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Ancora su A Dance with Dragons di George R.R. Martin

Creato il 13 agosto 2011 da Martinaframmartino

Ancora su A Dance with Dragons di George R.R. Martin

Arya non è Arya, e Reek non è Reek.

Che Arya non fosse Arya lo sapevamo già dalla fine di Il portale delle tenebre, quanto a Reek devo dire che quando ho saputo che diventava un punto di vista il mio stomaco si è contratto. Un punto di vista dedicato a Reek? Questo significa entrare nella sua testa, ma davvero qualcuno sano di mente potrebbe desiderare una cosa del genere?

Blurp…

Per fortuna Reek non è Reek, anche se pure così la prima scena che lo coinvolge fa abbastanza schifo. E il bello è che sapevo che ci sarebbe stata, solo che me ne ero dimenticata. Fortuna che l’ho letta lontano dai pasti, e non dico altro.

Ho superato il primo terzo di A Dance with Dragons del nostro amico George R.R. Martin, quindi passeranno ancora parecchi mesi prima che i lettori che non conoscono l’inglese possano scoprire quel che sto scoprendo io ora. La prima parte di Dance, che si intitoli La danza dei draghi, I guerrieri del ghiaccio o in un altro modo ancora è prevista per il 25 ottobre. La data, pubblicata sulla pagina Facebook di Mondadori, concorda con quella che conoscevo io da altra fonte, quindi salvo imprevisti dovrebbe essere quella.

Chi sia Reek si intuisce abbastanza presto, comunque la cosa in seguito viene confermata senza ombra di dubbio. Chi sia Arya lo avevamo già ipotizzato alla fine del Portale delle tenebre, e anche in questo caso è arrivata la conferma che non lascia alcun dubbio. Tanto di cappello, ancora una volta, a quel tizio che vorrei più corto di tutta una testa. Ha dei piani a lunga scadenza paragonabili solo a quelli di… no, non lo posso scrivere, ma c’è chi ha pianificato ancor più a lungo di lui. Devo proprio rileggere un certo dialogo, per vedere se nasconde qualche altro elemento. Che Arya ci avesse capito ben poco già lo sapevamo, noi avevamo capito di più, ma sospetto che possa esserci altro ancora che noi all’epoca non potevamo certo capire. L’Arya vera aveva capito poco, mica quella finta.

Devo riconoscere però che scrivere così è piuttosto complicato, e quanti sono davvero in grado di capire le circonvoluzioni strane del mio cervello? Vista la situazione proseguo con altri commenti un po’ più chiari, ma prima devo fare un avviso importante: sotto quest’immagine è pieno di spolier sui libri che vanno da Il trono di spade a Il portale delle tenebre. E poi non dite che non vi avevo avvisati.

Ancora su A Dance with Dragons di George R.R. Martin

The gods are blind. And men see only what they wish

A Dance with Dragons, pagina 352.

Nessuna sorpresa che Tyrion possa fare un’affermazione del genere dopo tutto quello che gli è capitato. Che Tyrion sia ancora vivo ve lo aspettavate, giusto? Nessuno spoiler in questo, non secondo me. Se anche una frase come questa è troppo rivelatrice, cosa state leggendo a fare?

Come spesso gli capita, il nostro nano preferito ha ragione. Gli dei sono ciechi, altrimenti i Sette non si sarebbero fatti bruciare – testimone Davos a Roccia del Drago, mi pare in A Clash of Kings – da Melisandre, né i vecchi dei avrebbero consentito le Nozze Rosse. A proposito, visto che qui siamo sotto l’indicazione di spoiler le Nozze Rosse in inglese sono chiamate The Wedding Red, e comunemente abbreviate WR. Avevate riconosciuto tutti la sigla che avevo usato nel mio precedente messaggio, vero? E se non fossero ciechi il Dio Abissale avrebbe protetto qualche polipo dalle tristi vicende che gli sono toccate. Degli dei al di fuori del mondo di Westeros è meglio non parlare, ma gli uomini vedono solo ciò che vogliono vedere, sempre e comunque.

Tyrion è bravissimo nel gioco delle identità nascoste, anche se è vero che Martin non sempre ci fornisce abbastanza indizi per sciogliere per tempo gli indovinelli. È notevole comunque il numero di personaggi dispersi nei romanzi precedenti che qui saltano fuori come funghi.

Il primo non se lo aspetta nessuno, e coinvolge un piano più antico di qualsiasi macchinazione Ditocorto abbia mai potuto immaginare. A proposito di Ditocorto la seconda bugia del precedente messaggio si riferisce a lui. Nell’ultimo capitolo di Alanye di Il portale delle tenebre, e sappiamo bene che in realtà la fanciulla non si chiama Alanye ma Sansa Stark, Lysa (che avevo arbitrariamente indicato con C) confessa di aver avvelenato il marito, dopo di che ottiene ciò che merita, cioè fa un bel volo fuori da Nido dell’Aquila grazie a una gentile spinta di Petyr Baelish. Noi lo chiamiamo abitualmente Ditocorto, e io vorrei che diventasse Collocorto, cioè che finisse sul ceppo del boia, ma il suo cognome è Baelish, cioè B. Bene, insieme alla bugia sui genitori di Jon Snow quella della mano che ha assassinato Jon Arryn è un’altra bugia che ci portiamo dietro per tanto tempo, finché la verità non viene rivelata in quel fatale capitolo.

Ne Il trono di spade c’è un’altra importantissima bugia, ma la scoprirete leggendo la prima parte di Dance quando Tyrion mette assieme alcuni elementi. Notevole, anche perché lui in mente ha altri pensieri come l’interrogativo su quale sia il luogo in cui vadano le puttane, la morte del padre – grandissimo il momento in cui abbiamo avuto la certezza che non cacasse oro –, le conseguenze psicologiche di un gesto che ora rivediamo con una certa calma, e la necessità di viaggiare in incognito, cosa tutt’altro che semplice per un nano privo di naso.

Sono davvero tante le cose su cui non vogliamo – o non possiamo – vedere la verità. Pensiamo all’effetto delle bugie. Se Lysa, istigata da Ditocorto, non avesse ammazzato Jon Arryn, Robert Baratheon non avrebbe mai avuto bisogno di un altro Primo Cavaliere, e Ned Stark sarebbe ancora al Nord. Sono convinta che Ditocorto sia dietro a tutto, lui ha manovrato per diventare più importante, come quando ha ottenuto il titolo di Harrenhall per avere un titolo tale da consentirgli di sposare qualcuno molto più nobile di lui. Ma fa tutto dietro una maschera, e l’unica ad aver visto cosa c’è sotto la maschera è Sansa, quindi io spero che diventi abbastanza forte per vendicare la sua famiglia. È stato Ditocorto ad aizzare Joffrey a pretendere la testa di Ned, non che servisse molto impegno per istigare Joffrey a compiere atti violenti e stupidi. Per Cersei, Varys e tutti gli altri era sufficiente averlo alla Barriera, fuori dal gioco, e con il Nord tranquillo. Visto che si era piegato una volta per salvare Sansa, sapevano che finché avevano la figlia lo tenevano in pugno. E poi, dopo aver preso i voti di Guardiano della notte, qualcuno può credere che Ned sarebbe venuto meno alla sua parola? L’unico che lo voleva morto, a parte il re ragazzino, era Baelish, che desiderava tanto sposare la sua vedova. Però Catelyn non era ancora vedova, perciò il caro Petyr ha dovuto provvedere affinché lo diventasse.

Tyrion quindi fa due incontri fatali. Uno con un tizio che potrebbe sconvolgere tutti i Sette Regni, ovviamente sempre se sopravvive un altro po’, cosa che con Martin non si può mai dire. L’altro incontro invece è con un tizio che conosciamo bene, e che avevamo perso di vista. Va bene, dato che non c’erano capitoli al di fuori dei Sette Regni – unica eccezione Braavos – in A Feast for Crows, era normale averlo perso di vista. Ora però le cose sono cambiate, e c’è da chiedersi cosa comporterà il suo ritorno sulla scena.

Il punto di vista che sembrava praticamente morto il 10 agosto ora è molto più vivo, ma chi leggerà il libro in italiano dovrà aspettare parecchio per scoprirlo perché un nuovo capitolo che lo riguarda si trova nel secondo terzo di Dance. Non che le sue prospettive di vita siano molto tranquille, ma per lo meno per un po’ dovrebbe continuare a respirare, e magari riuscirà a far rientrare in gioco un altro dei personaggi dispersi. Come avevo scritto in un’altra occasione (http://librolandia.wordpress.com/2011/05/29/george-r-r-martin-e-le-saghe-infinite/)

se i personaggi smetteranno di allontanarsi fra loro, e se non sorgeranno nuovi problemi, vuol dire che la storia ha effettivamente superato la metà e che si sta dirigendo verso la fine”. Forse stiamo andando davvero verso la fine. Il primo tizio che abbiamo incontrato con Tyrion per ora farebbe dire di no, che la trama si sta allargando ancora, ma ho la sensazione che in qualche modo alcune trame debbano intrecciarsi. Quanto a quest’altro punto di vista, prima o poi finirà con il riallacciarsi con eventi accaduti in La regina dei draghi. Pensavo che le cose sarebbero andate in modo diverso, ma ancora una volta Martin mi ha sorpresa. Non so se questa storia avrà una qualche conclusione in Dance, il punto di vista che riprende quella trama interrotta non ha più capitolo, o se li ha sono sotto falso nome. E un capitolo ha proprio il suono giusto.
Ricordate la Gatta dei canali? Qualcuno, a guardare solo l’intestazione dei punti di vista, sparisce. In realtà però sparisce solo il suo nome, e compare Cat, la Gatta. La stessa cosa potrebbe avvenire qui.
Fra l’altro il gioco di parole sparito fra Cat e Cat, fra Cat e Gatta, è una di quelle cose che si perdono nella traduzione, come si perdono i corni di cervo che diventano di unicorno o le Mani dei re che diventano Cavalieri. In Dance qualcuno fa una battuta su Barristan the Bold, Barristan il Valoroso, chiamandolo Barristan the Old, cioè Barristan il Vecchio. Temo che questo gioco di parole si perderà, e ho paura a leggere ciò che avverrà con Duck. A un certo punto compare questo tizio che si chiama Duck, e naturalmente non poteva mancare una battuta sulle anatre. Come verrà tradotto l’episodio? Non resta che sperare in bene e, se qualcuno di voi crede ai Sette, agli Antichi Dei, al Dio Abissale o a R’hollor, pregare un po’.
Salvato momentaneamente un punto di vista, ce n’è un altro che potrebbe averci lasciato la pelle. Anche in questo caso non è semplice dirlo, in teoria la risposta sarebbe sì, ma finché non c’è un cadavere non si può mai esserne certi, giusto? No, con Martin non si può essere certi neanche in presenza di un cadavere. Pensiamo a Lord Beric, o anche ai corpi di Bran e Rickon esposti da Theon a Grande Inverno. E poi ci sono i morti che camminano, coloro che sono stati toccati dagli estranei. Un cadavere non vuol dire nulla. Se il personaggio non ricompare allora possiamo supporre che sia morto, Supporre, mentre continuiamo a sperare che Syrio Forel sia ancora vivo e che Arya lo possa rincontrare.
Perciò, forse un altro punto di vista ci ha lasciati, o forse ritornerà in un altro libro, o magari anche in questo sotto un altro nome. Chi può dirlo? Capitoli con nomi mascherati ce ne sono in abbondanza, venti per la precisione, e io ne ho letti solo quattro. Uno di questi è dedicato a un personaggio che già conoscevamo, quello che forse è morto.

Stick them with the pointy end”, “infilzali di punta”. Ricordate? Lo dice Jon ad Arya nel Trono di spade. La frase mi ha talmente colpita che ne ho già parlato. Infilzali di punta.
Ora ritorna, ma le emozioni legate a questa frase sono molto diverse da allora. Dal saluto caloroso fra Jon e Arya, e anche dai discorsi seri fra Arya e Ned. Ora la frase fa male, anche se chi la ricorda non conosce la verità. “Tu non sai niente, Jon Snow” potremmo dire.
Si sta preparando un nuovo matrimonio, siete pronti per i festeggiamenti? Già con il matrimonio di Daenerys Martin ci aveva avvisati: “«Un matrimonio dothraki senza almeno tre sventramenti è considerato decisamente noioso».
Il matrimonio di Daenerys Targaryen fu un successo smagliante: prima del tramonto, sulla pianura era corso il sangue di almeno una dozzina di uomini.” (Il trono di spade, pag, 117)
Se questa è la sua idea di matrimonio…
E a Dany va già bene: alla fine lei si innamora, e il suo matrimonio dura qualche mese. Dei due matrimoni fuori scena, sia Renly che Robb vengono assassinati. Robb durante le Nozze Rosse, guarda che caso. Il matrimonio di Tyrion funziona meglio: lei lo tratta come un pezzo di carne rancida dal quale distogliere lo sguardo e lui non sa che fare. Non c’è dialogo, nulla, è solo un pezzo di carta. Il matrimonio di Joffrey è un altro di quei momenti felici. C’è qualcun altro che si è sposato fuori scena in Dance, e vedrete che gioia ne ricava. E ora si stanno preparando queste nozze, e mi sa che anche qualcun altro sta preparando festeggiamenti a modo suo. Non vedo l’ora di assistere, anche se la donna rossa si sbaglia. Forse anche lei vede solo ciò che vuol vedere, come quando afferma che la spada di Stannis è la spada che brucia, mentre è soltanto una spada bruciata.

Per ora ho scritto anche troppo, altri commenti arriveranno in un’altra occasione.



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