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Animali estinti: il Dodo

Creato il 29 novembre 2011 da Marvigar4

Roeland Savery's Dodo

dodo

   Forse l’animale estinto più famoso è il Dodo, o Dronte (Raphus cucullatus). Il suo habitat era nelle Isole Mauritius, là si era insediato e viveva in un ambiente dove non mancava cibo e i predatori erano pressoché inesistenti. Raggiungeva quasi un metro di altezza con venti kg di peso. Da piccolo lessi la sua storia in un libro per ragazzi, I Quindici [1]: questo uccello dal grande corpo, ma dalle ali minuscole, se ne stava tranquillo nelle isole vicino l’Africa, perlomeno è lì che venne scovato dai portoghesi nel 1507. Questi grandi navigatori risero nel constatare che il Dronte, con un enorme becco ma con ali e artigli insignificanti, era stato ignorato dalla fauna locale, quasi fosse lo scemo del villaggio. Oltre a ciò il volatile, non volatile, si faceva catturare con una semplicità sorprendente persino dai maiali e dalle scimmie portate dagli esploratori. Da qui il nome Dodo, che in portoghese significa ‘stupido’. È il caso di dire che se lo papparono cani e porci. Tanto non si difendeva e non difendeva le sue uova! Due secoli di frittate… e il Dodo sarebbe stato visto ancora vivo sull’isola Mauritius nel 1681. L’uomo sarebbe stato responsabile indirettamente della sua estinzione, la carne del Dodo, a quanto pare, non era particolarmente saporita, ma l’introduzione di specie antagoniste ha rappresentato di sicuro il motivo principale della sua scomparsa. Adesso il Dodo si trova impagliato all’American Museum of National History. Nell’emblema delle Isole Mauritius compare un dodo e nella lingua inglese vi sono espressioni come as dead as the dodo (morto come il dodo, cioè morto e sepolto) e gone the way of the dodo (letteralmente fatto la fine del dodo, ossia superato, anacronistico).

© Marco Vignolo Gargini

http://www.cryptomundo.com/cryptozoo-news/dodo/

http://www.potomitan.info/dodo/c32.php

http://it.wikipedia.org/wiki/Raphus_cucullatus#cite_note-1


[1] I Quindici I libri dei come e perché, volume 4, pag. 306,Field Enterprises Educational Corporation, Roma1967, traduzione di Deda Pini.



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