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Annika Ström a Siviglia

Creato il 15 luglio 2011 da Witzbalinka

Sebbene poco può far più male della musica, è anche vero che nulla possiede un potenziale intrinseco di trasformazione della realtà personale e collettiva dell’umanità come lo ha questa forma d’arte. Non risulta un’idea così strana se concepiamo l’universo e la vita alla maniera pitagorica, come un’armonia di mondi o una musica di sfere, concetto che ricollega all’antichissima tradizione indù secondo cui nella danza universale di creazione e distruzione della dea Shiva risiede la verità cosmica, e ancora alla moderna teoria delle corde quantiche che postula un universo multidimensionale composto da una simultaneità di stati vibrazionali, non completamente alieno da certi concetti poetici dell’eternità.

annika strom sevilla

Sulla chitarra di Woody Guthrie si può leggere la frase “Questa macchina uccide i fascisti”, ed è senza dubbio un esempio diretto, ma generalizzando possiamo affermare che la musica va di pari passo con il cambio sociale fin dagli albori dell’umanità. E’ possibile che un tempo la canzone venisse usata per concertare un lavoro di gruppo e dirigerlo con un certo ritmo, creando una fusione armonica tra le differenti persone che condividevano lo stesso lavoro. I poemi epici, che si cantavano e tramandavano di generazione in generazione, contribuivano come non mai al sentimento di appartenenza a una collettività cone storia e valori comuni.

Durante tutto il Medio Evo i poemi sono stati inscindibili dalla musica, l’arte delle muse per eccellenza, e contribuirono decisamente alla creazione di un immaginario collettivo generatore di una cosmovisione determinata che poteva a sua volta essere sovvertita tramite la medesima forma d’espressione artistica. In questo modo, possiamo parlare di autentici movimenti controculturali come i goliardici o la danza della morte, dove le canzoni erano un elemento essenziale, per non parlare della trasformazione della visione dell’amore e delle relazioni interpersonali espresse attraverso le canzoni dell’amor cortese cantate dai bardi del’europa meridionale.

Non ci fu miglior annuncio per l’imminente rivoluzione francese come le canzoni dell’opera di Mozart “Le nozze di Figaro”, così come nulla ha mai colpito di più la coscienza colpevole e complice di tutto un paese e di un’intera cultura come ascoltare Billie Holiday cantare Strange Fruit per la prima volta, o ancora niente nella storia recente ha creato tanto desiderio di ribellione, cambio radicale e libertà vera come l’avvento del rock o alcune delle canzoni che Bob Dylan cantò negli anni 60.

Gli esempi nella cultura pop sono innumerevoli. Sarebbe vano elencarle tutte, dai Beatles ai Pistols, da Patti Smith a Rufus Wainwright, dagli Smiths ai Nirvana, da Max Romeo a Cocorosie…

Analizzare questo importante potere catalizzatore della canzone nella vita personale e nei covimenti sociali è l’obiettivo del ciclo espositivo che ci viene offerto al Centro Andaluz de Arte Contemporaneo (http://www.caac.es/english/exh/projects/frame_anika11.htm) sotto il titolo generico di La canción como fuerza social transformadora, inaugurato con l’esposizione Songs by Annika  Störm. (fino all’ 11 settembre).

 

Paul Oilzum Only-apartments Author
Paul Oilzum

I suoi video, canzoni e opere concettuali costituiscono uno stimolante tentativo di trasfigurazione poetica del quotidiano accompagnata dalla musica. Ascoltala quando affitti appartamenti a Siviglia

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