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Anna Giraldo (436; Thunder+lightining) e i Robertson: una black comedy scritta a dieci mani (più quattro)

Creato il 02 aprile 2012 da Tizianogb
Anna Giraldo (436; Thunder+lightining) e i Robertson: una black comedy scritta a dieci mani (più quattro)Un po' di tempo fa mi è capitato di partecipare ad un concorso indetto dal forum letterario Pescepirata. Il tema del concorso erano i Robertson, una tipica famiglia americana da film dell'orrore, composta da freaks degenerati senza alcun senso del pudore, tendenzialmente sadici... insomma, brava gente. Ne è venuta fuori un'antologia di cinque racconti, tra cui uno mio, che per un mesetto circa sarà disponibile gratuitamente su Issuu.com (per poi essere successivamente venduta in formato cartaceo). Gli autori presenti in questa antologia, oltre al sottoscritto, sono Anna Giraldo, Barbara Fabris, Simone Marzini, e Stefano Pallante. A completare il tutto, come ciliegine sulla torta (di carne umana, ovviamente), una folle introduzione scritta dal mitico Fulvio Strano e un'altrettanto folle sequenza di interviste esilaranti, curate dal simpatico Massimiliano Tosarelli. Quello che segue è l'incipit del racconto della bravissima Anna Giraldo, autrice di "436" e del recente "Thunder+lightning". La storia di Anna è di un sadismo e un umore nero tale (leggetela tutta fino alla fine e vedrete se non ho ragione), che mi sembrava perfetta per introdurre la famiglia Robertson... buona lettura!


"Ridge in the Fridge" un racconto di Anna Redlie Giraldo
Mio amato Henry,
Ciò che è accaduto ieri sera è imperdonabile!Il compito di una donna è servire il suo uomo e io non avrei mai dovuto cedere alla pigrizia, costringendoti ad alzarti dalla poltrona buona del salotto per riporre il gelato nel freezer. Sono stata sbadata e indelicata e posso comprendere che tu abbia reagito a questo orribile affronto andandotene e fingendoti assente quando ti cerco al telefono.È comprensibile, Henry, che in quel momento così umiliante per te, non abbia reagito con la tua virile prontezza e, dopo esserti riavuto da quell’improvviso malore, abbia deciso di andartene in fretta e furia.Sei un uomo di grande esperienza e senso pratico: sono sicura che ciò che hai trovato nel freezer, accanto alle vaschette di peperonata congelata, non può averti in alcun modo impressionato.Mi rammarica molto il fatto che non abbia accettato di ascoltare le mie spiegazioni, perché delle spiegazioni ci sono, tesoro, e forse, leggendole qui, comprenderai a quanti e quali pericoli sono miracolosamente scampata.Sai che sono una ragazza di sani principi, la fede incrollabile nel Signore e la devozione nei tuoi confronti mi rendono un esempio per tutta la comunità della nostra ridente Basterdville.Ma la purezza, si sa, deve essere tutelata, caro Henry, da ogni lurida tentazione pronta a calare su una giovane fanciulla indifesa come me. Almeno così dissero nonno Roy, papà Sammy e pure mio fratello Camel quella domenica mattina, quando, rientrando dalla funzione, trovarono il demonio che aveva vestito i panni di Ridge Richmond, un giovane pugilatore amico del nonno. Si trovava in tutto il suo metro e ottanta di superba perversione proprio nel bel mezzo del salotto di casa nostra.Ma andiamo con ordine.Accadde in piena estate, cinque anni fa. Il caldo torrido in quei giorni era insopportabile. Quella domenica mattina una brutta colica di flatulenza intestinale aveva messo mammina al tappeto e io non avevo avuto il cuore di abbandonarla per andare alla funzione mentre si contorceva nel letto per gli spasimi. Faceva caldo, molto caldo. Puoi immaginare come l’aria nella stanza dove stavo vegliando mia madre, si fosse fatta irrespirabile. Eravamo soltanto lei e io in casa, le finestre erano tutte chiuse e oscurate: non mi parve sconveniente togliere la camicetta e tenere indosso soltanto la sottoveste di terital color carne dentro la sottana bianca a fiorellini dei giorni di festa. 
Quando il campanello suonò, mamma si era da poco assopita e io ero nel bagno dove stavo preparando un enteroclisma di acqua saponata...(continua)Qui trovi la parte finale del racconto e l'antologia di Pesce Pirata  

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