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Anche la Babbiona diventa elettrica

Creato il 18 maggio 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
Anche la Babbiona diventa elettricaFilippo Tommaso Marinetti, constatando la trasformazione dell'acqua in elettricità, ottiene l'ennesima clamorosa conferma delle sue clamorosi previsioni. Infatti l'autore del Manifesto del Futurismo riuscì persino a immaginare la costruzione dei computer e degli ebook: non avrebbe però mai auspicato, pur essendo innamorato dell'arte, che la natura finisse in un museo, proprio lui che metaforicamente scriveva che ormai era giunta l'ora di distruggere i musei, quali sacrari delle opere del genio umano, cimiteri della creatività che invece doveva essere liberata. Tutto è cambiato, anche l'avvenire che immaginava il giovane Marinetti. Il paesaggio nella zona di Casale Cremasco, Sergnano, Ricengo e Ticengo non è più lo stesso e sta cambiando ancora, in modo rilevante, senza che un'alterazione così evidente sia stata mai valutata se non frammento per frammento.

(da http://www.telecolor.net)

Dopo sette secoli la palata Babbiona non sarà più la stessa. Da derivazione irrigua del fiume Serio, non avrà più il compito di dissetare le coltivazioni agricole, bensì di produrre energia elettrica. Il corso d'acqua del Serio si trasforma in kilowattora e questo è il destino dei fiumi lombardi, anche all'interno del parco.

La proposta della società bresciana Inbre ha appena fatto partire l'iter amministrativo, con le pratiche degli espropri già avviate e il progetto pronto in amministrazione provinciale. Così cambia il paesaggio: in pochi chilometri quadrati ecco la discarica privata Piacentini a Sergnano, poi la palata Malcontenta,dove ancora la società potrà realizzare un'altra centralina mini idro, poi lo stoccaggio di Sergnano e un impianto a biogas, quindi guarda caso la fabbrica della Danone, dove a luglio cento dipendenti perderanno il posto di lavoro, e poco vicino, come compensazione delle centraline, ecco già sorgere il museo dell'acqua, opera di compensazione come la pista ciclabile. Trecentomila euro sono costate queste opere e circa centomila il museo quasi sempre chiuso, una casetta dove della storia planetaria dell'elemento acquoreo poco si può mostrare, tant'è vero che il rimando è al museo di Crema. L'ambiente diventa diventa museo, come già a Castelleone, dove le attività museali coinvolgono la cascina Stella, le risorse agricole e i fiumi diventano elettricità, fra mucchi di rifiuti, biogas e fabbriche che chiudono. Il comitato Salviamo il Menasciutto, con Romano Sacchi, teme che oltre alle centraline della Malcontenta e della Babbiona la società Inbre possa realizzare anche la mini idroelettrica nella riserva naturale, costruendo edifici dove nessuno ha mai potuto realizzare nulla: e dire che i consumi di energia in Italia calano da anni e che le produzioni di rinnovabili costano contributi pubblici rilevanti. Il territorio cambia volto così, con autorizzazioni di piccoli interventi e un cambiamento complessivo che mai viene valutato nel suo insieme. Basta una ciclopedonale, con qualche panchina e una bacheca di legno che illustra i progetti europei, regionali e provinciali, giochi per bambini e un museo. Così alla Babbiona, che pare il luogo ideale per godersi il sole e fare un pic-nic, probabilmente sorgerà un cantiere. Obiettivo: generare 320 kilowattora e una portata media di 17 metri cubi al secondo. Espropri in corso per campi coltivati, pioppeti e una strada vicinale. E forse finirà come a Castiglione D'Adda, con un'altra colata di cemento.


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