovosimanifesti del Calendario Pirelliin cui c’è Amy Smart checammina col passo ostinatodi quel suo ritmo di bolero,con quel suo arcodi donna che pilotal’elicottero[2] e nell’attesasi mette a fischiettare, e sele guardi i piedi non èperché ha le huarachas scalcagnatechiedi a Bukowski che avevatrovato in bibliotecauna copia di Ask the Dust[3] e gli parve chegli fossecapitato un miracolo, grandee inatteso,se fossi statotu il boyfriend di Amy Smartche veniva da Topanga Canyonil suo boyfriend segreto leiti avrebbe chiesto se al meridiano di Los Angeless’impiglia l’orologioo con quella sua aria bagnataun po’ di mare e unpo’ di shummulo “Vorresti che fossi la macchinamanuale che ti suona ilbolero?”
il punto è che anche ad Amypiacciono le cose pazze,tipo mettersi a cavalcionisulle tue spalle, e che seArturo Bandini non le fa farela carriola sarà difficile che gli diano ancora altriduecento dollari per un raccontola vita è futile, anche a LosAngeles,quelle mattine autunnali incui c’è la polvere dell’Est, ed è una polvere dacui non cresce nulla,una furia cieca di un popoloperso e senza speranza,anche perché non c’è uncentro di gravità, o altroche sia visibile la cassieradel Querio che non ècome il dolce che ti indica èpiù di una promessasensuale o una deliziosasorpresa qualcosa chenon sia la scarpa scalcagnatadel desideriodeve scompigliaregradevolmente la speranzad’erezione dell’autore
chiedi ad Amy Smart chepotrebbe esserenon nel “Ghost Writer” diRoth in cui era Anna Frankl’eroina che ha lo stessonome della moglie di John Fante[4]tanto che per questoparallelo che tra la Biblioteca Civicadi Torino e quella di LosAngeles in cui Bukowski,nel centro della città, comeil poeta in via Cernaia,ecco finalmente l’alteritàradicale, l’impenetrabilitàultima degli esseri e deipopoli, l’irredentismo dell’oggetto, così introvabile eirresolubile, così pococomprensibile, e perciò perniente sentimentalee inutile, circoscritta laterra come sfera, come spaziofinito, così patagonistica“Sei tu la mia deterritorializzazionelenta, sei tu l’assenza cheha una qualità carnale,sei tu l’anamorfosi del miooggetto radicale?”(…)
da:
Amy Smart che cammina con quel suo ritmo di bolero
  La Stimmung conJohn Fantesulla Cosa bandinianae l’aoristo di Camilla Lopez
 [1] Cfr. John Fante, Chiedi alla polvere, trad.it. Einaudi Stile Libero, Torino 2004, pagg.38-39. [2] Cfr. V.S.Gaudio, Il bolero di Madeline e BrunoLauzi sotto i portici di via Cernaia a Torino, “Lunarionuovo”, nuova serien.17, Prova d’Autore, Catania novembre 2006; poi, “Zeta” n.78, Campanottoeditore, Udine gennaio 2007. [3] Si trattadell’edizione del 1939 pubblicata da Stackpole Sons, che fu tradotta in Italianel 1941 con il titolo Il cammino dellapolvere(Mondadori, Milano). Dopo la morte di John Fante, fu ripubblicato daSugarCo, Milano 1983, con il titolo Chiedialla polvere e una introduzione di Charles Bukowski; poi, Marcos y Marcos,Milano 1994. Per la nostra Stimmung abbiamo usato la traduzione Einaudi StileLibero 2004, incui c’è anche il Prologo  a Chiedialla polvere, che, in Italia, era apparso tra i racconti di John Fante, La grande fame, trad. it. Marcos y Marcos,Milano 2002.[4] AmySmart(Topanga Canyon, 3.26.76), che è dentro il nostro Bolero, cit., è l’attrice non solo di “Rat Race” ed èsostanzialmente l’immagine di febbraio nel Pirelli2002 fotografata da Peter Lindbergh; Amy Smart è l’analemma esponenzialedella moglie di John Fante che si chiama Joyce Smart, è a lei che è dedicato Ask the Dust. Amy Smart è la differenzaesponenziale del fantasma di Camilla Lopez, che si fa anamorfosi dell’a piccolo attraverso Joyce Smart? O èJoyce Smart che, essendo l’anamorfosi dell’apiccolo di Camilla Lopez, fa passare al meridiano del poeta il suo fantasmaesponenziale col corpo di Amy Smart?
Amy Smart che cammina con quel suo ritmo di bolero


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