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Amy Winehouse e il Club dei 27

Creato il 23 agosto 2011 da Tnepd

Amy Winehouse e il Club dei 27

Amy Winehouse e il Club dei 27 di The Vigilant Citizen Traduzione di Anticorpi.info Famosa per la sua splendida voce soul, il carattere difficile e gli abusi di sostanze stupefacenti, Amy Winehouse annoverava in sè la classica dicotomia di una rock star: genialità artistica abbinata ad una indole tendente alla autodistruzione.

La sua prematura scomparsa all’età di 27 anni ha aggiunto alla sua figura l’ultimo ingrediente necessario per diventare un vero mito popolare: l’eterna giovinezza. 

Sarà per sempre ricordata come uno di quei personaggi che “vivono veloci e muoiono presto” e che per questo restano avvolti da quella sorta di aura mistica che illumina coloro che lasciano questa vita in età molto giovane. Non la vedremo mai invecchiare, nè diventare una ‘vecchia gloria’ costretta ad apparire in qualche spot pubblicitario di merda per pagare le bollette.

Morendo all’età di 27 anni Amy Winehouse sarà ricordata come una diva fiammeggiante che ha ispirato, scioccato, attratto e respinto il mondo. Inoltre, morendo all’età di 27 anni è diventata l’ultimo membro del Club dei 27.

Il Club dei 27 Il club dei 27 (o Forever 27) è il nome dato al gruppo di artisti famosi venuti a mancare alla giovane età di 27 anni. Sebbene il gruppo sia composto da decine di artisti, i più celebri sono Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison e Kurt Cobain.  La maggior parte dei membri di questo club condusse una vita piuttosto travagliata, ed i loro decessi furono circondati da un alone di mistero. Indagando infatti sulle circostanze della morte di Jim Morrison, Jimi Hendrix e Kurt Cobain non è difficile trovarsi di fronte una serie di domande senza risposta e anomalie di vario tipo.  Niente autopsie, nessun pronunciamento ufficiale circa le cause del decesso, ed una evidente vaghezza nei rapporti della polizia. Decessi prematuri che annoverano tutti gli elementi necessari per la formulazione di ipotesi alternative basate sull’omicidio. La figura di Amy Winehouse purtroppo si colloca perfettamente in questo club. Sebbene si possa sostenere che non sia stata una icona rivoluzionaria del calibro di Hendrix e degli altri miti del club, esistono molte similitudini tra lei e loro: uno stile unico, un grande seguito, l’abuso di droghe pesanti e alcool, la tendenza alla depressione e ad altri problemi mentali, una storia di cattivi rapporti e infine (soprattutto) un mucchio di domande senza risposta intorno alla sua morte. Mega-Rituali Il fenomeno delle star decedute in circostanze strane e in giovane età va ben oltre l’ormai tristemente noto Club dei 27. Mentre questo club è ‘riservato’ ad artisti musicali scomparsi a 27 anni esatti, molti altri artisti sono morti in circostanze misteriose intorno ai 30 anni. 
Amy Winehouse e il Club dei 27
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Amy Winehouse e il Club dei 27

Di recente, le morti di Heath Ledger e Brittany Murphy hanno ricalcato il medesimo schema appena descritto. Stranamente, sembra che poco prima dell’evento tragico i mass media si concentrino particolarmente intorno a queste figure, documentandone i comportamenti strani ed i problemi personali. 

E’ possibile che queste morti siano state in realtà eventi premeditati in funzione di qualche sorta di rito malato attuato dal mondo delle sette occulte? E’ possibile che le ascese irresistibili di alcune star susseguite dalle loro premature dipartite siano in realtà mega-rituali di risonanza mondiale? È possibile che l’ondata di shock e dolore che circonda questi eventi sia sfruttata in qualche modo dai poteri occulti? Tali concetti possono apparire del tutto ridicoli per l’individuo medio, ma ogni iniziato all’occulto sa bene come la maligna potenza magica dei sacrifici umani sia stata riconosciuta e documentata dai rituali di molte antiche civiltà. 
Amy Winehouse e il Club dei 27

In Società Segrete e Guerra Psicologica l’autore Michael A. Hoffman II scrive:

“Parole, simboli esoterici e rituali codificati all’interno di una messa in scena spettacolarizzata dai mass media sono molto difficili da riconoscere per l’uomo comune. Per questa ragione molte persone sono guardate con disprezzo e definite “cowan”, “profani”, “gentili” e “goyim” dagli iniziati delle società segrete.” Ecco ciò che Hoffman scrive a proposito dei mega-rituali: “[Alcuni omicidi] sono rituali che coinvolgono un culto protetto dal governo americano e dai vertici dei mass  media, con forti legami con la polizia. Tali omicidi sono in realtà cerimonie coreografiche; eseguite inizialmente su scala ridotta e segreta, dai soli iniziati, e successivamente su vasta scala, incalcolabilmente amplificata dai mass media. Alla fine ciò che abbiamo è qualcosa di estremamente simbolico; una trasmissione rituale diretta a milioni di persone, una inversione satanica, una oscura lezione che raggiunge tutti i “banchi” della nazione, attraverso cui la umanità viene svilita e brutalizzata; la fase ‘Nigredo’ del processo alchemico.”
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Nel 1940 il poeta e regista teatrale francese Antonin Artaud predisse l’avvento dei mega-rituali occulti celebrati dai media.

Artaud era un adepto di diverse dottrine occulte, dunque ben conscio del potere di trasformazione contenuto nei rituali teatrali. Creò il famigerato “Teatro della Crudeltà”, il cui scopo era quello di influenzare profondamente il pubblico. Per quanto riguarda il trattamento della Mente di Gruppo, Artaud scrisse:

“A parte la stregoneria insignificante dei maghi di paese, esistono trucchi di hoodoo globale a cui periodicamente tutte le coscienze sono chiamate a partecipare … in questo modo strane forze vengono risvegliate e trasportate fino alla volta astrale, l’oscura cupola esistente sopra di noi … una formidabile oppressione tentacolare, una sorta di magia metropolitana che presto farà la sua comparsa, debitamente mascherata.”
Amy Winehouse e il Club dei 27

A Hollywood le vittime di questi riti sono spesso manipolate tramite il controllo mentale, e le loro morti sono annunciate mediante messaggi simbolici.

In The Imaginarium of Doctor Parnassus (in Italia: Parnassus, l’Uomo che Voleva Ingannare il Diavolo – n.d.t.) l’ultimo film in cui è apparso Heath Ledger, il tema del sacrificio è molto rilevante. 

In una scena-chiave vengono mostrate le immagini di tre personaggi famosi morti giovani: Rodolfo Valentino, James Dean e la principessa Diana. Vedendo queste immagini, un personaggio del film si rivolge a Johnny Depp – che interpreta uno degli alter ego del personaggio di Ledger nel film: “Queste persone .sono tutte morte.” Ed il personaggio di Depp risponde: ”Ma al tempo stesso sono diventati immortali. Non diventeranno mai vecchi e grassi. Non si ammaleranno e non perderanno le loro forze. Saranno per sempre giovani. Sono come dei … e tu puoi unirti a loro.”

Poi aggiunge: “Il tuo sacrificio deve essere puro.” Queste parole sembravano destinate proprio all’attore Heath Ledger.
Amy Winehouse e il Club dei 27

Nella foto in alto, Heat Ledger in una pausa delle riprese del film The Imaginarium of Doctor Parnassus

Prima di scomparire prematuramente Brittany Murphy apparve in numerosi strani servizi fotografici. Alcuni di essi alludono palesemente al controllo mentale Monarch ed ai rituali occulti.

Amy Winehouse e il Club dei 27
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Il caso di Amy Winehouse

Al momento della stesura di questo articolo l’esatta causa del decesso della Winehouse resta ancora da chiarire (l’abuso di alcol è spesso citato). Tutte le volte che una celebrità muore in modo strano al pubblico viene fornita una spiegazione vaga, che coinvolge alcol e droga. E in ognuna di tali occasioni alcuni elementi secondari sollevano dubbi circa la causa ufficiale della morte provocando voci, speculazioni e versioni alternative. Nel caso Winehouse sono state raccolte alcune testimonianze circa strani avvenimenti accaduti poco prima della morte. Nell’articolo che segue, un vicino di casa della Winehouse ha dichiarato che la notte del decesso si udivano “urla, urla e il rumore battente di qualche sorta di tamburo” provenienti dall’interno dello appartamento della cantante. “UN VICINO DICHIARA DI AVERE UDITO ‘GRIDA E ULULATI’ Uno dei suoi vicini si è detto convinto che sia spirata nelle prime ore di Venerdì, perché verso quell’ora ha sentito urlare. “Penso che sia successo qualcosa quella notte. Sembrava uno strano gioco sessuale condito da grida e ululati.”

L’uomo, che ha preferito mantenere l’anonimato, ha raccontato di essere stato svegliato da quegli strani rumori intorno alle 2 del mattino. “Inoltre mio figlio ha detto di avere udito il rintocco di una sorta di tamburo.”

Il pomeriggio successivo ha udito il pianto lancinante di uno degli amici della Winehouse, realizzando che la ragazza fosse  morta. A suo avviso si sarebbe trattato di un amico che aveva lasciato l’appartamento dopo una serata passata in compagnia, ed era tornato il pomeriggio seguente, rinvenendo il corpo esanime.

“Quando ho udito quelle urla” – ha precisato – “ho pensato che fossero diverse dai soliti rumori provenienti dalla sua casa. Così ho detto a mio figlio che forse si trattava degli effetti di un nuovo farmaco cattivo.”

Circa tre settimane prima aveva notato la Winehouse incapace di mettere insieme un passo dopo l’altro. “Non riusciva a camminare. Il suo gatto, Sky, veniva a mangiare e dormire a casa mia.” Il proprietario del ristorante Ze Silva, afferma che la Winehouse pranzasse nel suo locale con regolarità, due volte a settimana. Dichiara di averla vista per l’ultima volta il martedì precedente il decesso, e che in quella occasione la Winehouse gli aveva confessato di avere smesso di bere. “Non ha ordinato da bere. “Caro” – gli aveva spiegato – “non mi permettono più di bere alcolici. Ho smesso.” 
Fonte Tutto ciò ci porta alla domanda più importante: la morte della Winehouse può essere stata un omicidio o, forse, un sacrificio rituale? Era forse sotto controllo mentale? La sua morte può essere stata programmata dai suoi gestori? Oppure si è trattato semplicemente di una tragedia provocata dalla influenza nefasta della industria di cui faceva parte? Dopo la scomparsa della Winehouse la cantante Kelly Clarkson ha postato su Twitter un messaggio piuttosto toccante: “Ho sentito le notizie su Amy Winehouse. Sono incredibilmente triste. Non la conoscevo ma l’ho incontrata un paio di volte e avuto modo di sentirla cantare prima che diventasse famosa. Era una ragazza bella e di talento. Sono arrabbiata. Che grande perdita. Questa notizia mi ha abbattuto emotivamente e mentalmente. Continuo a chiedermi perché alcuni di noi sono risparmiati mentre altri diventano degli esempi. Sono molto arrabbiata e triste. Non so perché questa notizia mi disturba tanto. A volte penso che questo lavoro sarà la morte di tutti noi, o almeno la morte emotiva di tutti noi. Forse è per questo che come un ragazzino del catechismo ho imparato che Dio non vuole idoli e falsi dèi. Dio non vuole che la gente idolatri persone o cose imperfette, e tale divieto non è tanto relativo ai seguaci, quanto alle persone che vengono idolatrate, che nella loro imperfezione non potranno mai essere ciò che la gente si aspetta che siano. Dio sapeva che non saremmo mai stati in grado di gestire la pressione, la vergogna, la gloria e il potere che la celebrità comporta. Sono sconvolta. Sono anche molto grata e riconoscente alle persone che mi amano e mi sostengono. Senza amici e famiglia chissà dove sarei. I miei pensieri e preghiere vanno agli amici e familiari di Amy. Mi dispiace tanto per la vostra perdita. Prego per la pace nei vostri cuori.” Gettata fuori dal Treno della Libertà?
Amy Winehouse e il Club dei 27
La foto in alto raffigura una profetica scultura del 2008 dal nome: L’Unica Rockstar Buona è una Rockstar Morta. Rappresenta Amy Winehouse distesa senza vita dopo avere ricevuto un colpo in testa. Accanto a lei si nota una inquietante maschera di Minnie che – come già spiegato in diversi articoli – può rappresentare il simbolo del controllo mentale degli Illuminati (sebbene lo scultore sostenga che la maschera sia collegata al video in cui la cantante gioca con alcuni cuccioli di topo). In La Formula degli Illuminati per Creare uno Schiavo del Controllo Mentale, Fritz Springmeier spiega che: “(gli schiavi) sono programmati con l’aspettativa che compiuti 30 anni saranno ‘gettati fuori dal Treno della Libertà.’ (Il Treno della Libertà è una espressione in codice usata nell’ambito del controllo mentale Monarch, e significa essere uccisi.) “ Le vittime del controllo mentale spesso muoiono in giovane età per diverse ragioni. In primo luogo, secondo quanto sostengono gli studiosi del controllo mentale basato sul trauma, il tormento, la tortura e la fortissima pressione esercitati sulle vittime non possono essere retti indefinitamente. Ad un certo punto, spesso intorno ai 30 anni, gli effetti della programmazione vengono meno, e le vittime riescono a recuperare lucidità. 

Questo brusco ritorno alla realtà suscita nelle vittime gravi forme depressive e disturbi mentali (ad es. disturbi da personalità multipla), inducendole a sprofondare nello abuso di stupefacenti ed alcol. Quando gli schiavi (specialmente quelli famosi) smettono di rispondere alla programmazione ed iniziano a manifestare comportamenti irregolari e imprevedibili, sono spesso ‘gettati fuori dal treno della libertà.’

Altre vittime dotate di volontà e carattere eccezionalmente forti riescono a liberarsi dai vincoli del controllo mentale (in certa misura), e per questo vengono messe a tacere, gettate fuori dal treno libertà. “L’uccisione degli schiavi viene capitalizzata anche in altre misure, ad esempio mettendo in scena un omicidio brutale che contribuisca a mantenere terrorizzata l’opinione pubblica, e disposta ad accettare nuove e più rigide forme di controllo sociale. E’ possibile che la Winehouse fosse vittima del controllo mentale e per questo sia stata “gettata fuori dal treno della libertà”? Difficile da dire. Di certo denotava i sintomi tipici di una “vittima dello show business”, e alcuni suoi stretti conoscenti (in particolare Blake Fielder-Civil) ricordano molto da vicino il ruolo del “gestore” (simile al rapporto di Mariah Carey con Tommy Mottola, o quello della compianta Anna-Nicole Smith con Howard K. Stern).

Esistono diversi livelli di controllo mentale e la Winehouse non sembrava affatto avere subito un intero processo di condizionamento Monarch. Tuttavia, basta collocare una persona già vulnerabile in un ambiente tossico come quello della industria musicale, innescando la macchina della celebrità, per suscitare un trauma successivamente sfruttabile mediante tecniche di controllo mentale.

Nonostante il suo successo, la Winehouse non è mai stata una “pedina della industria” come molti altri artisti esaminati in questo sito. Il suo rifiuto (o incapacità) di “servire” potrebbe essere stato una delle cause della sua scomparsa. Insomma Sebbene sia difficile conoscere l’esatta causa della morte di Amy Winehouse, il suo caso non è isolato. Vi è – infatti – uno schema che sembra ripetersi in tutti i casi di morti precoci di giovani celebrità. Se confrontiamo la vita e le circostanze che hanno condotto alla morte tali superstar, si notano immediatamente delle somiglianze importanti, per poi realizzare che alcuni “elementi” fondamentali risultano stranamente assenti dalle versioni ufficiali. 

Tali superstar spesso di umili origini raggiungono in breve tempo un enorme livello di popolarità. Tuttavia ad un certo punto qualcosa va storto e si verifica un altrettanto repentino e umiliante declino. Quel qualcosa che va storto è forse il pezzo mancante del puzzle?

Sebbene di solito questi artisti non siano direttamente influenzati mediante tecniche di controllo mentale Monarch, di certo esiste nel loro entourage una figura di “gestore” che le manipola, spingendole verso un comportamento autodistruttivo. A tutto ciò spesso si aggiungono i mass media che prendono a descriverli come individui disturbati e tossicodipendenti. Quando infine giunge la notizia della loro morte il mondo  ne resta sconvolto, ma non così sorpreso. Droga e alcol sono – come sempre – il perfetto capro espiatorio. Come si dice … “caso chiuso”.

In un settore permeato dal simbolismo occulto e gestito da persone e organizzazioni che credono nei poteri occulti, è possibile che vengano compiuti dei veri e propri rituali propiziatori? Può lo shock collettivo causato dallo annuncio della morte di una celebrità essere utilizzato come psicodramma rituale destinato a scatenare nella coscienza collettiva una serie di energie negative? 

Naturalmente, non tutte le morti celebri sono il risultato di rituali occulti. Molte di esse si verificano perché – sapete – sono cose che capitano. Un elemento resta però costante: queste morti sono sintomatiche della realtà oscura dello ambiente dello show-business, certamente tossico a molti livelli. Lasciarsi coinvolgere in questo regno e poi cercare di uscirne è come fare – per citare una canzone della Winehouse – una Unholy War (guerra non santa – n.d.t.).

Amy Winehouse e il Club dei 27

Articolo in lingua inglese, pubblicato sul sito The Vigilant Citizen
Link diretto all’articolo:
http://vigilantcitizen.com/musicbusiness/amy-winehouse-and-27-club/

Traduzione a cura di Anticorpi

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