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Anna Karenina. Aspettando il film

Creato il 19 febbraio 2013 da Webnewsman @lenews1
Copertina della prima pubblicazioneCopertina della prima pubblicazione

E' ormai assodato che Tolstoj faccia parte dell'Olimpo degli scrittori e, che Anna

Karenina sia uno dei personaggi femminili più intensi della letteratura, non vi

è alcun dubbio. Eppure questo romanzo appartiene a quella categoria che spesso,

purtroppo, si sceglie di non leggere per paura sia troppo arduo e pesante,

vista la mole di pagine che l'autore si è preso la briga di scrivere. Timore, a

dire il vero, perfettamente comprensibile dato che molte di quelle pagine sono

dedicate ad argomenti quali l'agricoltura, la burocrazia e la guerra, argomenti

importanti per l'epoca e senza dubbio per Tolstoj ma cosa vuole in fondo il

lettore, se non sapere cosa ne sarà dei protagonisti, quel che faranno, che

decisioni prenderanno, a quale destino andranno incontro?

Per chi come me, invece, si è preso la briga di leggerlo una seconda volta, in attesa

dell'uscita dell'ennesima versione cinematografica, si è trattato di tornare in

luoghi già noti per ritrovare vecchi amici.

Il film di Joe Wright, interpretato da Keira Knightley nel ruolo di Anna, Jude Law nei

panni del marito Kerenin e Aaron Johnson in quelli del Conte Vronskj, e che

finalmente sarà proiettato nelle sale italiane dal 22 febbraio, sembra avere

una prospettiva completamente nuova, rispetto alle versioni precedenti, dal

momento che il regista ha deciso di rappresentare il film come se fosse

all'interno di un teatro.

La difficoltà di riuscire a portare sullo schermo un'opera letteraria è nota a

tutti ma in questo caso la sfida sembra molto più ardua, forse perché

l'immagine collettiva che si ha dell'autore è quella di un gigante. O forse il personaggio di Anna è talmente intenso e la sua storia così tragicamente reale

da fare in modo che sia amato a prescindere, qualsiasi sia il mezzo usato per

raccontarne la storia.

Tolstoj ha creato un'opera meravigliosa partendo da un'idea, se vogliamo, molto banale,

quella di una moglie che tradisce l'austero marito per un affascinante

ufficiale dell'esercito e che le farà conoscere la vera passione. Tutto qui?

In realtà Tolstoj prende l'idea da un fatto di cronaca e lo utilizza sapientemente,

usando simboli e metafore, per affrontare temi a lui cari quali la fede, il

matrimonio, la famiglia ma anche la gelosia, la fedeltà, il progresso, la

guerra.

Anna appartiene all'alta società di San Pietroburgo, un mondo ipocrita e bigotto che

le volta le spalle appena tradisce il marito Karénin allontanandola, non perché

colpevole di adulterio ma perché incapace di viverlo privatamente rinunciando

alle regole della convenienza. I due amanti vanno a vivere insieme nonostante lo

scandalo li travolga ma, dove è curato solo il fuoco della passione

tralasciando di curare l'amore, facilmente prende spazio la noia e Vronskj è nuovamente

attirato da quella stessa società che continua ad adularlo riservandogli, in

quanto uomo, un trattamento completamente diverso da quello usato per additare

Anna. La gelosia fa il resto e Anna Karenina si uccide.

Una storia costellata di personaggi indimenticabili, ancora attuale per alcuni versi, che

ci permette di conoscere a fondo un'epoca, un impero in declino, un paesaggio

unico nel suo genere.

Non ci resta che aspettare, sedersi in sala e lasciarsi cullare da una storia intensa,

senza dimenticare uno degli incipit più belli di tutti i tempi e capace di far

presagire fin dall'inizio ciò che avverrà, catturando così il lettore per

sempre: "Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo".

Il trailer del film, affascinante e incantatore, capace di per sé di strappare l'applauso

ci fa ben sperare.

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