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Ancora depilazione – Il paradosso della viralità industrializzata

Creato il 09 ottobre 2010 da Rockinberto

Molti si ricorderanno la campagna della Wilkinson “Rasa il pratino” (visionabile qui), andata in onda qualche tempo fa e diventata anche un fenomeno virale, sia perché decisamente sopra le righe sia perché volutamente un po’ trash – ma in maniera leggera e divertente, cosa che probabilmente ne ha decretato il successo virale.
Quaclun altro si ricorderà anche di un filmato della Gillette con le istruzioni per la depilazione delle parti intime maschili, di cui io stesso avevo parlato in un mio post precedente. Meno famoso e diffuso dell’altro (in Italia), sia perché in lingua inglese, sia perché non è mai andato in onda in TV, limitandosi a sfruttare la sola Rete; ma in ogni caso simpatico e originale (memorabile il pay-off: l’albero sembra più alto senza il sottobosco).
Quelli con la memoria ancora più lunga ricorderanno ancora “Fight for kisses“, un filmato virale molto azzeccato legato a un gioco e un concorso, sempre della Wilkinson.

Ora, forse travolti dal successo delle iniziative precedenti, i signori della Wilkinson hanno cominciato a mettere in rete altri video, teoricamente virali, a quanto pare mai arrivati in Italia; probabilmente a ragion veduta, visto uno dei risultati che trovate qui sotto:

Già l’idea di base (“Hair off my stuff”: via i peli dalle mie cose) non è il massimo della vita; tutte la varie allusioni (ad esempio alla diversa lunghezza delle “viti”) sono un pochino troppo terra-terra ma soprattutto, metafora o no, tutti quegli oggetti riempiti di peli fanno davvero un po’ senso.
Fatto sta che questi video sono rimasti confinati in quella terra di nessuno che è uno spazio su Youtube a cui non accede quasi mai nesssuno.
Fondamentalmente una forzatura di cui non si capisce il motivo. Anche se è vero che produttori, sceneggiatori e registi del cinema non fanno molto meglio quando fanno i sequel, i sequel dei sequel e ogni tanto anche i prequel postumi dei film di successo. Credo che a maggior ragione con i video virali non si possa pretendere di andare oltre i 2 progetti riusciti di fila, soprattutto se si tratta dello stesso prodotto. E così come a suo tempo, citando Gianluca Diegoli, sostenevo l’ossimoro della viralità veicolata, adesso siamo arrivati al paradosso della viralità industrializzata (o almeno ai tentativi di industrializzazione). Che, in quanto tale, perde totalmente di appeal. Invecchia e annoia Sylvester Stallone, figuriamoci le cose divertenti che si possono racontare di un rasoio…


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