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Animali, allergie e floriterapia

Creato il 31 gennaio 2014 da Informasalus @informasalus

cane
Per fare un buon lavoro sull’animale allergico bisogna ascoltare molto attentamente ciò che i proprietari raccontano

Nell’allergia una o più sostanze di per sé inoffensive scatenano reazioni esagerate del sistema immunitario. Queste sostanze responsabili del fenomeno sono dette “allergeni”. Ogni cosa può essere allergene, ogni sostanza che può essere ingerita, inalata, o assorbita dalla pelle. A volte basta il semplice contatto a scatenare la reazione allergica con  liberazione di mediatori chimici (istamina, prostaglandine, leucotrieni…) che determinano irritazione delle fibre nervose con conseguente prurito o bruciore, contrazione della muscolatura liscia con broncospasmo o crampi intestinali, aumento della permeabilità capillare con conseguente edema e ipersecrezione mucosa. Il risultato è che l’animale  allergico presenta diversi sintomi: prurito per cui  si lecca, mordicchia o  graffia fino a ferirsi; oppure infezioni ricorrenti all’orecchio; respiro asmatico; palpebre gonfie e irritate;  diarrea acute ricorrenti… La localizzazione dei sintomi è indipendente dalla via di penetrazione dell’allergene.
Proprio perché la reazione del sistema immunitario è esagerata verso le cose più banali, ogni cosa, anche la più ”innocua” può diventare allergene. Perché? Perché il sistema immunitario non è in grado di valutare la “pericolosità” di una sostanza, ma solamente la sua appartenenza al “Sé” . Ciò corrisponde ad una problematica di relazione con il mondo esterno.
Da un punto di vista fisico, l’allergia ha come punto centrale  una esagerata permeabilità delle membrane (mucose o cutanee), che proteggono  filtrando la penetrazione di ciò che  è estraneo. Attraverso la pelle vengono assorbite molecole presenti nell’aria e in ciò che le viene messo a contatto (creme, liquidi, ecc), la mucosa intestinale filtra ciò che e stato digerito in modo da permettere al cibo scomposto e ridotto ai suoi componenti elementari di “ entrare” nel sistema linfatico e diventare parte dell’organismo, le mucose del sistema respiratorio permettono la penetrazione dell’ossigeno… Insomma sono come delle porte attraverso le quali possono passare solo soggetti invitati e riconosciuti. Nel caso dei soggetti allergici c’è una una sorta di compromissione di questo filtro le cui maglie diventano troppo ampie.
A ciò corrisponde una mancanza di senso di interezza e compattezza dell’individuo. Con anche un senso generalizzato di incertezza. Questo senso di identità non può essere dato da nessun farmaco, ma su di esso lavorano bene i Fiori.
Il sistema immunitario non è in grado di valutare la “pericolosità” di una sostanza, ma solamente la sua appartenenza al “Sé” .
Esso infatti può essere considerato come un “sistema cognitivo”, il cui scopo è l’affermazione della propria identità, in costante comunicazione con le informazioni provenienti dall’universo esterno e interno. Potremmo così considerarlo come un indicatore della capacità di un individuo di sviluppare  e affermare una chiara e coerente immagine di sé in relazione al mondo.
Generalmente sostenuta dalla paura o dall’ansia, l’allergia è la spia che il problema è a livello emozionale.
In quest’ottica, allora, non basta tenere lontano dall’animale le/la sostanza che gli scatena l’allergia, cosa che va comunque cercata di fare anche se non è sempre possibile (es.  acari o muffe ambientali), bisogna cercare di rinforzare il senso dell’individualità, la coscienza di sé.
Gli animali diventano spesso sensibili agli alimenti che mangiano più spesso. Chiedete al  veterinario di fiducia riguardo ad una ricetta casalinga o ad una dieta commerciale ipoallergenica, senza conservanti chimici. Non sottovalutate le lane o la moquette sintetica, le impurità   dell'acqua che gli animali bevono , i fertilizzanti e gli antiparassitari del prato dove camminano e che ingeriscono con il leccare, i detersivi o gli antiparassitari. In questi casi i filtri dell'aria contribuiscono a rimuovere gli allergeni quali polline o polvere, la rimozione di tappeti elimina o minimizza i batteri, acari e  muffa.
Come veterinario olistico per fare un buon lavoro sull’animale allergico bisogna ascoltare molto attentamente ciò che i proprietari raccontano, facendo domande mirate sulle abitudini dell’animale, su ciò che gli piace e che odia, su come si relaziona con gli altri (animali e persone), sulle problematiche della famiglia in cui l’animale vive, osservando direttamente con i propri occhi e il proprio cuore il suo comportamento e il comportamento del proprietario, la sua postura, il suo modo di affrontare l’ambiente dello studio, cercando di entrare in sintonia con l’animale. Il bouquet da somministrare includerà alcuni fiori adatti ad alleviare i sintomi ed altri che lavorano invece proprio sulle problematiche emozionali del soggetto. Quindi la boccetta è sempre individualizzata.
Un fiore che mi dà molti buoni risultati nelle forme di allergia è un’essenza californiana che si chiama Joshua tree, un fiore che viene utilizzato per interrompere I legami famigliari, ereditari. Ho provato ad utilizzarlo negli animali che soffrono di allergie partendo dal fatto che l’allergia è una predisposizione di natura ereditaria e, pare , genetica. Però oltre alla genetica, negli animali esiste anche un’eredità familiare che si identifica con la famiglia umana con la quale vivono. Infatti gli animali che vivono in una famiglia hanno spesso gli stessi problemi non solo emozionali, ma anche fisici, della persona alla quale sono più legati,  quindi ho ampliato il concetto di albero genealogico alla famiglia umana convivente.  In effetti i condizionamenti della famiglia e le ripetizioni dei comportamenti sono piuttosto evidenti  nel cane o nel gatto che vive a stretto contatto per anni, per tutta la vita, con la sua “famiglia” umana. Sovente, soprattutto se le uscite sono minime o nulle, la famiglia umana è tutto ciò che questi animali hanno e che determina il loro etogramma. Joshua tree lavora molto bene su questa ereditarietà aiutando a costruire una propria identità indipendente e solida.
Guarire completamente dalle allergie è quasi impossibile perché esistono anche cause biologiche molto complesse. Però considerandole dal punto di vista della medicina olistica, in particolare con l’aiuto dei Fiori di Bach e degli altri sistemi floreali,  i sintomi si attenuano moltissimo o scompaiono, le crisi si fanno sempre più rare e di minore intensità. L’animale sta meglio emotivamente, il proprietario diventa più consapevole della relazione che esiste fra loro e (se non lo ha ancora fatto e gli è possibile) ci lavora su. E’ un lavoro lungo e impegnativo, per l’animale, per il proprietario e per il veterinario, ma se si riesce a stabilire un’intesa è un lavoro possibile che dà ottimi risultati.
La durata della somministrazione dei Fiori è variabile, non ci sono regole fisse, ma in particolare nelle allergie la prescrizione (che andrà probabilmente cambiata nel tempo) sarà protratta per mesi.
Alcuni fiori utili da tenere in considerazione:
Beech, per migliorare la tolleranza quando l’animale dimostra in generale poca propensione all’accettare ciò o chi non gli va ;
Centaury, quando invece propende ad accettare ogni cosa, è buonissimo, bravissimo, non disturba mai e però non riesce ad affermare la propria volontà, si lascia invadere.
Vervain, per l’infiammazione;
Agrimony, per il tormento;
Walnut per aumentare la schermatura alle influenze esterne.
Golden Yarrow per aiutare a costituire una “guaina” che protegge e tutela
Joshua Tree per sentirsi “ centrato”, genera una coesione di forze che portano ad una nuova consapevolezza del Se’
Yerba Santa, in caso di crisi asmatiche
In un flacone vuoto da 30 ml si deve versare acqua pura fino a raggiungere la fine della parte cilindrica e quindi aggiungere 2 gocce di ciascun rimedio.
POSOLOGIA
La posologia è la stessa sia che si tratti di cuccioli che di adulti: 4 gocce (una pipetta) 3 o 4 volte al dì, direttamente in bocca , nel cibo o nell'acqua di bevanda. Va usata già prima dello scatenarsi dell’allergia e durante il periodo “critico”, anche a crisi in atto.
In caso di dermatite allergica la stessa composizione può essere usata per lavaggi delle parti sofferenti.
Importante è anche la desensibilizzazione progressiva da effettuarsi con l’allergene omeopatizzato: la sostanza responsabile dell’allergia  viene somministrata per bocca a diluizioni infinitesimali a intervalli personalizzati secondo le necessità e le reazioni. A questa desensibilizzazione si aggiunge la cura di fondo con rimedio omeopatico scelto in base alle caratteristiche individuali.


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