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Anche in Svizzera ci sono i comunisti

Creato il 16 ottobre 2010 da Stiven1986
Anche in Svizzera ci sono i comunisti

fonte: La Provincia di Varese

Anche in Svizzera ci sono i soliti buonisti della sinistra. Quelli che aprono le porte ai frontalieri, che ci rubano il lavoro. Si chiamano Frontalieri grazie!.

Un’ottantina le firme che

si sono potute leggere a tutta pagina, grazie ad un affissione a pagamento, sul Corriere del Ticino per dire «Frontalieri grazie». Ad aderire all’iniziativa lanciata da Paolo Bernasconi, ex procuratore pubblico e professore universitario, sono stati fin da subito esponenti del mondo della cultura, dell’economia, della finanza e dell’impresa. Ticinesi che ritengono, a ragione, insostituibile in contributo dei frontalieri.

Le ragioni di fondo sono economiche. I frontalieri lumbard non vanno in Svizzera a riempirsi la pancia di Emmental, a sbaffo. Vanno a lavorare:

Per il Ticino il lavoratore frontaliere rappresenta inoltre un ottimo affare, in quanto, grazie al bacino lombardo-piemontese, può attingere a lavoratori dai profili professionalmente anche molto alti a costi decisamente più convenienti rispetto alla manodopera locale.

Il contributo all’economia e, quindi, alla società, deve necessariamente riflettersi sulle politiche, o meglio, sulle campagne politiche. Quindi fine degli attacchi indiscriminati e impegno del Cantone e dei singoli comuni

affinché intervengano in futuro contro le affissioni offensive della personalità dei frontalieri, esercitando le loro competenze in applicazione della legge cantonale sugli impianti pubblicitari e della legge sul demanio pubblico.

Contributo dei frontalieri. Legge sul demanio pubblico. Fine degli attacchi indiscriminati per raccogliere consenso politico. Immigrati grazie!, sarebbe rivoluzionario, vero? (Eppure, qualcuno ci ha già pensato).

fonte: La Provincia di Varese



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