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Animazione sociale n. 292, 2015

Creato il 29 luglio 2015 da Paolo Ferrario @PFerrario

Gentile lettrice/lettore,

Animazione sociale n. 292, 2015

esce il numero 292, il quinto del 2015. Ecco i principali contenuti (aggiornamenti costanti su facebook.com/animazione.sociale):

>> Possiamo vivere insieme senza «l’altro»?  Oggi alla solidarietà verso gli intimi corrisponde l’insensibilità verso gli estranei. L’operatore sociale può favorire l’interiorizzazione dell’altro nel discorso pubblico? Intervista allo psicanalista franceseJean-Pierre Lebrun

>>  Impegnarsi oggi in campo sociale  Quando si opera nel sociale ci si propone di migliorare le condizioni di vita di singoli e gruppi. Ma in una società così variegata e complessa cos’è «meglio»? Quali bussole ci possono orientare? Di Franca Olivetti Manoukian

>> Dieci questioni di agenda politica sulle sostanze  Serve una nuova agenda culturale e politica per una società che intenda misurarsi con le molte sofferenze connesse ai consumi di sostanze psicoattive. Di Leopoldo Grosso

>>  Il volontariato come luogo rigeneratore del noi  Da sempre il volontariato è il luogo in cui le persone perseguono la ricerca del Noi perché si rendono conto che l’Io è una dimensione troppo angusta in cui pensare la vita. Come accompagnare l’evoluzione del volontariato nei nostri territori? Inserto a cura del Centro di Servizi per il Volontariato di Bergamo

>> Coltivando convivenza in un condominio  Sono molti i cittadini che stanno provando a uscire dalla propria solitudine e a co-produrre concreti beni comuni, con l’accompagnamento di animatori e scelte di politiche locali. Di Davide Boniforti e Benedetta Rho

>> Cos’è realmente in gioco nel ridurre i consumi a scuola  Spesso nei percorsi educativi e didattici legati all’educazione ambientale manca l’incontro con le sfide del reale. Come evitare linguaggi stanchi, che non agganciano né allievi né insegnanti? Di Antonio Castagna

>> Cos’è possibile con i ragazzi in difficoltà a scuola?  Per arginare la dispersione scolastica occorre prevedere momenti di vita scolastica ed extrascolatica in cui i ragazzi possano fare i conti con il caos che li sommerge, fino a ritrovare il desiderio di formazione. Di Massimiliano Anzivino

>> Nel Bazar > Perché la cooperazione sociale deve prendersi spazi di mercato senza attenderli per statuto (Giovanni Teneggi) > La scuola raccontata dalla parte degli ultimi: i rom (Andrea Bortolotti) > Le Locande sociali ci portano a Bresso (Mi) dove la Cooperativa Lotta contro l’emarginazione propone il “pranzo sospeso” (Roberto Camarlinghi).

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Buona lettura!

La redazione di Animazione Sociale


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