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And the Oscar goes to…i miei vincitori (ed. 2015)

Creato il 20 febbraio 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

Oscar-2015Vige tanta, troppa, incertezza nell’edizione 2015 dell’Academy Awards. Probabilmente ciò è causato dalla mancanza di un candidato forte e in grado di sbaragliare tutti gli altri. Ed è in casi come questi che è ancora più divertente pronosticare e sperare in qualche scombussolamento, che può rendere ancora più divertente l’evento presentato per la prima volta da Neil Patrick Harris. E allora cominciamo a sfogliare insieme le categorie…

Miglior film

– American Sniper
– Birdman
– Boyhood
– Grand Budapest Hotel
– The Imitation Game
– Selma
– La teoria del tutto
– Whiplash

Favoriti d’obbligo sono BirdmanBoyhood. Il primo perché ha raccolto consensi entusiastici dal pubblico e dalla critica, il secondo perché ha ottenuto plausi soprattutto dalla critica per la sua anticonvenzionalità narrativa e per aver messo in scena un visionario esperimento lungo 12 anni. Nonostante ciò (a mio parere) il film di Linklater è sterile e pretestuoso e per questo motivo è uno (o due) gradini sotto le altre pellicole. Una di queste è decisamente Grand Budapest Hotel, un prodotto del quale non si può non lodare la compostezza stilistica, la simmetria scenografica e la grottesca (e vintage) narrazione. Per il resto dei film vige l’incertezza e si va dall’incompleto, ed eccessivamente stucchevole, La teoria del tutto al classico e solido The Imitation Game, dal retorico Selma alla biografia celebrativa, contraddittoria e patriottica che è American Sniper. Ultimo in ordine alfabetico giunge l’indipendente e vitale Whiplash. Meriterebbe qualcosa di più, ma credo che sia stato nominato per riservare il posticino al cinema indie, che da qualche anno a questa parte ha sempre un rappresentante. Insomma, purtroppo per lui, poche possibilità di vittoria…Non succede, ma se succede…

Il mio vincitore (per completezza filmica): Birdman
Chi medita lo sgambettoGrand Budapest Hotel

Miglior regia

– Alejandro Gonzalez Inarritu per Birdman
– Richard Linklater per Boyhood
– Bennett Miller per Foxcatcher
– Wes Anderson per Grand Budapest Hotel
– Morten Tyldum per The Imitation Game

Se si dovesse premiare la costanza nel proteggere e portare in sala un progetto, allora la statuetta andrebbe automaticamente a Linklater, ma credo che sia più giusto premiare Inarritu per il suo gigantesco piano-sequenza. Attenzione però a Wes Anderson; il suo film è un interminabile gioco di specchi ed è caratterizzato da una simmetria (scenica e narrativa) talmente dettagliata da essere indubbiamente maniacale. Fuori dai giochi gli altri registi, indubbiamente validi, ma destinati a essere dei degni comprimari.

Il mio vincitore: Alejandro Gonzalez Inarritu
Chi medita lo sgambettoWes Anderson

Miglior attore protagonista

– Steve Carell per Foxcatcher
– Bradley Cooper per American Sniper
– Benedict Cumberbatch per The Imitation Game
– Michael Keaton per Birdman
– Eddie Redmayne per La teoria del tutto

Favorito d’obbligo e vincitore assoluto è Cumberbatch. La sua interpretazione è qualcosa di sensazionale. Gli unici che possono disturbarlo sono Michael Keaton (che però ha avuto vita facile nell’immedesimarsi in una versione più viscerale di se stesso) ed Eddie Redmayne, un mimetico Hawking.

ll mio vincitore: Benedict Cumberbatch
Chi medita lo sgambetto: Michael Keaton

Miglior attrice protagonista

– Marion Cotillard per Due giorni, una notte
– Felicity Jones per La teoria del tutto
– Julianne Moore per Still Alice
– Rosamund Pike per L’amore bugiardo
– Reese Whitersppon per Wild

La mia vincitrice: Julianne Moore, unica attrice in gara.
Chi medita lo sgambetto: Marion Cotillard, recitazione intensa e vera. Lei è l’unica in grado di competere con la Moore.

Miglior attore non protagonista

– Robert Duvall per The Judge
– Ethan Hawke per Boyhood
– Edward Norton per Birdman
– Mark Ruffalo per Foxcatcher
– J.K. Simmons per Whiplash

Il mio vincitore: J.K. Simmons. Se si va a guardare la cinquina è l’unico in grado di vincere la statuetta. Lode al Tenente “Terence Fletcher” Hartman.
Chi medita lo sgambetto: non esiste.

Miglior attrice non protagonista

– Patricia Arquette per Boyhood
– Laura Dern per Wild
– Keira Knightley per The Imitation Game
– Emma Stone per Birdman
– Meryl Streep per Into the Woods

Qui, purtroppo, si va necessariamente per esclusione. Scartando Laura Dern (non ho visto Wild perché la nostra “amata” programmazione cinematografica lo farà uscire ad Aprile-Maggio), Patricia Arquette (cosa ci fa qui?) e Meryl Streep (la sua candidatura è esclusivamente celebrativa, a questo punto era meglio candidare Oprah Winfrey…), rimangono Emma Stone e Keira Knightley. Vince la prima.

La mia vincitrice: Emma Stone

Migliore sceneggiatura originale

– Alejandro Gonzalez Inarritu, Nicolas Giacobone, Alexander Dinelaris e Armando Bo per Birdman
– Richard Linklater per Boyhood
– Dan Futterman e E. Max Frye per Foxcatcher
– Wes Anderson per Grand Budapest Hotel
– Dan Gilroy per Lo sciacallo

Il mio vincitore: Wes Anderson. Non c’è nulla da aggiungere.
Chi medita lo sgambetto: le otto mani dietro Birdman.

Migliore sceneggiatura non originale

– Jason Hall per American Sniper
– Graham Moore per The Imitation Game
– Paul Thomas Anderson per Vizio di forma
– Anthony McCarten per La teoria del tutto
– Damien Chazelle per Whiplash

Il mio vincitore: Paul Thomas Anderson. Il suo film appare incomprensibile e ingarbugliato, ma è l’unico in grado di mettere in scena uno stato d’animo e il fallimento di un movimento (la controcultura).
Chi medita lo sgambettoGraham Moore. La sua sceneggiatura esibisce una costruzione temporale a incastro che tiene incollati alla poltrona.

Migliore fotografia

– Emmanuel Lubezki per Birdman
– Robert Yeoman per Grand Budapest Hotel
– Ryszard Lenczewski e Lukasz Zal per Ida
– Dick Pope per Turner
– Roger Deakins per Unbroken

Lotta durissima che vede coinvolti soprattutto Lubezki e Yeoman. Ma non sono da sottovalutare la fotografia naturale di Pope e l’espressivo bianco e nero dei due polacchi.

Il mio vincitore: Emmanuel Lubezki
Chi medita lo sgambetto: Robert Yeoman al quale “rode” parecchio la mancata candidatura per Moonrise Kingdom (e non solo a lui)

Miglior montaggio

– Joel Cox e Gary D. Roach per American Sniper
– Sandra Adair per Boyhood
– Barney Pilling per Grand Budapest Hotel
– William Goldenberg per The Imitation Game
– Tom Cross per Whiplash

Il mio vincitore: Tom Cross. Il montaggio di Whiplash è un gioiello di sangue, sudore e ritmo.
Chi medita lo sgambetto: per la lunghezza del processo e per il mantenimento della continuità filmica Sandra Adair.

Migliore colonna sonora:

– Alexandre Desplat per Grand Budapest Hotel
– Alexandre Desplat per The Imitation Game
– Hans Zimmer per Interstellar
– Gary Yershon per Turner
– Johann Johannsson per La teoria del tutto

Desplat o Desplat? Scelta ardua, ma propendo per la colonna sonora di Grand Budapest Hotel.

Il mio vincitore: Alexandre Desplat 
Chi medita lo sgambetto: se non vince la statuetta per The Imitation Game, Desplat deve guardarsi le spalle da Zimmer.

Dopo questo lungo elenco di pronostici e possibili subentranti, si possono tirare le fila degli altri premi che vedranno (quasi) certamente vincitori Big Hero 6 nella categoria “miglior animazione”, Grand Budapest Hotel nella categoria “miglior scenografia” (se non si porta a casa l’Oscar succede un cataclisma) e Interstellar per i migliori effetti speciali. Impossibilitato a dare un giudizio sul “miglior film straniero” (a proposito dov’è Mommy?) perché non ho avuto la possibilità di vedere Timbuktu Mandariinid, mi chiedo che fine abbia fatto Fincher e le doverose nomination a Selma. Insomma niente di nuovo sotto il sole hollywoodiano, gli assenti illustri ci sono e ci saranno sempre.

Buon Oscar a tutti!!!


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