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Angola / Decennio della donna africana

Creato il 20 luglio 2011 da Marianna06

E' stato ufficialmente annunziato, venerdì scorso, ai" media" del Paese, in Angola, da Luzia Inglés dell'OMA, l'avvio del" decennio della donna africana" ossia un periodo temporale in cui l'attenzione della politica e della società civile dovrà essere  tutta particolarmente rivolta alla "donna" e ai suoi problemi.

E quest'ultimi, si spera, abbiano poi , a breve,la dovuta soluzione.

Intanto il 31 luglio prossimo si festeggerà nelle città grandi e piccole del Paese lusitano la "giornata della donna africana".

La cerimonia d'apertura, strutturata come "forum" ovvero con possibilità d'intervenire e dibattere, ha visto presente oltre a Luzia Inglés , segretaria generale dell'Organizzazione della donna africana (OMA) anche Carolina Cerqueira dell'Organizzazione Panafricana e i politici locali più influenti.

Al di là dell'ufficialità, la cosa importante  sono i problemi  reali della vita quotidiana della donna angolana (ed io direi ,con le dovute varianti,  delle donne di tutta l'Africa) squaternati sul tappeto della quotidianità non sempre agevole.

E che questi problemi in dieci anni vengano evidenziati e possibilmenti portati a soluzione.Questo è il vero augurio.

Innanzitutto in primo piano c'è il problema "aids" come prevenzione e cura ,unitamente alla sicurezza della donna partoriente.E non riguarda solo l'Angola come ben sappiamo.

Poi sappiamo che esistono i pregiudizi di genere, ben solidificati in società in cui purtroppo il maschio, per antica tradizione, ha la preminenza su la sua compagna "femmina" sia essa madre , moglie o  sorella.

Questi saranno certamente i più duri a sconfiggere perché uomo e donna possano insieme istruirsi, lavorare e collaborare, in casa e fuori, in un domani molto ravvicinato.

Ancora, occorre garantire alla donna, che sovente è proprio lei a lavorare nei campi, in società che sono attualmente  prevalentemente agricole, una certa sicurezza alimentare per sé e per il sostentamento della propria famiglia. E sempre con iniziative basate sull'istruzione.

Infatti qualsiasi forma di sviluppo di una società, angolana o altro che sia, non può prescindere da cibo sicuro e i struzione per tutti.

Senza queste due priorità perseguite ci sarà sempre e solo miseria materiale e morale.Ovunque.

Perché  ivi allignerà la corruzione e quindi la sopraffazione del più forte sul più debole.

E la "storia" passata e presente, quella che leggiamo nei libri,interroghiamo nell'arte, estrapoliamo dai "media", non cessa mai d'insegnarcelo.

Perciò ...auguri, Angola.

E.. buona fortuna ,donne africane tutte.

Siamo con voi.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Angola
 

 


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